Idrogeno-metano, al via la sperimentazione di nuove miscele grazie all’accordo ENEA-Centria

I test, volti a introdurre percentuali sempre più significative di idrogeno nella rete di distribuzione del gas naturale, avranno luogo presso il Campo Prove di Arezzo.

L’Unione europea crede fermamente nell’importanza dell’idrogeno per la transizione ecologica e l’Italia vuole dare il proprio contributo alla diffusione di questo importante vettore energetico.

Francesco Macrì, presidente esecutivo di Estra, e Giorgio Graditi, direttore generale ENEA. Idrogeno-metano accordo con Centria
Francesco Macrì, presidente esecutivo di Estra, e Giorgio Graditi, direttore generale ENEA

Oggi, 2 febbraio 2024, Arezzo ha fatto da sfondo a quello che può essere definito come un importante passo avanti nella giusta direzione: ENEA e Centria, società di distribuzione del Gruppo Estra, hanno sottoscritto un accordo di collaborazione finalizzato alla sperimentazione di nuovi standard di miscelazione tra idrogeno e gas naturale nei gasdotti.

Il contesto territoriale

Le sperimentazioni, che vedranno anche la partecipazione dell’Università di Firenze in qualità di partner del progetto di ricerca, saranno condotte presso il Campo Prove di Centria, proprio nella città di Arezzo.

Il Campo Prove di Centria ad Arezzo
Il Campo Prove di Centria ad Arezzo

“Disporre di un centro accreditato ci consente di avviare operazioni significative nell’ottica del blending idrogeno-metano, e di aggregare le competenze presenti sul territorio. L’idrogeno è un vettore che ha un’ampia catena del valore, in grado di essere utilizzato in diversi settori e mettere a sistema infrastrutture differenti. I dati sperimentali saranno il punto di partenza per avviare processi decisionali e percorsi formativi adeguati”, ha dichiarato Giorgio Graditi, direttore generale ENEA.

La diffusione dell’idrogeno e le sfide da superare

“C’è tanto interesse, ma ci sono anche tante perplessità, riguardo alla possibilità di introdurre l’idrogeno in tanti settori produttivi. In questo territorio è già conosciuto e impiegato. Vogliamo sfruttare questa occasione per dimostrare fattibilità e sicurezza del suo utilizzo in sostituzione di altri vettori energetici”, ha aggiunto Giulia Monteleone, direttrice del Dipartimento ENEA di Tecnologie energetiche e fonti rinnovabili.

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Gli obiettivi del protocollo di intesa ENEA-Centria

I test serviranno proprio a capire – come ha spiegato Roberto Rappuoli, presidente di Centria – qual è il comportamento dell’idrogeno all’interno di una miscela; come si stratifica, avendo un peso diverso rispetto al gas, e come risolvere eventuali difficoltà operative. Ci sarà modo di valutare come distribuirlo ai consumatori finali, e di osservare il comportamento dei sistemi di rilevazione delle fughe in presenza di miscele. La prima fase del progetto, che durerà circa un anno, vedrà l’utilizzo di percentuali del 2-5-10 per cento di idrogeno.

Il ruolo dell’idrogeno per una crescita economica sostenibile

“Condurre ricerche sulle reti che dovranno trasportare anche l’idrogeno va verso gli obiettivi della transizione energetica e della decarbonizzazione. Spero che Arezzo possa diventare un centro di ricerca di eccellenza in tal senso”, ha commentato Marco Sacchetti, assessore all’Ambiente della città di Arezzo, nota anche per aver introdotto il primo idrogenodotto urbano nella zona industriale di San Zeno.

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“Arezzo si può candidare a diventare la capitale nazionale della ricerca e dello sviluppo in questo specifico ambito legato all’idrogeno, sperimentando la tenuta delle nostre reti e contribuendo nel lungo periodo alla crescita economica del territorio”, hanno concordato i rappresentanti di Coingas, che ha contribuito al raggiungimento dell’accordo.

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Nata in provincia di Sondrio, ha studiato a Milano e Londra. Giornalista pubblicista, si occupa di questioni legate alla crisi climatica, all’economia circolare e alla tutela di biodiversità e diritti umani.