Povertà energetica tra inflazione ed evoluzione del mercato dell’energia

Ecco alcuni dei dati emersi al Convegno nazionale sulla povertà energetica del Centro Studi Ircaf.

Convegno nazionale sulla povertà energetica

La povertà energetica, definita a livello europeo come “l’impossibilità per una famiglia di accedere ai servizi energetici essenziali”, è una questione multidimensionale che deve essere affrontata in ogni sua sfaccettatura da tutti gli “attori del cambiamento”. È quanto emerso al Convegno nazionale sulla povertà energetica del Centro Studi Ircaf, svoltosi il 3 luglio a Roma presso la sede GSE.

I fattori che contribuiscono ad aggravare il fenomeno della povertà energetica

Bassi livelli salariali, aumento dei prezzi (specialmente quelli dell’energia), scarsa efficienza energetica delle abitazioni e comportamenti sbagliati sono tra i fattori che contribuiscono ad aggravare il fenomeno. Lo ha evidenziato Mauro Marani, presentando il secondo report Ircaf sul tema.

Il caro vita

In particolare, un cittadino europeo su cinque è sulla soglia della povertà e dell’esclusione sociale; tra le categorie più a rischio ci sono le donne e i giovani. L’Italia è sopra la media UE, con il 24,4 per cento dei cittadini a rischio.

Guardando ai salari, il divario tra la dinamica dei prezzi misurata dall’IPCA (indice armonizzato dei prezzi al consumo) e quella delle retribuzioni contrattuali è salito a 7,6 punti percentuali, raggiungendo il valore più elevato dal 2001, primo anno di diffusione dell’indicatore dei prezzi armonizzato a livello europeo.

La crisi energetica e il ruolo dei bonus

Nel 2022, in Italia, la bolletta elettrica per la famiglia tipo è stata di 1.322 euro, contro i 632 euro del 2021 (dati ARERA).

Al variare del reddito, l’incidenza delle spese per l’abitazione è fortemente eterogenea: dal 32,3 per cento per le famiglie più povere al 17 per cento per quelle del secondo quinto, sino al 6,6 per cento per quelle più abbienti. L’incidenza delle spese per l’abitazione è ovviamente più alta per le famiglie in affitto, arrivando a quasi un terzo del loro reddito (27,9 per cento).

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Il passaggio all’automatismo ha determinato per le forniture energetiche un significativo aumento della platea dei beneficiari che, nel 2021, sono stati poco meno di 2,5 milioni per il bonus elettrico e poco più di 1,5 milioni per quello gas con un incremento, rispettivamente, del 208,9 e del 182,7 per cento rispetto al 2020. Nel 2022, sono ulteriormente aumentati a oltre 3,7 e 2,4 milioni di nuclei familiari. Per l’anno 2023, ARERA stima un ulteriore incremento dei beneficiari dei bonus sociali elettrico e gas, che potrebbero ammontare a circa 5 milioni di nuclei familiari.

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Importante sensibilizzare

Al di là degli strumenti messi a disposizione delle amministrazioni comunali dall’Energy Poverty Advisory Hub, sono tante le soluzioni che possono contribuire a una migliore comprensione del fenomeno della povertà energetica e alla sua mitigazione: gli sportelli unici, gli sportelli “energia diritti a viva voce”, o la Rete ASSIST – Tutor per l’Energia Domestica, solo per citarne alcuni. I ricercatori Ircaf suggeriscono anche l’istituzione di un fondo nazionale di contrasto alla povertà energetica.

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