rinnovabili

L’Irex index, l’indice che considera l’andamento azionario delle società green, supera per la prima volta quota 21.000 punti: il suo massimo storico. Il dato riflette il crescente interesse degli investitori per i titoli delle energie rinnovabili e della smart energy. Già nel 2020, l’indice aveva registrato una crescita del 62,2%, segno che le società dell’Irex hanno continuato a investire.

Sulla scia degli obiettivi climatici al 2030 e delle opportunità del capitolo green del Recovery fund, risulta chiaro che anche la finanza guarda con estrema attenzione a questo settore, dove eolico e fotovoltaico sono ormai favorevoli e le tecnologie di nuova generazione come batterie, mobilità e idrogeno offrono grandi prospettive di sviluppo.

Le tendenze del mercato azionario sul settore delle rinnovabili

Lanciato nel 2008, l’Irex index oggi è un punto di riferimento per il settore e costituisce il benchmark per tracciare le performance del comparto energie rinnovabili in Italia. Comprende 14 titoli con una capitalizzazione di 3.690 milioni di euro.

Stando ai dati divulgati da Althesys, l’indice si è mantenuto nettamente in rialzo per tutta la prima metà dell’anno, registrando una crescita del 12,8% da gennaio ad oggi. Tra luglio e agosto la crescita è stata del 24%, staccando nettamente sia il Ftse All share, che nello stesso periodo è cresciuto poco più del 4%, sia il Ftse Italia energia dedicato al segmento oil & gas, che ha invece guadagnato appena l’1%.

rinnovabili

rinnovabili
Fonte: Althesys

Secondo la lettura di Althesys, questo balzo positivo è favorito dalla raggiunta maturità delle tecnologie eolica e fotovoltaica verso la transizione energetica, sostenuta dagli ambiziosi obiettivi di decarbonizzazione contenuti nel Pnrr. Un terreno fertile che assicura un mercato in espansione per le aziende del settore.

Potenziare il regime di sostegno sulla via della decarbonizzazione: lo schema del decreto

Il quadro regolatorio in materia di energia e clima è in costante evoluzione. Accogliendo la spinta della Commissione UE, che ha rivisto al rialzo i target in materia di emissioni, energie rinnovabili ed efficienza energetica. Il Consiglio dei ministri italiano ha licenziato il 5 agosto scorso lo schema del decreto per accelerare gli obiettivi di decarbonizzazione al 2030 e al 2050.

In coerenza con le misure del Pnrr, il governo ha dichiarato di voler conseguire un primo traguardo con il 30% di quota complessiva di energia da fonti rinnovabili sul consumo finale lordo entro il 2030 e la riduzione dell’emissione di gas ad effetto serra di almeno il 55% entro il 2030.

Lo schema di decreto si occupa di potenziare i regimi di sostegno alle energie rinnovabili, alla mobilità elettrica, al teleriscaldamento e ai biocarburanti oltre che massimizzare l’uso dell’energia rinnovabile anche in configurazioni come le comunità energetiche.

Leggi anche Un piano per la transizione ecologica

Print Friendly, PDF & Email

Per ricevere quotidianamente i nostri aggiornamenti su energia e transizione ecologica, basta iscriversi alla nostra newsletter gratuita

Tutti i diritti riservati. E' vietata la diffusione
e riproduzione totale o parziale in qualunque formato degli articoli presenti sul sito.
Un team di professionisti curioso e attento alle mutazioni economiche e sociali portate dalla sfida climatica.