L’economia della condivisione cresce. Alcuni suggerimenti in ambito di logistica

Utilizzatori SharingLa sharing economy inizia con i Millennial. Questa l’analisi a cui arriva DHL Global Forwarding, attraverso il report Sharing Economy Logistics – Rethinking Logistics with access over ownership. Sono i nati tra i primi anni ’80 e la metà degli anni ’90 i fautori del cambiamento che sta portando a scegliere di usare un bene per un tempo limitato piuttosto che possederlo (dati Nielsen).

Un aspetto, quello dello sharing, che può favorire politiche di logistica anche tra player del settore.

“I fornitori logistici possono trarre vantaggio dalla condivisione delle proprie risorse, ma anche sfruttare questi sviluppi attraverso un utilizzo più conveniente dello spazio di magazzino, di metodi di trasporto e metodi di consegna più efficienti o di modelli flessibili di lavoro” evidenzia Mario Zini, Country Manager Italia di DHL Global Forwarding. “Fondamentale è però garantire responsabilità e trasparenza: poiché spesso gli sviluppi tecnologici viaggiano più veloci di quelli normativi, aziende e autorità devono lavorare insieme per tutelare diritti e garanzie”.

I settori di crescita nello sharing

Sono cinque i settori chiave nella condivisione che promettono un potenziale di crescita elevato, secondo PricewaterhouseCooper: viaggi, auto, finanza, staff di lavoro e contenuti multimediali in streaming. Sempre secondo la società di consulenza saranno questi settori che da soli potranno portare la sharing economy negli Stati Uniti dai 15 miliardi di dollari nel 2014 a 335 miliardi di dollari nel 2025.
Sharing Mobility

Come innovare la logistica

Per raggiungere obiettivi così sfidanti quello della logistica è necessario pensare alle modalità di sviluppo del comparto. Già in passato c’è stata innovazione per DHL nell’offrire ai privati di rinunciare al bagaglio in stiva per trasportare documenti di spedizione specifici.

Condivisione degli spazi di stoccaggio, valorizzazione di spazi di privati (lurban discreet warehousing), condivisione degli asset pesanti. Queste  sono solo alcune delle ipotesi messe in campo dallo studio di DHL società e in via di sperimentazione sopratutto in Germania, centro nevralgico del big della logistica.

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