Si intitola VATRAA il progetto, realizzato dall’omonimo studio di progettazione fondato dagli architetti romeni Anamaria Pircu e Bogdan Rusu, che si è aggiudicato il primo premio del concorso internazionale di idee “Plastic Monument – Architectural Design Competition”. L’idea innovativa e molto provocatoria dell’opera è legata alla ridefinizione del concetto di eredità storica, inteso come elemento di testimonianza di valori negativi che la nostra epoca lascerà alle generazioni future. L’iniziativa è bandita da YAC – Young Architects Competitions, società specializzata nella promozione di concorsi internazionali di idee, ed è sostenuta da Bio-On, azienda italiana del settore delle bioplastiche.

VATRAA 1st Prize
rendering dell’opera VAATRA

Il concept

Il concept del progetto prende ispirazione dalle strutture trilitiche di Stonehenge per mostrare come una megalitica installazione in plastica possa rappresentare purtroppo l’unico esempio esempio di “eredità architettonica” che la nostra epoca può lasciare alle generazioni future. Nello specifico i due artisti hanno voluto così mostrare un disaccoppiamento tra il concetto di valore e quello di eredità storica. Quello che infatti la nostra epoca potrà lasciare ai posteri sarà solo un concetto di monumentalità  frutto della noncuranza nella tutela dell’ambiente. I due progettisti si sono aggiudicati un premio in denaro di 8 mila euro.

8 JORDI CHIAS
foto di JORDI CHIAS, uno degli scatti della mostra

La mostra

L’opera VATRAA verrà realizzata entro il 2020 con la plastica delle bottigliette (circa 3mila) lasciate dai visitatori nel grande raccoglitore all’ingresso della mostra “Planet or Plastic”, dove erano esposte le foto dei grandi reporter del National Geographic e le installazioni dell’artista Mandy Barker. L’esposizione, curata da National Geographic e Genus Bononiae e ospitata nel complesso monumentale di Santa Maria della Vita (via Clavature, 8, Bologna), si è chiusa lo scorso 22 settembre. 

La giuria

Le opere dei vari progettisti sono state valutate da una giuria di fama internazionale composta da Kengo Kuma, Mandy Barker, Carlo Ratti, Maria Cristina Finucci, Italo Rota, Marco Astorri, Marco Catteneo, Fabio Roversi Monaco, Marco Imperadori.

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