Smart city un mercato in crescita tra restauro in edilizia e IoT

Crescere nella tecnologia smart per le città significa lavorare su un mercato potenziale da 900 milioni di euro. È quanto segnala Unicusano da una recente indagine in merito.

Significa un grande potenziale per edilizia, restauro e innovazione sia nella logistica urbana sia nella innovazione degli edifici.

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Si tratta di implementare soluzioni tecnologicamente efficienti e a basso impatto ambientale che vanno a migliorare la qualità di vita negli edifici, nelle industrie e negli impianti di logistica all’interno delle città e degli spazi urbani. Un’opportunità sia per migliorare la qualità della vita nelle città sia lavorativa. Non è un caso che diverse società stiano cercando nuove figure professionali.

In questo scenario non mancheranno di trovare un loro spazio anche imprese e aziende che potranno offrire i loro servizi e ottimizzare le proprie prestazioni all’interno del contesto cittadino. Importante quindi il ruolo degli edifici che dovranno essere degli hub intelligenti sempre più interconnessi con il tessuto urbano ed efficienti sotto il profilo di consumi e impatto ambientale.

Questo perché innovazione urbana e digitalizzazione diventeranno due concetti sempre più interconnessi tra di loro. Le città smart saranno connesse e in grado di raccogliere ed elaborare ingenti quantità di dati. A partire dalla ottimizzazione della logistica stradale a quella dei servizi al cittadino.

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Per quanto la percezione dell’importanza di questa tematica sia bassa, stando ai dati di Unicusano. E’ presente per il 13% di cittadini che considerano come prioritari per una città smart servizi come quelli  anagrafici (61%), tributari (41%) e di mobilità (31%). Secondo il 68% degli intervistati inoltre “nei prossimi 10 anni, il proprio Comune assisterà e sarà protagonista di un boom tecnologico”.

Fondi e investimenti per rendere le città smart

Un fenomeno quello della trasformazione digitale che sta interessando ampliamente il comparto dell’edilizia e in cui sono diverse le società di ingegneria che si sono adeguate per fornire un quadro completo nelle implementazioni possibili.

Un impegno che in Italia può portare diverse opportunità di progettazione e lavorative e soprattutto grandi aspettativa in termine di qualità della vita per le città e i suoi abitanti. Difatti sono previsti ben 17 miliardi di euro grazie ai fondi messi in campo dal PNRR.

IoT, intelligenza artificiale, mobility as a service, smart mobility, smart building, smart grid: sono i settori su cui l’89% della PA italiana ha intenzione di investire per raggiungere gli obiettivi di digitalizzazione e contribuire ad aumentare il valore di mercato delle smart city.

Inoltre nell’ultimo anno 39% dei Comuni sopra i 15mila abitanti ha avviato almeno un progetto su smart mobility, smart building o analisi dei dati legati al turismo, alla mobilità e agli eventi in città.

Come saranno destinati i fondi del PNRR

  • 5,3 miliardi di euro saranno destinati alla rigenerazione urbana e alla qualità abitativa,
  • 2 miliardi ai servizi digitali rivolti ai cittadini,
  • 8,6 miliardi alla transizione ecologica,
  • 1 miliardo alle strade più sicure.

In questo scenario altro dato favorevole è come l’82% dei comuni hanno già manifestato l’intenzione di utilizzare i fondi messi a disposizione dal Piano.

Ricadute occupazionali

Lo studio dell’Università Unicusano dimostra anche che c’è un ampio spazio di ricadute sul mercato del lavoro i cosiddetti green jobs. Da oggi al 2029 si prevede che nasceranno circa 2,5 milioni di nuovi posti e professioni a opera delle città smart.

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Un vero e proprio boom, non solo economico, che avrà il suo fulcro nei 350mila professionisti ad alta specializzazione per infrastrutture di rete, sensoristica, piattaforme dati, applicazioni mobile e web.

Quali sono le città più smart di Italia a oggi

mercato smart city i dati di Unicusano
mercato smart city i dati di Unicusano

Bergamo è il Comune smart numero uno in Italia. Seguono in classifica altre quindici città  “altamente digitali” come Firenze, Milano, Modena, Bologna, Genova, Torino, Trento, Venezia, Cagliari, Cremona, Padova. Ultima, tra le città classificate, la Capitale Roma.

Indietro il Mezzogiorno di Italia anche se Bari, Napoli e Palermo hanno avviato un processo di innovazione per cui presto potremmo vederli salire nella classifica nazionale.

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