riciclo pale eolicheL’eolico rivestirà un ruolo chiave per lo sviluppo dell’idrogeno verde. A sottolinearlo è l’associazione Wind Europe.

Eolico e idrogeno verde nella strategia UE

“Nella strategia dell’UE sull’idrogeno, pubblicata a luglio – spiega in una nota l’associazione – la Commissione europea sottolinea il ruolo dell’idrogeno rinnovabile prodotto da elettricità rinnovabile tramite elettrolisi. La strategia prevede 220-340 miliardi di euro per aumentare e collegare direttamente 80-120 GW di capacità eolica e solare alla produzione di idrogeno rinnovabile entro il 2030”.

Eolico e produzione di idrogeno verde, gli ostacoli

“Stati membri come Paesi Bassi, Germania e Portogallo – aggiunge Wind Europe – stanno dimostrando una crescente disponibilità a sostenere l’idrogeno rinnovabile. Tuttavia, restano da affrontare alcuni ostacoli chiave. Per sbloccare il pieno potenziale dell’idrogeno rinnovabile è necessario aumentare le dimensioni finanziarie. Il tutto insieme alla legislazione e alle politiche adeguate. Gli investitori necessitano di una visibilità a lungo termine sui futuri volumi di mercato nei diversi paesi dell’UE“.

Sviluppo dell’eolico e piani nazionali per l’energia e il clima

Il ritmo di crescita del settore eolico, spiega inoltre l’associazione, è legato al “grado di attuazione” dei piani nazionali per l’energia e il clima 2030 dei singoli Paesi. Che rimangono “deboli”. 

“Agevolare le autorizzazioni per nuovi progetti”

“Nonostante le buone disposizioni complessive sull’elettrificazione, i piani rimangono deboli su alcune politiche critiche richieste per la diffusione delle energie rinnovabili secondo la nostra analisi. Occorre agevolare le autorizzazioni per progetti nuovi e potenziati. E gli Stati membri dovrebbero migliorare la visibilità sui programmi e sulla progettazione delle aste a lungo termine”, si legge in nota.

Green bond e ripresa post-Covid

In generale, lasciando da parte l’analisi di Wind Europe sul binomio idrogeno-eolico, la traiettoria che in ambito energetico ormai consolidata è quella della decarbonizzazione e della sostenibilità ambientale. Un ambito chiave anche nel settore finanziario che si candida a rivestire un ruolo chiave nella ripresa post-covid. Tra gli strumenti a disposizione ci sono in particolare i green bond.

Un settore in crescita

Come ha spiegato Sean Kidney, ceo di Climate bonds initiative, intervenuto al Griemeeting, prima della pandemia le obbligazioni verdi erano la classe di asset in più rapida crescita sul pianeta. In particolare c’erano circa 260 miliardi di dollari di obbligazioni verdi emesse nel 2019.

“Il problema principale è la mancanza di offerta”

Tuttavia non mancano le criticità nel settore. Il problema principale secondo Kidney in questo mercato è la mancanza di offerta. La domanda di investimenti è infatti “sufficiente, ma il mercato ha bisogno di più prodotti in cui investire”.

“Favorire una ripresa post Covid all’insegna della sostenibilità ambientale”

“La maggior parte dei pacchetti di aiuti di emergenza annunciati dai governi nei mercati emergenti di tutto il mondo, in risposta alla crisi Covid-19, non include alcuna condizione specifica del cambiamento climatico“, ha aggiunto Kidney. “Mentre invece gli investitori sono alla ricerca di asset sicuri, capaci di mitigare il rischio climatico e di valutare gli effetti climatici nella definizione dei requisiti prudenziali e nella gestione dei propri beni“.

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