Università, i voti si danno alla mobilità

Shutterstock 400992952Il trasporto pubblico è la prima scelta di mobilità per raggiungere le università, seconda il treno soprattutto nel nord Italia, terza l’automobile. A seguire: piedi (13%), bicicletta (3,6%), due ruote (2,8%) e sharing (0,6%).

Questo emerge dall’indagine su 37 atenei lungo tutto lo Stivale, che ha coinvolto un campione oltre 70mila intervistati. 

Assessori alla mobilità e mobility manager degli atenei nel corso della presentazione del rapporto (Università di Milano Bicocca lo scorso 10 maggio) hanno più volte sottolineato come la mobilità rappresenti un elemento di competitività per le università italiane e in quanto tale sia centrale uno studio dei mezzi e dei modi ad essa collegati.

 

 

 Mobilit Universit

Mezzi Mobilit

 

Mobilità condivisa

Più che una esplicita sensibilità per l’ambiente è la convenienza economica – dal costo del servizio alle agevolazioni nel parcheggio – al centro delle preferenze verso una mobilità condivisa.

Il rapporto ha indicato  un approccio consistente di scelta verso i mezzi pubblici rispetto i privati, di studenti e professori. Mentre il personale tecnico amministrativo sceglie più facilmente la mobilità privata.
Sharing Mobilit

Mobilità come leva di scelta sulla qualità di un ateneo

In media il trasporto verso la propria università raggiunge la sufficienza (5.8) mentre il tempo medio di percorrenza del tragitto è di un’ora e quaranta minuti. I giudizi migliori li dà chi raggiunge l’ateneo con modalità di trasporto attive lente e con servizi di sharing mobility. La lancetta verso una soddisfazione della propria mobilità tende più verso Nord anche se alcune realtà del Sud e delle Isole mantengono una votazione complessivamente buona (Salerno, Potenza, messina e Cagliari).

Tra le criticità maggiori sono state evidenziate la congestione del traffico, il sovraffollamento e la scarsa puntualità dei mezzi pubblici.  

I margini sensibili di miglioramento si possono quindi registrare nel potenziamento del servizio e in una agevolazione economica nell’uso del mezzo pubblico.

L’impegno delle università italiane è proporsi come un elemento attivo nella programmazione delle rispettive politiche urbane

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Giornalista, video maker, sviluppo format su più mezzi (se in contemporanea meglio). Si occupa di energia dal 2009, mantenendo sempre vivi i suoi interessi che navigano tra cinema, fotografia, marketing, viaggi e... buona cucina. Direttore di Canale Energia; e7, il settimanale di QE ed è il direttore editoriale del Gruppo Italia Energia dal 2014.