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Un momento dell’evento

Mobilità sostenibile, mobilità attiva, mobilità condivisa. Il Sapienza sustainable university mobility plan (Sump), il piano universitario della mobilità sostenibile, tiene conto di qualsiasi declinazione della mobilità 2.0. Il piano è stato presentato stamane durante l’evento “Sapienza si muove” promosso dalla stessa Università e dal Centro di ricerca per il trasporto e la logistica del polo universitario.

I passi per la stesura del Pums Sapienza

Dopo i saluti del magnifico rettore, prof. Eugenio Gaudio, e l’introduzione del prof. Livio De Santoli, prorettore alle politiche energetiche Sapienza e Coordinatore Rus Sapienza, si è entrati nel merito del piano. Si è partiti, come ha spiegato l’ing. Maria Rosaria Saporito, del Centro di ricerche per il trasporto e la logistica della Sapienza, dall’analisi degli spostamenti di studenti e dipendenti, in particolare dell’orario d’inizio delle lezioni e degli orari di punta. E’ stato somministrato un questionario, diverso per studenti e per il personale, al quale hanno risposto il 14% degli studenti, circa 14.000, e il 41% del personale, circa 9.000. “Risulta essere molto importante ottimizzare servizi di trasporto pubblico e ottenere agevolazioni economiche”, ha spiegato la Saporito. “Gli studenti della Sapienza risultano essere virtuosi rispetto alla media dei colleghi in Italia. Il 51% usano mezzi pubblici in sapienza rispetto al 37% in del resto d’Italia”. Anche il personale è più virtuoso: “Usano molto i mezzi pubblici”. Nota dolente la propensione all’uso di mezzi innovativi di mobilità sostenibile: “C’è scarsa propensione”.

La mobility manager della Sapienza, la dott.ssa Monica Facchiano, ha evidenziato il valore dell’accordo siglato nell’estate con le università di Roma Tre e Tor Vergata per “lo scambio di competenze ed esperienze, l’approfondimento e l’individuazione di politiche congiunte di promozione della mobilità sociale”. Intesa “fondamentale” per “creare una rete di supporto” e così “raccogliere suggerimenti”. Gli obiettivi del Pums della Sapienza, ha proseguito la Facchiano, “sono stati definiti in primis dai risultati della survey”. Sono state individuate cinque macro aree su cui agire: smart strategies, mobilità pedonale e ciclistica, trasporto pubblico locale e privato.

Le novità previste dal Pums Sapienza

Per ogni area sono in cantiere alcuni interventi. Si va dalle “misure soft” alle “misure hard” a seconda che si generi un impatto sul territorio. In uno dei due poli allestiti nella città universitaria, quello interno, saranno riservati 10 parcheggi per il car pooling e colonnine per la ricarica dei mezzi elettrici. Cui si aggiungeranno posti riservati e velo stazioni per le biciclette e colonnine di ricarica per le biciclette a pedalata assistita. Questo “grazie a un accordo siglato con Acea che è disponibile a installare gratuitamente le colonnine elettriche”. C’è già un accordo con Zig Zag per lo scooter sharing e un altro con Sharengo per il car sharing. “Stiamo effettuando l’analisi dei percorsi pedonali tra le stazioni del trasporto pubblico e le sedi della Sapienza”. C’è poi una “ciclotangenziale Sapienza” con “tratte interne ed esterne alla città universitaria” e promuovere l’uso della bici “che purtroppo è solo al 3%. Si pensa che sia meno sicuro, ma non è vero. È comoda e si sottovalutano i vantaggi”. “Abbiamo presentato sei proposte di piste ciclabili all’amministrazione comunale. Sono state accolte e inserite nel Pums”.

L’intenzione è di portare da 5 a 20 le rastrelliere presenti. Di puntare sulla comunicazione delle iniziative e sul merchandising, ha concluso la Facchiano, “cosi da realizzare elementi brandizzati della Sapienza per diffondere la cultura della mobilità ciclabile”.

L’intesa con l’amministrazione comunale

A luglio il polo ha siglato un accordo con la Città metropolitana di Roma Capitale e con l’Agenzia Roma servizi per la mobilità. Per l’amministrazione capitolina, di cui era prevista la partecipazione della sindaca Virginia Raggi, era presente l’assessore alla città in movimento di Roma Capitale, Pietro Calabrese, che da settembre ha preso il posto di Linda Meleo. “Lo sviluppo della città” si deve “basare sull’infrastrutturazione”, ha dichiarato. “Come forza politica vogliamo dare un cambio di rotta. Con il piano di mobilità cittadina reintrodotte infrastrutture che negli ultimi anni sono state tolte”.

Per lavorare al Pums di Roma sono state coinvolte le principali università della Città: Sapienza, Roma Tre e Tor Vergata. Come spiegato da Stefano Brinchi “il lavoro coi docenti e il mondo scientifico è stato fondamentale”. “Alcuni professori che oggi sono qui hanno partecipato come comitato scientifico”, ha proseguito. “Attendiamo dagli atenei dei progetti per portare connessioni pedonali e ciclabili dalle stazioni ferroviarie alla sede universitaria”, ha concluso.

 

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