caffè

Il caffè è il secondo prodotto più commercializzato al mondo, con un consumo globale di 9,8 milioni di tonnellate, secondo i dati rilanciati da Innovhub stazioni sperimentali per l’industria s.r.l., partecipato dalla Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi. Sono tanti i progetti che raccontano come un potenziale scarto possa tramutarsi in risorsa preziosa: tra questi, c’è . –   che prevede la valorizzazione dello scarto derivante dalla tostatura del caffè denominato silverskin.

Caffè: scarti risorsa circolare

Lanciato con l’obiettivo di valorizzarne tutti i componenti, silverskin è il sottoprodotto del caffè da cui il progetto punta a darne valore ricavando cellulosa, lignina, lipidi e alcuni composti fenolici che lo rendono interessante per applicazioni in vari campi, dalla cosmetica alla nutraceutica, fino alla produzione di carta con impatti ridotti sull’ambiente.

Tra i principali obiettivi c’è la creazione di percorsi virtuosi di simbiosi industriale, rete di competenze, nuovi bioprodotti, nonché l’organizzazione di percorsi di formazione per nuove figure professionali.

Il progetto è gestito da Innovhub stazioni sperimentali per l’industria s.r.l., centro nazionale di ricerca, innovazione e trasferimento tecnologico che opera in diversi ambiti industriali. Fa parte di Enterprise europe network, la rete nata nel 2008 per volontà della stessa Commissione europea per il supporto all’internazionalizzazione e all’innovazione di aziende, centri di ricerca e che si avvale di 700 partner distribuiti in oltre 60 Paesi in tutto il mondo.

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Approccio totally waste free

Il silverskin è uno scarto secco che può essere facilmente raccolto da singoli impianti industriali. Generalmente non viene riutilizzato, ma smaltito come rifiuto solido urbano oppure impiegato, in taluni casi, per la produzione di energia.

Presupposto importante del progetto è stato l’approccio totally waste free: “Si è puntato al completo utilizzo del silverskin in ogni sua parte, con applicazioni che vanno al di là di quelle in campo alimentare, e quindi l’impostazione multidisciplinare dell’iniziativa, volta alla creazione di interazioni e interconnessioni tra settori molto diversi, come quello cosmetico e della carta, in linea con le richieste dell’Unione Europea e della società civile per lo sviluppo e la promozione di un’economia circolare, basata sul riutilizzo”, si legge nella nota stampa.

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