ristrutturazioni
Foto di Laurie Shaw da Pexels

La Commissione europea negli scorsi giorni ha avviato due consultazioni pubbliche su tematiche di grande interesse e attualità: ristrutturazioni edilizie e obbligazioni verdi.

La consultazione pubblica sulle ristrutturazioni edilizie

La prima riguarda le misure per promuovere le ristrutturazioni edilizie in tutta Europa. “Un parco immobiliare più efficiente sotto il profilo energetico fa bene al pianeta e può dare un contributo significativo al Green deal europeo”, si legge sul sito della Commissione.

Il 40% del consumo energetico e il 36% delle emissioni di gas a effetto serra dell’UE sono dovuti all’inefficienza del parco immobiliare. Per questo l’iniziativa “ondata di ristrutturazioni” è tra le priorità del piano per la ripresa economica, il Next generation EU.

Fino al 9 luglio i cittadini e gli operatori del settore potranno esprimere la propria opinione su come sfruttare gli strumenti normativi, programmatici e finanziari per ristrutturare gli edifici. Le proposte avanzate saranno presentate dalla Commissione dopo l’estate. “Vogliamo anche che gli edifici pubblici, come le scuole e gli ospedali, ma anche gli immobili commerciali, siano ristrutturati in modo da garantirne sia l’efficienza energetica che l’efficienza sotto il profilo dei costi. L’iniziativa “ondata di ristrutturazioni” creerà occupazione a livello locale e produrrà benefici economici in tutta Europa”, dichiara sul sito della Commissione l’eurocommissario per l’Energia, Kadri Simson.

La consultazione pubblica sulle obbligazioni verdi

Si chiude il 2 ottobre la consultazione pubblica sull’istituzione di una norma uniforme per l’UE sulle obbligazioni verdi. Questa è la seconda consultazione sul tema: il 15 luglio si chiuderà quella sulla strategia rinnovata in materia di finanza sostenibile che dovrebbe essere proposta nell’ultimo trimestre del 2020.

“Le obbligazioni verdi sono diventate sempre più popolari, poiché gli investitori cercano modi per contribuire a finanziare la transizione verso un’economia sostenibile dal punto di vista ambientale, e saranno determinanti per il raggiungimento degli obiettivi del Green deal europeo”, si legge sul sito dell’istituzione. Si potrebbe così rafforzare il ruolo internazionale dell’euro, valuta finora maggiormente utilizzata per l’emissione di obbligazioni verdi in tutto il mondo, e contribuire a consolidare l’UE quale polo della finanza verde a livello mondiale.

“La consultazione serve ad identificare ciò che l’UE e i suoi Stati membri possono fare per sostenere e incentivare l’emergere di un mercato delle obbligazioni verdi di elevata qualità e di ampia portata”, ha precisato Valdis Dombrovskis, vicepresidente esecutivo responsabile per la Stabilità finanziaria, i servizi finanziari e l’Unione dei mercati dei capitali.

L’esecutivo europeo si muove da tempo in tal senso. A giugno dello scorso anno ha pubblicato una prima relazione con 10 raccomandazioni per la definizione della norma sulle obbligazioni verdi basato su un sistema di classificazione degli investimenti sostenibili a livello dell’Unione. A marzo 2020 sono seguiti ulteriori orientamenti insieme a una proposta di norma aggiornata.

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