
LED, illuminazione e ritmi circadiani

Uno degli elementi di analisi è lo studio dell’equilibrio sui ritmi circadiani – i ritmi biologici che caratterizzano gli esseri viventi.
“Gli studi in merito sono relativamente recenti e soprattutto si basano su dati che non hanno uno stesso criterio di analisi”, ha spiegato la Proff.ssa Laura Bellia, dell’Università degli Studi di Napoli Federico II, nel corso della giornata dedicata alla “Luce di qualità”. Bellia ha anche sottolineato nel suo intervento come la sua città, Napoli, sia al momento inondata da frequenze di luce blu prodotte dal sole.
Come si studia l’impatto visivo sulla salute
L’impatto della luce sulla salute dipende da diversi fattori che interagiscono tra di loro. Fattori come: durata dello stimolo; intensità; orario di somministrazione; e precedente esposizione della luce. Tutti elementi che, sommati tra loro, rappresentano la storia “luminosa” di un individuo e la sua 
Nel complesso così come è importante ridurre l’esposizione nelle ore serali è necessario avere una adeguata esposizione nelle ore diurne. Su questo gli stessi LED “come ogni altra tipologia di illuminazione”, sottolinea la professoressa Bellia, “possono svolgere un ruolo centrale. Soprattutto, riferito in ambito diurno alla illuminazione sul luogo di lavoro”.
Quindi illuminare alla giusta frequenza è importante, ma spesso non è da ricercare in una errata tecnologia la causa di disagi, quanto in una mancata progettazione. Vero elemento distintivo rispetto una luce che sia di qualità.
Insomma la luce blu non può far paura.
Vedi l’intervento della professoressa Laura Bellia, dell’Università degli Studi di Napoli Federico II ripreso in diretta nel corso della giornata dedicata alla luce di qualità.
Per ricevere quotidianamente i nostri aggiornamenti su energia e transizione ecologica, basta iscriversi alla nostra newsletter gratuita
e riproduzione totale o parziale in qualunque formato degli articoli presenti sul sito.















