GLIscarti di frutta e verdura, crostacei e legumi per la realizzazione di imballaggi con materiale sostenibile e compostabile. È l’obiettivo del progetto europeo EcoFunco, coordinato dall’unità di ricerca del dipartimento di Ingegneria civile e industriale dell’università di Pisa insieme a 17 partners, che ha messo a punto gli strumenti per una economia circolare nel campo dei monouso dando nuova vita agli scarti agro-alimentari.

Riduzione della quantità di materiale disperso nell’ambiente, sostituzione degli imballaggi con confezioni biodegradabili ad alte prestazioni: queste soluzioni sono possibili grazie alla ricerca. Canale Energia ha approfondito il progetto con la docente di fondamenti chimici delle tecnologie e coordinatrice di EcoFunco, Patrizia Cinelli.

Patrizia Cinelli
Nella foto, Patrizia Cinelli.

Qual è l’obiettivo di EcoFunco e come sono stati suddivisi i pacchetti di lavoro tra i partners del progetto?

Il progetto si focalizza sulla produzione di rivestimenti per substrati a base di plastica o di carta/cartone per produrre materiali altamente sostenibili, con proprietà barriera ai gas, all’umidità e con prestazioni antimicrobiche, da utilizzare nel settore imballaggio e cura della persona. Le molecole utilizzate per produrre i rivestimenti sono estratte da biomasse derivate da prodotti di scarto del settore agroalimentare, quali semi, bucce, residue dall’estrazione di polpa, olii, succhi etc secondo un approccio di economia circolare.

In questo contesto nel progetto sono coinvolti 17 partners da vari paesi europei (Italia, Spagna, Germania, Belgio, Regno Unito, Croazia) e da paesi extra europei quali Turchia e Israele. La prima fase del progetto si è concentrata su estrazione, caratterizzazione delle molecole dalle biomasse con tecnologie sostenibili. Si è poi passati alla produzione dei coating disperdendoli in solvente o in polimeri fusi, e all’applicazione e validazione dei rivestimenti su substrati di carta-cartone o di plastica.

ecofunco

Quali sono le ricadute positive a livello ambientale e, se pensiamo agli imballaggi alternativi, quali le opzioni di fine vita sostenibili ​garantite dal progetto anche ​per superare il monouso?

Il progetto presenta numerose ricadute positive sull’ambiente, andando a valorizzare materiali da fonti rinnovabili, estratti con innovative tecnologie di chimica verde, quindi neutri verso la produzione di biossido di carbonio, che sono scarti di produzione alimentare, per cui senza competizione con gli alimenti ma che danno un valore aggiuntivo a materiali altrimenti smaltiti, che diventano invece un’ulteriore forma di guadagno per i produttori.

imballaggi

Quando applicati cu carta o cartone i rivestimenti consentono di produrre imballaggi, piatti, vassoietti, bicchieri di carta con proprietà di barriera ai liquidi, che mantengono la loro biodegradabilità e riciclabilità. Inoltre nel settore cura della persona, le salviette e relative scatole trattate con molecole antimicrobiche e antiossidanti garantiscono una maggiore efficienza e durata di salviette e dei fazzolettini di carta.

Puntando alla sostituzione degli imballaggi con materiale biodegradabile, a quali obiettivi si punta soprattutto per il settore agroalimentare?

Nel settore agroalimentare il progetto si propone di produrre imballaggi con avanzate prestazioni di barriera e di protezione degli alimenti verso il deterioramento, consentendo una maggiore durata in scaffale, e riducendo quindi lo spreco alimentare. Andiamo quindi dagli scarti alimentari a produrre imballaggi sostenibili per gli alimenti stessi.

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Un imballaggio con alte prestazioni barriera a gas e umidità e con proprietà anti-microbiche e anti ossidati permette di ridurre il contenuto di conservanti nel cibo, e ridurre lo sviluppo di patogeni. La biodegradabilità e le prestazioni antiossidanti e antimicrobiche dei materiali realizzati sono state comprovate dai test di laboratorio.

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Freelance nel campo della comunicazione, dell’editoria e videomaker, si occupa di temi legati all’innovazione sostenibile, alla tutela ambientale e alla green economy. Ha collaborato e collabora, a vario titolo, con organizzazioni, emittenti televisive, web–magazine, case editrici e riviste. È autore di saggi e pubblicazioni.