Comunità energetiche contro l’effetto Nimby

Il web in air: “Comunità energetiche. La condivisione come risorsa verso la transizione ecologica” organizzato da Ferderconsumatori ieri 22 marzo

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Senatore Gianni Girotto

Il Pnrr già nelle formulazioni attuali menziona le comunità energetiche e l’autoconsumo collettivo, domani (oggi pomeriggio ndr.), come X Commissione voteranno il loro parere al Pnrr ed evidenzieranno nuovamente, da un lato la necessità dell’estensione del superbonus del 110% e dall’altro la fondamentale importanza dell’autoconsumo collettivo e delle comunità energetiche, su cui comunque il Parlamento, a prescindere dal Pnrr, sta già provvedendo puntualmente” spiega il senatore Gianni Girotto, nel corso del webinair: Comunità energetiche. La condivisione come risorsa verso la transizione ecologica organizzato da Ferderconsumatori ieri 22 marzo. “Col Milleproroghe 2020” continua Girotto “si è dato il via a questa prima fase sperimentale, dalla quale si può partire, e soprattutto i condomini possono già partire, nonostante il vincolo dei 200 kW da una parte e dell’ultima cabina di trasformazione dall’altra. È un vincolo importante, . Quindi non si può fare una comunità per tutta Roma o Milano, però sicuramente, una grande percentuale di condomini possono costituire una propria comunità energetica. In fin dei conti, 200 kW sono una sessantina di unità immobiliari da 3 kW, perciò una bella percentuale di condomini può partire”.

Ad ogni modo, si sta procedendo con il recepimento, tramite la legge di delegazione europea, delle varie direttive ancora in corso, tra cui la Red II.- Diversi gli emendamenti passati in cui diversi degli attuali limiti verranno eliminati, tra cui anche quelli della bollettazione che in questo momento è a conguaglio. I risultati delle migliorie si vedranno  una volta che si avrà il recepimento complessivo, si spera già a giugno o a luglio.

Secondo il senatore Girotto il fatto che le comunità energetiche saranno sempre gestite dal cittadino dovrebbe inoltre contribuire a far scomparire la sindrome Nimby. “Non c’è alcun scopo di lucro nelle comunità energetiche, semmai lo scopo è quello di far risparmiare il cittadino o la Pmi o l’ente pubblico, dato che queste comunità nascono dal basso. Un tema che sta appassionando sempre di più questo delle comunità energetiche per cui Girotto lancia a Confindustria l’invito a raccogliere la sfida, affermando che i grandi player dell’energia hanno dato la parola sul loro impegno.

Accesso agli incentivi per l’autoconsumo collettivo, il ruolo del Gse

Ma quali saranno le opportunità e soprattutto le regole per il prossimo futuro, ce lo spiega Davide Valenzano, responsabile affari regolatori Gse – il quale dichiara che “la condivisione necessita di logiche di consumo che pongano i cittadini al centro della transizione energetica, in questo modo il consenso sociale verso il permitting potrà aumentare e agevolare i processi autorizzativi. Si sta attuando la Direttiva RED II e il quadro verrà completato in autunno con la delibera Arera 318/2020. La tariffa incentivante viene erogata per 20 anni per impianti con potenza non superiore a 200 kW, entrati in esercizio da marzo 2020 e fino al recepimento della direttiva RED II”.

Essenziale è per i cittadini comprendere come accedere agli incentivi, a tal fine, il Gse ha pubblicato già a fine anno le regole tecniche e le modalità.

Rilevante il fatto che, gli incentivi siano cumulabili con le detrazioni fiscali, e vi sia la possibilità di accedere anche al superbonus del 110% fino ai primi 20 kW.

Per meglio valorizzare questo know how il Gse ha avviato un ciclo di webinar in alcune regioni tra cui, Lombardia, Emilia Romagna, Sardegna e Lazio, così da favorire il confronto con l’ente. Valenzano conferma che: “dopo la fase sperimentale, rimarranno in essere gli incentivi e tutti gli impianti rinnovabili avranno comunque accesso ai meccanismi incentivanti anche durante la fase definitiva”.

Luca Barberis, direttore dello sviluppo sostenibile del Gse sottolinea: “l’autoconsumo è una realtà oramai consolidata a livello singolo. Lautoconsumo collettivo è un potenziamento di questo strumento e i condomini hanno una grande opportunità, in quanto permettono di mettere in relazione l’energia prodotta dal condominio con il singolo consumo”. La formazione e informazione resta al centro per l’ente come ribadisce Barberis: “L’informazione deve essere accessibile e fruibile”, mentre la macchina amministrativa, deve avere “procedure semplici ed affidabili. Necessari per la diffusione delle comunità, sono inoltre le competenze, gli strumenti e l’innovazione digitale e comportamentale”.

Il ruolo sui territori dei diversi attori

Ivan Pedretti, segretario generale della Spi Cgil, sindacato dei Pensionati rimarca come la fascia di popolazione più anziana possa e debba comunque fare la sua parte in questa transizione. “La priorità rimane quella di migliorare le condizioni di vita delle persone, soprattutto di quelle categorie vulnerabili che rappresento, anche all’interno del percorso obbligato di un consumo alternativo a quello odierno, il risparmio economico attraverso l’energia condivisa costituisce un cardine. Negli anni, Spi ha informato il cittadino sui diritti inespressi: fornire un’ informazione significativa anche alla luce delle comunità energetiche, sarà una nuova sfida a cui far fronte, forti della nostra capillarità sul territorio”. Si ricordi che Spi Cgil ha ben 3.500 sportelli che possono offrire un ulteriore servizio al cittadino, tra cui la formazione, al fine di indirizzare le persone su come si deve consumare e risparmiare, anche alla luce della futura liberalizzazione del mercato.

Comunità energetiche: una nuova opportunità per comuni e sindaci. L’esperienza di Magliano Alpi

Si palesa una nuova opportunità per i comuni e i sindaci che possono concedere spazio a queste iniziative, rendendosi promotori di una nuova idea di consumo collettivo sostenibile.

Il presidente Uncem comunità montane, Marco Bussone, parla di nuovi ruoli per quei territori spesso marginalizzati dalla geografia. Il 31 gennaio scorso, agli Stati Generali della montagna, uno dei temi su cui maggiormente si è dibattuto è stato quello di chi produce e consuma energia, e di mettere al centro i territori montani e rurali. “Le comunità energetiche sono fondamentali per la riduzione dei consumi ed evitare sperequazioni, assoluta necessità per chi risiede in comunità montane che sono prime per produzione idroelettrica, pertanto i costi devono essere per noi ridotti e bisogna continuare a mettere al centro le comunità e i territori non il singolo cittadino”.

A questo proposito, lo scorso 12 marzo, è stata inaugurata a Magliano Alpi, in provincia di Cuneo, la prima comunità energetica d’Italia. Si chiama “Comunità Energetica Rinnovabile Energy City Hall” ed il Comune è il prosumer della Cer, avendo messo a disposizione un impianto fotovoltaico da 20 kW.

Il sindaco Marco Bailo spiega: “è fattibile anche in un territorio che per metà sta sulle Alpi Marittime. La comunità energetica nasce dai cittadini, il sindaco li prende per mano e li accompagna su questi nuovi terreni”. I fondi dello Stato al Comune per l’efficientanto energetico sono stati di 50 mila euro nel 2020 e dal 2021 saranno 101 mila euro.

“Altri comuni limitrofi ci chiedono come fare, continua, c’è la richiesta di replicare il nostro modello e in questo la Fondazione di Cuneo aiuterà altri 11 Comuni, che sono interessati ad entrare nella comunità energetica. Quest’ultima è un vero e proprio catalizzatore di filiere locali, il mondo che gravita intorno, come manutentori e progettisti trae sicuramente giovamento da questo indotto. I comuni ora hanno l’opportunità di accedere, fino al 2024, a dei fondi che prima non avevano. Quindi, i bonus sommati agli incentivi, più la comunità energetica creano reddito anche per combattere la povertà energetica. Si creano sul posto capacità e posti di lavoro, grazie ad una visione strategica di medio e lungo periodo, che si è avvalsa, come nel caso di Magliano Alpi, di una piattaforma digitale e del coinvolgimento dei cittadini, i quali hanno capito che i condomini possono diventare comunità energetiche dove far nascere capacità di aggregazione”.

Una situazione per cui ci sarà un ruolo degli smart meter nell’analisi dei consumi e nelle smart communities alla base delle piattaforme collaborative per la Local Token Economy su cui sta lavorando Enea.

Ha concluso l’evento il presidente di Federconsumatori – Emilio Viafora – affermando che, “le comunità energetiche sono un modo per costruire e riconciliare aree ai margini della società e per ricostruire economie che siano in mano ai cittadini. Federconsumatori, grazie alla sua struttura ramificata sul territorio, ha la funzione di facilitatore e formatore e deve contribuire ad orientare il modello sociale che va delineandosi”.

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Professionista delle Relazioni Esterne, Comunicazione e Ufficio Stampa, si occupa di energia e sostenibilità con un occhio di riguardo alla moda sostenibile e ai progetti energetici di cooperazione allo sviluppo. Possiede una solida conoscenza del mondo consumerista a tutto tondo, del quale si è occupata negli ultimi anni.