Benzinai senza liquidità sono prossimi a chiusure forzate. Oggi i presidenti di Faib Confesercenti, Fegica Cisl e Figisc/Anisa Confcommercio hanno inviato una lettera congiunta ai ministri dello Sviluppo economico, dell’Economia e delle Finanze e delle Infrastrutture e Trasporti, facendo presente anche il crescere dei numeri dell’iniziativa:”Chiudo perché non ho più’ liquidità”.
Le associazioni denunciano “cali degli erogati superiori al 90%” e costi fissi impegnativi. Per questo ribadiscono le richieste di categoria rimaste inevase al tavolo di confronto: slittamento delle scadenze fiscali, “contributi figurativi” per le aziende che restano aperte ma non fatturano, avvio di turnazione obbligatoria per tutti, richiesta di materiale di protezione sanitaria, contributi di microcredito, recupero degli anticipi attraverso la riduzione del versamento mensile delle accise trattenute su ogni carico.
Benzinai senza liquidità chiudono
Illustrando le diverse problematiche sul tavolo, già discusse negli incontri del 25 e 30 marzo scorsi, le associazioni segnalano l’elenco dei primi impianti autostradali che cessano il servizio pubblico di rifornimento per mancanza di liquidità: sono quasi 200.
Leggi anche: “Benzinai: “Con impegno delle aziende petrolifere accelerazione da parole a fatti concreti e misurabili”
Per ricevere quotidianamente i nostri aggiornamenti su energia e transizione ecologica, basta iscriversi alla nostra newsletter gratuita
e riproduzione totale o parziale in qualunque formato degli articoli presenti sul sito.