Sostenibilità e stili di vita, 8 italiani su 10 sono pronti

I risultati dell'indagine condotta dall’istituto EURES per conto di ADOC, Cittadinanzattiva, Federconsumatori, Udicon e UNC

C’è una nuova cultura della sostenibilità e del valore dell’economia circolare in Italia. Mobilità e consumi sostenibili sono al centro delle scelte operate da otto italiani su dieci. Inoltre viene considerata poco il livello di attenzione posto da istituzioni e cittadini su questi stessi temi.

I più sensibili sono i giovani e nelle famiglie con figli. Per queste fasce della popolazione l’attenzione al futuro del pianeta diviene una responsabilità collettiva di cui farsi carico in prima persona.

Feder1

A rivelarlo un’indagine condotta dall’istituto EURES per conto di ADOC-Associazione per la difesa e l’orientamento dei consumatori, Citta- dinanzattiva, Federconsumatori, Udicon-Unione per la Difesa dei Consumatori e Unione Nazionale Consumatori (UNC) nell’ambito dell’attività finanziata dal MIMIT D.M. 6/5/2022 art. 5.

Gli ostacoli al cambiamento verso una società sostenibile

Dall’indagine emerge tuttavia un grande ostacolo ancora al cambiamento culturale dovuto da numerosi ostacoli esterni.

Tra questi l’indagine individua:

  • la mancanza di servizi e infrastrutture adeguate,
  • la scarsa disponibilità e trasparenza delle informazioni;
  • i costi che il consumatore è chiamato.

La transizione ecologica è parte di un nuovo stile di vita

Un ruolo centrale come motore del cambiamento la capacità di fare cultura al consumatore. Diventa necessario infatti che il consumatore sia adeguatamente informato e consapevole del ruolo di attore del cambiamento che è chiamato a giocare.

Feder2

Economia circolare e consumi sostenibili Adoc-Cittadinanzattiva-Federconsumatori-Udicon-Unc-Eures 2024 affermano in una nota congiunta come: “Fare la raccolta differenziata, spostarsi a piedi, non sprecare cibo, preferire packaging sostenibili e investire secondo criteri etici, sociali e ambientali non sono solo comportamenti virtuosi, ma veri e propri stili di vita”

Scelte a cui serve una risposta chiara di Governo e istituzioni “per accelerare il cambiamento e agevolare la transizione verso modelli di consumo più sostenibili, adottando un approccio sia top down che bottom up: un approccio integrato, che coinvolga sia le Istituzioni e la politica che i singoli consumatori al fine di rimuovere le criticità e affrontare efficacemente le sfide ambientali attuali.

Le 5 aree tematiche valutate dalla ricerca:

1. Gestione dei rifiuti: dal conferimento al riutilizzo

L’89,5% delle famiglie dichiara di differenziare correttamente i rifiuti (sempre o
spesso). Un processo ostacolato prettamente da scarsa chiarezza sulla composizione/materiali degli imballaggi (55,7%), l’inadeguata gestione
del servizio di raccolta e gestione dei rifiuti (52,4%, che raggiunge il 64,9% al Cen-
tro, scendendo al 39,1% al Nord) e la mancanza di infrastrutture adeguate (49,4%,che sale al 57,3% al Centro, contro il 40,6% al Nord).

La richiesta: il 62,4% delle famiglie chiede di aumentare i vantaggi in bolletta per le famiglie virtuose.

2. Mobilità sostenibile

Il Nord con il 53,2% è il più sensibile al tema della mobilità sostenibile. Tra le famiglie soprattutto giovani (55,9%) meno nelle anziane (42,2%).

Il comportamento più “sostenibili” è “spostarsi a piedi” dove possibile (68,2%). Segue uno stile di guida efficiente (60,2%). Fattori strutturali, come un’offerta di trasporti pubblici inadeguata (78,8%), la necessità di effettuare quotidianamente spostamenti lunghi nel minor tempo possibile (76%), i tempi più lunghi per gli spostamenti con i mezzi pubblici, in bicicletta o a piedi (75,5%) e la mancanza di infrastrutture e servizi adeguati (71,1%) sono stati individuati come gli elementi critici di questo tema.

  • La richiesta che la maggioranza degli intervistati pone (63,5%) è che sia più efficiente il trasporto pubblico locale (76,3% tra le famiglie del Centro Italia) e per il 59,7% di aumentare i finanziamenti per l’acquisto di mezzi a basso impatto ambientale.

 3. Food waste e alimentazione sostenibile

Il 76% (107 kg) dello spreco alimentare i Italia è dato dal consumo domestico. Stiamo parlando di 140 kg pro capite di materia umida sprecata.

Dall’indagine emerge una stima del 10,1% di spreco alimentare percepito sul cibo acquistato. I prezzi più elevati dei prodotti alimentari sostenibili sono uno degli ostacli maggiori. Soltanto un terzo delle famiglie acquista regolarmente prodotti “etici” e “sostenibili” (33,9%) o dona cibo in eccesso a familiari, amici, vicini, persone biso-
gnose (33,3%).

  • La richiesta è una riduzione/azzeramenti delle imposte sui prodotti sostenibili (57,2%) e nella scontistica sui prodotti vicini alla scadenza (48,5%).

4. Packaging intelligente, overpackaging ed ecolabeling dei prodotti

Questo forse è il tema più complesso.Solo una minoranza delle famiglie intervistate adotta regolarmente i diversi comportamenti “sostenibili” al riguardo. Non c’è conoscenza del packaging intelligente/sostenibile e della “shrinkflation” per il 24% degli intervistati. Mentre il 29,9% afferma di avere una conoscenza esatta di questi temi.

Tre le soluzioni proposte: ridurre la tassazione sui prodotti con etichettatura green/con marchio Ecolabel (46,7%); realizzare campagne di informazione, comunicazione e formazione (45,7%); aumentare i finanziamenti e gli incentivi fiscali per le aziende che realizzano imballaggi “intelligenti” e/o sostenibili (43,7%).

5. Investimenti green e finanza sostenibile

Anche qui c’è meno informazione. Solo il 26,3% si dichiara informato. Il 22,7%
non ha alcuna conoscenza degli investimenti green e della finanza sostenibile in
termini sociali e ambientali (27,8% tra gli anziani).

Tra le cause la scarsa promozione delle banche a vendere/sponsorizzare tali prodotti
(76,1%) o comunque l’assenza di grandi gruppi bancari attenti al tema della finanza
sostenibile (71,8%), associata alla scarsa conoscenza di questa opportunità
(73,9%).

Tra le soluzioni secondo il 46,1% delle famiglie c’è la realizzazione di campagne di comunicazione, formazione e informazione attraverso mass media ed eventi e il 39,9% nelle scuole e nei luoghi di lavoro.

Il campione dell’indagine

La ricerca ha interessato un campione nazionale di 1.118 famiglie e suddivide in tre tipologie tipo la popolazione:

  • giovani single o coppie o altri nuclei conviventi senza figli (età 18-39 anni)
  • coppie giovani o adulte con figli
  • famiglie di anziani (soli o coppie di anziani)
Print Friendly, PDF & Email

Per ricevere quotidianamente i nostri aggiornamenti su energia e transizione ecologica, basta iscriversi alla nostra newsletter gratuita

Tutti i diritti riservati. E' vietata la diffusione
e riproduzione totale o parziale in qualunque formato degli articoli presenti sul sito.
Un team di professionisti curioso e attento alle mutazioni economiche e sociali portate dalla sfida climatica.