Sono partite delle procedure di infrazione per alcuni paesi rispetti al recepimento delle direttive europee al 2030 rispetto alla transizione green, come chiarisce Marcello Capra del Ministero dell’Ambiente e Sicurezza energetica nel corso dell’evento Smart grid days promosso da Automa e in corso a Jesi (8-9 ottobre).
Un trend che vede un ruolo sempre centrale del Set Plan per cui sono previsti volumi di investimento importanti.
Nel comparto si registra una “vivacità” dello smart grid gas e la mission a livello europeo di agire su scala regionale per una integrazione dei sistemi energetici. Un’occasione che darà vitalità al settore gas. Intanto sono diversi i bandi messi in atto dal Mase per 200 milioni in ricerca e innovazione tarata “a ridosso del mercato”. Di questi 60 milioni dedicati a dati e digitalizzazione di rete, 12 milioni dedicati a bioidrogeno e biocarburanti, 62 a flessibilità e accumulo di rete, 60 ml a fonti rinnovabili non programmabili, 6 ml a elettrolizzatori e reti. 118 sono dedicati all’idrogeno ma attualmente sono stati posticipati.

Intanto l’entrata in vigore del regolamento 2024/1787 per la riduzione delle emissioni di gas metano “occupa tutta la filiera del gas dal trasporto alla rigassifigazione. Un elemento da una parte positivo”, sottolinea Cristiano Fiameni della direzione tecnica CIG Comitato Italiano Gas, “ma definisce un solo modo di fare le cose”. Requisiti e modalità sono le stesse sia che sia una città che un sito di interesse il che vincola e complica in parte l’azione stessa.
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Nei prossimi mesi ci potranno essere dei problemi anticipa Fiameni. La prossima settimana ad esempio si dovrebbero chiudere i lavori tecnici “ma stando a questi tempi dovremmo avere le norme nel 2028, il che va in asimmetria rispetto messa in atto dei limiti stringenti e norme”.
Gli operatori intanto hanno gli obblighi da ottemperare per cui gli imprenditori debbono effettuare investimenti tecnologici ad oggi non validati e quindi in un certo senso rischiosi.
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