Geotermia, UGI e AIRU a colloquio con il MASE per avviare un piano d’azione nazionale

Secondo le due associazioni, è fondamentale che il ruolo della geotermia sia riconosciuto all’interno del PNIEC e del decreto FER-2.

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Foto UGI/AIRU

Lo scorso 18 gennaio, i deputati del Parlamento europeo hanno votato a favore della risoluzione presentata da Zdzisław Krasnodębski, volta a sviluppare una strategia comune a sostegno della geotermia e del suo ruolo cruciale per la sicurezza energetica e la decarbonizzazione.

La geotermia nel mercato globale dell’elettricità

Secondo l’Agenzia internazionale per le energie rinnovabili (IRENA), nel 2022 l’energia geotermica rappresentava lo 0,5 per cento del mercato globale dell’elettricità rinnovabile. Nell’Unione europea, tuttavia, ha generato solo lo 0,2 per cento dell’elettricità.

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Nonostante le competenze italiane in questo settore siano riconosciute a livello internazionale, “le attuali bozze del Piano nazionale integrato per l’energia e il clima (PNIEC), da inviare a Bruxelles entro giugno 2024, e del decreto FER-2 non riconoscono adeguatamente il significativo potenziale della geotermia come fonte rinnovabile, sia per la produzione di elettricità che di calore”. Questa l’opinione di Unione Geotermica Italiana (UGI) e Associazione Italiana Riscaldamento Urbano (AIRU).

Il Tavolo Tecnico Geotermia

Il Tavolo Tecnico Geotermia da loro coordinato, istituito il 24 febbraio 2022, ha avviato una positiva interlocuzione con il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica (MASE), con un ciclo di quattro incontri per contribuire al rilancio della geotermia come fonte rinnovabile e risorsa strategica del Paese e lavorare alla stesura di un piano di azione nazionale. Fra gli obiettivi, semplificare le procedure di autorizzazione dei nuovi progetti e implementare incentivi adeguati ad accelerare gli investimenti industriali.

Il potenziale della geotermia in Italia

“L’Italia ha una dipendenza energetica dall’estero elevatissima, con un sottosuolo tra i migliori al mondo per la geotermia, e non può permettersi di restare a guardare. In due anni sarebbe possibile avviare un impianto geotermico a media entalpia, in grado di produrre abbastanza energia termica da riscaldare, 24 ore su 24, 7 giorni su 7, circa 120mila abitazioni e che potrebbe far risparmiare 40mila tonnellate di CO2/anno”. A spiegarlo è Andrea Ferrara, Chief Development Officer di Fri-El Geo, che, associata a UGI, sostiene e rilancia l’iniziativa.

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L’incontro finale, previsto per il 16 febbraio con il Ministro Pichetto Fratin, sarà la chiave di volta per proporre l’avvio di un concreto piano nazionale per la geotermia e dare un ulteriore contributo alla transizione energetica italiana e internazionale.

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