Le emissioni di CO2 generate dai combustibili fossili hanno raggiunto un nuovo record nel 2023

L’ultimo rapporto del Global Carbon Project dimostra che siamo ancora molto lontani dal raggiungimento della neutralità climatica.

Combustibili fossili
Foto di Chris LeBoutillier su Unsplash

Nel 2023, le emissioni di CO2 generate dallo sfruttamento dei combustibili fossili (petrolio, gas e carbone) sono aumentate dell’1,1 per cento rispetto al 2022, raggiungendo la cifra record di 36,8 miliardi di tonnellate. A rivelarlo è il report annuale del Global Carbon Project.

Le differenze di emissioni a livello regionale

Il calo delle emissioni registrato in alcuni regioni, fra cui l’Europa (-7,4 per cento) e gli Stati Uniti (-3 per cento), non è stato sufficiente a invertire la tendenza su scala globale, con l’India (+8,2 per cento) e la Cina (+4 per cento) che hanno fatto registrare gli incrementi più significativi. Analogamente, sebbene l’anidride carbonica generata dai cambiamenti nell’uso del suolo (fra cui la deforestazione) sia leggermente diminuita, i quantitativi secondo gli esperti restano ancora troppo elevati.

I livelli di anidride carbonica nell’atmosfera

Gli analisti prevedono che, sommando le emissioni prodotte dai combustibili fossili e dai cambiamenti nell’uso del suolo, si raggiungerà quest’anno il valore di 40,9 miliardi di tonnellate. Un quantitativo simile a quello dell’anno scorso e in linea con gli ultimi dieci anni, a dimostrazione di quanto la comunità internazionale sia ben lontana dagli sforzi necessari a centrare gli obiettivi climatici.

emissioni e Livelli di CO2
Fonte: Global Carbon Project

I livelli di CO2 nell’atmosfera raggiungeranno 419,3 parti per milione, il 51 per cento in più rispetto ai livelli preindustriali, anche a causa dei devastanti incendi che hanno colpito il Canada. Il report evidenzia anche come il contributo attuale delle tecnologie di cattura e stoccaggio del carbonio sia pressoché insignificante, dato che i livelli di rimozione si aggirano intorno a 0,01 milioni di tonnellate di CO2.

Le stime riguardo al riscaldamento globale

“Gli impatti del cambiamento climatico sono evidenti intorno a noi, ma l’azione per ridurre le emissioni di carbonio derivanti dai combustibili fossili rimane dolorosamente lenta”, spiega Pierre Friedlingstein, professore del Global Systems Institute di Exeter, che ha guidato lo studio.

“Ora sembra inevitabile che supereremo l’obiettivo di 1,5 °C dell’Accordo di Parigi, e i leader riuniti alla COP28 dovranno concordare rapidi tagli alle emissioni di combustibili fossili anche per mantenere in vita l’obiettivo di 2 °C”. Il Global Carbon Project stima infatti che, al livello di emissioni attuale, ci sia una probabilità del 50 per cento che il riscaldamento globale arrivi a superare in maniera stabile gli 1,5 °C nel giro di sette anni.

Leggi anche: Raddoppiare l’efficienza energetica e triplicare la capacità rinnovabile, l’accordo raggiunto alla COP28

L’appello del Global Carbon Project

“Gli ultimi dati mostrano che gli sforzi attuali non sono sufficienti a indirizzare le emissioni globali su una traiettoria discendente verso il Net Zero, ma qualche progresso dimostra che le politiche climatiche possono essere efficaci”, commenta Corinne Le Quéré, professoressa dell’Università dell’Anglia orientale. “Tutti i Paesi sono chiamati a decarbonizzare le proprie economie più velocemente di quanto lo stiano facendo attualmente per evitare le conseguenze peggiori della crisi climatica”.

Print Friendly, PDF & Email

Per ricevere quotidianamente i nostri aggiornamenti su energia e transizione ecologica, basta iscriversi alla nostra newsletter gratuita

Tutti i diritti riservati. E' vietata la diffusione
e riproduzione totale o parziale in qualunque formato degli articoli presenti sul sito.
Un team di professionisti curioso e attento alle mutazioni economiche e sociali portate dalla sfida climatica.