Otto miliardi di dollari l’anno per garantire l’accesso universale al clean cooking

Basterebbero investimenti di modesta portata per favorire il passaggio a sistemi di cottura efficienti nei Paesi in via di sviluppo, secondo gli analisti dell’IEA.

Clean cooking
Foto di Clean Cooking Alliance

2,3 miliardi di persone, quasi una su tre, utilizzano ancora la legna o il carbone per cuocere il cibo. Ciò si traduce nell’aumento della deforestazione e dell’inquinamento atmosferico, causando 3,7 milioni di morti premature l’anno.

È una questione che aggrava la disparità di genere, dato che sono soprattutto le donne a rinunciare allo studio o al lavoro per occuparsi della casa e della preparazione dei pasti. Eppure, basterebbero investimenti di modesta portata per invertire la tendenza: lo rivela il report del 26 luglio a cura dell’Agenzia internazionale dell’energia (IEA).

Un’ingiustizia che si può, e si deve, combattere

Il clean cooking, ovvero il ricorso a sistemi di cottura efficienti, “è un tema di cui si parla poco, anche a livello politico. Eppure, serve l’impegno della comunità internazionale per facilitare l’accesso all’energia, promuovere la parità di genere, lo sviluppo economico e tutelare la dignità umana”, commenta Fatih Birol, direttore esecutivo dell’IEA.

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“Il nostro rapporto dimostra come sia possibile garantire l’accesso universale al clean cooking entro il 2030 con investimenti da otto miliardi di dollari l’anno, che corrispondono a una piccolissima parte di quello che il mondo investe attualmente nel settore dell’energia. Combattere questa ingiustizia è possibile”, conclude Birol.

La transizione ecologica nell’Africa subsahariana

L’obiettivo da prefissarsi è quello di garantire il passaggio a sistemi di cottura efficienti per 300 milioni di persone l’anno, da qui al 2030. La metà si trova nei Paesi dell’Africa subsahariana, sui quali vale la pena concentrare gli sforzi iniziali.

Serviranno investimenti pubblici e privati e, specialmente, finanziamenti a condizioni agevolate che possano sostenere la transizione nelle regioni più povere del mondo. “Non c’è bisogno di una rivoluzione tecnologica: c’è bisogno della volontà politica e dell’intervento degli istituti finanziari”, rimarca il direttore dell’IEA.

I vantaggi delle tecniche di clean cooking

Centrare l’obiettivo significherebbe ridurre le morti premature di 2,5 milioni l’anno. Le donne guadagnerebbero almeno un’ora e mezza di tempo libero al giorno, da dedicare all’istruzione o all’attività lavorativa. E la riduzione delle emissioni globali di gas serra raggiungerebbe 1,5 miliardi di tonnellate all’anno, le stesse che vengono prodotte attualmente da navi e aerei messi insieme. Perché perdere altro tempo prezioso?

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