idrogeno

Il governo giapponese ha annunciato l’impegno per l’azzeramento delle emissioni nette di gas serra entro il 2050, prevede un ruolo importante per l’idrogeno nella futura economia energetica della nazione. A tal riguardo, lo studio Production of hydrogen from offshore wind in China and cost-competitive supply to Japan, pubblicato su Nature, esplora la possibilità che una fonte significativa di vettore H2 possa essere generata dall’elettrolisi alimentata energia eolica offshore prodotta in Cina.

La risorsa eolica offshore in Cina potrebbe fornire potenzialmente fino a circa quattro volte la domanda di energia eolica prevista a livello nazionale per il 2050. Il vantaggio di questa fonte riguarda l’ampia gamma di ambienti con profondità dell’acqua inferiori a 60 metri nella zona economica esclusiva della nazione.

Idrogeno con eolico offshore dalla Cina

L’analisi suggerisce che la Cina potrebbe fornire idrogeno verde competitiva in termini di costi, anche superiore alle quantità previste nell’obiettivo giapponese per il 2050.

L’idrogeno potrebbe essere consegnato al Giappone sia come liquido, sia legato a un vettore chimico come il toluene, o come componente dell’ammoniaca. Il documento presenta un’analisi dei fattori che determinano il costo finale dell’H2, comprese le spese per la produzione, lo stoccaggio, la conversione, il trasporto e il trattamento a destinazione. I ricercatori concludono affermando che la fonte cinese potrebbe essere fornita a un volume e un costo coerenti con le proiezioni future idealizzate del Giappone.

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I piani del Giappone per un futuro green

I combustibili fossili rappresentano attualmente l’87% del consumo di energia primaria del Giappone, responsabile delle emissioni annue di 1,1 gigatonnellate (Gt) di CO2 così ripartite: produzione di elettricità 43%, industria 28%, trasporti 19% e altri 10%. In particolare, oltre il 95% del consumo di combustibili fossili in Giappone è fornito dalle importazioni.

Come anticipato, i piani del Giappone per il suo futuro energetico a basse emissioni di carbonio prevedono un ruolo importante per l’idrogeno. I principali tipi di idrogeno includono grigio, nero, blu e verde. L’attuale domanda annuale di H2 in Giappone ammonta a 1,3 megatoni (Mt) ed è consumata principalmente dal settore industriale, compresa la raffinazione del petrolio e la produzione di ammoniaca e prodotti petrolchimici.

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La futura economia dell’idrogeno

Pertanto, la visione del Giappone per la sua futura economia dell’idrogeno prevede una fornitura significativa dalle importazioni. Nel caso di forniture convertite in ammoniaca, l’idrogeno potrebbe essere recuperato prima del suo eventuale utilizzo o in alternativa l’ammoniaca potrebbe essere utilizzata direttamente come fonte di energia a zero emissioni di carbonio o come materia prima chimica.

Nel caso dell’idrogeno legato al toluene, formando metilcicloesano (MCH), l’H2 potrebbe essere prelevato dal vettore per il dispiegamento a destinazione e il toluene potrebbe essere riportato al suo punto di origine per facilitare un’alimentazione aggiuntiva. Le potenziali fonti estere includono forniture provenienti, tra l’altro, da Australia, Nuova Zelanda, Brunei, Arabia Saudita e Norvegia per l’idrogeno verde e blu. In sintesi, le forniture di idrogeno dalle fonti attualmente previste sono relativamente costose rispetto agli obiettivi della nazione.

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