Le raccomandazioni dell’IEA nei confronti della Global Biofuel Alliance

L’Allenza proposta dall’India potrà contribuire alla diffusione di biocarburanti “sostenibili, sicuri e accessibili”, secondo l’Agenzia internazionale dell’energia.

IEA biofuel
Foto IEA

Il 22 luglio, i Ministri dell’Energia dei Paesi del G20 si sono riuniti nello Stato di Goa, in India. Il governo indiano ha proposto l’istituzione della Global Biofuel Alliance, con l’obiettivo di favorire la diffusione dei biocarburanti e la transizione energetica a livello globale. L’Agenzia internazionale dell’energia (IEA), per l’occasione, ha presentato il suo ultimo report sul tema.

Dove si concentra la produzione di biocarburanti nel mondo

Nel 2022, i biocarburanti liquidi hanno permesso al settore dei trasporti di rinunciare a quasi due milioni di barili di petrolio al giorno. Sono compatibili con le infrastrutture esistenti, possono essere prodotti a partire da materiali di scarto e generare nuove opportunità economiche nelle aree rurali, secondo gli analisti dell’IEA.

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Attualmente, l’80 per cento della produzione di biofuel si concentra negli Stati Uniti, in Brasile, Europa e Indonesia. Si prevede che la percentuale scenderà, entro il 2028, al 40 per cento. Serviranno però nuovi mercati, considerando che nel 2030 la produzione dovrà triplicare, per contribuire alla decarbonizzazione dei trasporti e consentire il raggiungimento della neutralità climatica nel 2050.

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Gli obiettivi per il 2030

Le forniture di materie prime sostenibili sono sufficienti a triplicare la produzione di biocarburanti entro il 2030, stando all’IEA. I biocarburanti avanzati ottenuti da rifiuti e residui organici, per esempio, potrebbero supportare altri 2,4 migliaia di barili equivalenti di petrolio (mboe) al giorno entro il 2030, più della produzione totale di biocarburanti nel 2022. La loro distribuzione, però, dovrebbe aumentare di quindici volte. Sarebbe necessario, inoltre, investire in tecnologie innovative per migliorare la gestione dei rifiuti e dei terreni coltivati.

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Il caso di Brasile, India e Stati Uniti

Positivi gli esempi di Brasile, India e Stati Uniti, le cui politiche hanno guidato una crescita considerevole dell’offerta, sostenendo tassi di crescita annua superiori al 20 per cento per almeno un quinquennio. Di conseguenza, nel 2022, i biocarburanti hanno fornito il 22 per cento dell’energia per i trasporti brasiliani e il 7 per cento per quelli statunitensi. In India, la quota di consumo energetico dell’etanolo nei veicoli a benzina ha raggiunto il 6 per cento nel 2022, il doppio dei livelli del 2019.

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In conclusione, l’idea è che la Global Biofuel Alliance possa contribuire alla diffusione di biocarburanti “sostenibili, sicuri e accessibili”. Per riuscirci, dovrà identificare nuovi mercati per la produzione di biofuel e sostenerne lo sviluppo; accelerare lo sviluppo delle tecnologie necessarie alla commercializzazione dei biocarburanti avanzati; garantire la sostenibilità di questi ultimi sulla base di valutazioni oggettive.

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