Cosa unisce un sistema di analisi e ottimizzazione dei movimenti degli atleti o di previsione della domanda di gas naturale, con l’analisi del packaging e, ancora, con una piattaforma di crowdsourcing che permette di risolvere i colli di bottiglia industriali, lanciando una sfida di idee a un network di professionisti? Semplice, la matematica. Sì, perché l’innovazione è un gioco di numeri e formule declinate lungo l’asset dell’entusiasmo.“Il trasferimento tecnologico apre possibilità di innovazione inedite. Consente di portare nelle imprese approcci nuovi che hanno effetti positivi sul business”, spiega ai microfoni di Canale Energia Matteo Longoni di Moxoff, spinoff del Laboratorio Mox  del Politecnico di Milano, tra i relatori dell’edizione 2018 del REM (Ravenna 14-15 marzo).(Su e7 del 7 marzo l’intervista al Coordinatore scientifico Roberto Cimino)

Laureati ed ex ricercatori la linfa della giovane ma consolidata realtà, nata nel 2010, che utilizza strumenti di modellistica matematica, numerica e statistica per aiutare le imprese, incluse quelle del comparto energia, a vincere le sfide del settore senza spegnere la fiamma dell’innovazione. Dalla modellistica intelligente alla simulazione e ottimizzazione dei processi passando per l’ingegneria del software: questi i campi d’azione di Moxoff. Che è anche protagonista di diversi progetti europei incentrati, ad esempio, sul calcolo ad alte prestazioni e sull’ingegneria biomedica.

Trasferimento tecnologico e di competenze tra il mondo della ricerca e dell’industria, dunque, rappresentano il suo modello di business. Nel processo disruptive che oggi rivoluziona l’impresa, “servono strumenti di virtualizzazione basati su tecnologie innovative, magari accoppiate a strumenti di sensoristica”, precisa Longoni, “affiancate a un approccio tradizionale di laboratorio, trial and error ad esempio”. Un giusto mix che permette al progettista, nella fase antecedente la stesura del progetto, di “realizzare un sistema evoluto, avanzato ed efficiente”.

Oltre a modellare i numeri sulla base delle esigenze del cliente, lo spinoff “eroga specifiche sessioni di formazione”, soprattutto a quelle imprese che ambiscono alla “etichetta 4.0” ma che hanno bisogno di colmare un gap di competenze e capacità. “Abbiamo strutturato un percorso di workshop che si basa su giornate di formazione, seguite da sessioni di brainstorming in cui ci si confronta su possibili applicazioni di quanto mostrato nelle sessioni interattive”, spiega Longoni.

Alla scoperta di Moxoff con la voce di Matteo Longoni.

Il mercato italiano dei dati personali è il quarto a livello europeo, dopo quelli di Gran Bretagna (17,7 mld) Germania (16) e Francia (9,13). Se nel 2016 la profilazione dell’utente valeva 4,6 mld di euro, nel 2020 toccherà i 6,3 mld (previsioni International data Corporation). Come si estrae valore aggiunto da queste informazioni?

Entro il 2020 la mole di dati che verrà scambiata ogni anno nel mondo toccherà i 180 zettabyes, nell’ordine di mille miliardi di miliardi di informazioni (dati Idc). Ciò implica un problema di sicurezza. Ci state lavorando?

La data economy europea, che oggi secondo la Commissione UE vale 300 mld di euro, offre opportunità di carriera ma ha anche bisogno di nuove competenze e professionalità. Fate formazione?

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