Po crisi idrica Anbi
foto Anbi del Po

La crisi idrica attanaglia la nostra Penisola da mesi ormai e, tra le regioni che ne soffrono maggiormente c’è anche la Sardegna, dove le piogge non arrivano da marzo, segnando il 30% in meno di precipitazioni rispetto al passato. 

Ma questo non ne ha compromesso l’approvvigionamento: infatti, negli invasi della Regione si registrano riserve che si aggirano all’80% della capacità.

L’assessore regionale ai Lavori pubblici, Aldo Salaris, ha dichiarato al Sole 24 Ore: “Al 30 giugno, il rilevamento ha certificato una presenza d’acqua negli invasi, con volume complessivo pari a circa 1 miliardo e 421 milioni di metri cubi con una percentuale pari al 78% della portata. Un dato superiore anche a quello dello scorso anno che ci fa ben sperare, soprattutto se pensiamo che quella passata è stata una delle stagioni più siccitose”. 

“Rispetto al mese precedente, continua Salaris, il sistema ha subito una variazione di 127 milioni di metri cubi, ma questo dato non preoccupa. È garantito l’approvvigionamento potabile, quello industriale e si sta intervenendo anche nel settore agricolo con aumenti di portata dove se ne fa richiesta”.

Il peculiare sistema regionale

Il sistema regionale è differente da quello del Po: le utenze sono servite per l’80% dal sistema degli invasi in cui è presente una rete di opere di interconnessione realizzate negli anni, sulla base della legge del 2006, e da una gestione unica del settore.

Sono 54 gli invasi collegati attraverso questo sistema di interconnessione,  che funziona in questo modo: sostanzialmente, quando in un invaso l’acqua raggiunge la soglia massima, quella eccedente viene trasferita in quello in sofferenza.

Inoltre, una task force attua un controllo costante, verificando la capacità per tutto il periodo estivo, così da garantirne il fabbisogno e, nel caso in cui serva, prevedere dei piani di emergenza, senza però toccare le scorte che sono prioritariamente e, in via esclusiva, riservate ad ospedali e presidi sanitari.

Oltre a ciò, lo schema di aggiornamento dell’Accordo tra la Regione e il Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili – Direzione Generale per le dighe, è stato approvato nei giorni scorsi per definire gli interventi finalizzati a completare la diga di Cumbidanovu e l’acquisizione di altri 14 milioni di euro.

Il sistema di dighe della Sardegna fa anche parte del programma triennale, voluto dalla Regione, per realizzare impianti elettrici utilizzando gli invasi dell’isola.

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