Cresce l’attenzione per consumi e prodotti sostenibili, soprattutto da parte della Generazione Z, che non può più prescindere dagli acquisti online nel settore fashion e lifestyle. Questi ultimi nel settore abbigliamento, arredamento e prodotti cosmetici pare siano destinati a raggiungere i 10,7 miliardi di euro nel 2022, spinti dalle aziende più attente all’integrazione dei canali, alla sostenibilità e all’innovazione tecnologica.

Per aver un quadro della situazione attuale in cui versano le aziende che si trovano ad affrontare diverse sfide, ma che al contempo, possono cogliere tutte le opportunità offerte da digitalizzazione e pratiche sostenibili, Canale Energia ha posto alcune domande al presidente di Netcomm – Consorzio del commercio digitale italiano, Roberto Liscia. 

In quanto Consorzio del commercio digitale italiano, avete uno sguardo d’insieme sugli acquisti online di tutti i settori. Quali sono dalle vostre osservazioni quelli maggiormente attenti a sostenibilità e innovazione tecnologica?

Le aziende di tutti i settori, negli ultimi anni, hanno capito che occorre adottare un approccio sostenibile, limitando e riducendo le emissioni per salvaguardare l’ambiente e per rispondere alle richieste dei consumatori stessi, che sono sempre più sensibili al tema della sostenibilità. Non ci sono dunque settori più o meno sensibili, tutti stanno contribuendo a fare la loro parte. 

Quello che mi preme sottolineare è che gran parte (80%) dell’impatto ambientale di un prodotto viene determinato nella fase di progettazione, ed è qui che serve innanzitutto lavorare. È infatti da questo momento che occorre garantire la sostenibilità e la circolarità dei prodotti, al fine di ridurre l’impatto ambientale nel suo complesso, a partire dall’approvvigionamento delle materie prime. 

Le soluzioni abilitate dal digitale e dalle tecnologie, come ad esempio la stampa 3D, offrono interessanti prospettive per lo sviluppo di processi sempre più “bottom-up”, personalizzando i prodotti a seconda delle esigenze dei clienti. Le piattaforme online, inoltre, facilitano il riutilizzo di prodotti, componenti e materiali, ad esempio dando una seconda vita agli apparecchi elettronici; anche i dati hanno un ruolo fondamentale, in particolare per contribuire alla manutenzione predittiva e a riparazioni potenzialmente più efficienti. 

Il commercio digitale, non da ultimo, può fungere da ponte tra la digitalizzazione e la crescita di pratiche sostenibili nel settore del commercio al dettaglio, consentendo un consumo e un riutilizzo più ecologici, un uso più efficiente delle risorse e l’ottimizzazione della logistica attraverso le nuove tecnologie.

Nonostante il contesto attuale sia complesso per le aziende in generale e dunque sia difficile per queste assorbire i costi, qual è il profilo dei brand del settore moda e lifestyle che possono permettersi di investire in digitalizzazione e sostenibilità?

Nel Fashion e Lifestyle, dove la soddisfazione del cliente è legata principalmente a questioni di prezzo e assortimento, e il customer journey è prevalentemente ibrido, sono soprattutto i brand di lusso che possono investire nella digitalizzazione e nelle nuove tecnologie, e i discount, in grado di assorbire l’aumento dei costi.

Il mercato medio, per stare al passo, deve puntare sulla multicanalità, la personalizzazione dei servizi e nuove strategie per coinvolgere il consumatore.

Secondo Netcomm, cosa deve fare un brand per stare al passo coi tempi e non perdere il consumatore? Quali percorsi suggerite loro per fare in modo che mettano al centro la cultura digitale e sostenibile?

Sappiamo che i clienti sono sempre più attenti agli aspetti ambientali, non solo per quanto riguarda il prodotto e i processi di consegna, ma anche in riferimento all’imballaggio del pacco stesso. Questo, il più delle volte, è destinato a non essere riutilizzato e a diventare rifiuto, per cui pone il tema della riduzione degli sprechi, del corretto riciclo e, più in generale, della ricerca di materiali e design sostenibili.

Dal punto di vista del consumatore, la protezione del prodotto è sicuramente l’aspetto più importante dell’imballaggio nell’e-commerce, ma, nella fase di unboxing, un packaging bello e curato, oltre che riciclabile, riutilizzabile o facilmente smaltibile  genera emozioni estremamente positive ed evidenzia la vicinanza del venditore a certi valori. 

Nell’e-commerce, dunque, l’imballaggio rappresenta un’opportunità per comunicare coi clienti e consolidare la percezione del brand, ma può ovviamente diventare anche un’arma a doppio taglio, se trascurato. 

Per il merchant, un packaging dal volume ridotto e che non necessita di un imballo ulteriore per essere spedito limita l’ingombro e i costi in termini di logistica. Anche alla luce dell’aumento degli acquisti cross-border, ovvero transfrontalieri, il packaging diventa fondamentale per elementi come tracciabilità e sicurezza, qualità e sostenibilità. I modelli abilitati dal digitale stanno dimostrando la loro capacità di accelerare i tempi nel raggiungimento di obiettivi che uniscono l’impatto ambientale e sociale ai risultati di business.

Soprattutto la GenZ è sempre più sensibile ai temi green. Quali prodotti consumano maggiormente e quali sono, seppur indirettamente le loro richieste?

La Generazione Z, composta dai nati tra il 1997 e il 2012, è uno dei target chiave e lo sarà per i prossimi 20 anni, benché in Italia costituisca una percentuale più limitata rispetto ad altri Paesi, in particolare asiatici. Per questo è importante innanzitutto conoscere a fondo quali sono i gusti, le abitudini e le attitudini di questa generazione per progettare offerte ibride e multicanale. Si tratta di una generazione “mobile first”, che migra sulle piattaforme in cui trova più privacy e linguaggi nuovi, più veloci, come i meme che costituiscono la loro nuova forma di espressione, così come i murales lo sono stati per la generazione X. Fanno estrema attenzione al look, a quello che mostrano di sé, nella ricerca spasmodica di avere un’identità unica.
Le aziende che fanno e-commerce e, in generale, chi vuole cogliere la domanda di questa fascia generazionale non può prescindere dal mantra dell’unicità; non solo: chi appartiene a questa fascia d’età sceglie prodotti di qualità al giusto prezzo, ma anche il prodotto che trasmette i giusti valori di etica e sostenibilità.
È una generazione che non percepisce un confine tra offline e online e sente l’esigenza di recarsi su un punto vendita fisico, dove si aspetta esperienze avanzate e di toccare con mano i prodotti: anche per questo, la Generazione Z è quella pronta per il Metaverso, per estendere la propria vita, anche reale, per socializzare e fare acquisti.

Attuate qualche verifica, ed eventualmente adottate qualche strumento in particolare per constatare che il vostro Consorzio ospiti soprattutto dei prodotti sostenibili e tracciabili delle aziende?

In Netcomm, stiamo mettendo a punto un progetto per valutare il grado di sostenibilità degli e-commerce italiani e su questo tema abbiamo avviato un Gruppo di lavoro che vedrà i primi risultati nei prossimi mesi.

Da qualche anno, inoltre, all’interno della premiazione annuale di Netcomm Award, il premio che da 11 anni valorizza le migliori iniziative di e-commerce in Italia, abbiamo anche inserito una categoria dedicata alla “Sostenibilità”, che quest’anno ha visto come vincitore il progetto “Dedicato A Te”, premiato per la grande attenzione all’ambiente, che prevede l’utilizzo di confezioni riciclabili e la produzione personalizzata su richiesta, adottando così un modello di vendita che evita lo spreco alimentare.

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Professionista delle Relazioni Esterne, Comunicazione e Ufficio Stampa, si occupa di energia e sostenibilità con un occhio di riguardo alla moda sostenibile e ai progetti energetici di cooperazione allo sviluppo. Possiede una solida conoscenza del mondo consumerista a tutto tondo, del quale si è occupata negli ultimi anni.