Biodiversità

Domani 22 maggio sarà la giornata mondiale della biodiversità indetta dalle Nazioni Unite nel 1993 per celebrare la biodiversità, ovvero la ricchezza di ecosistemi e specie del nostro Pianeta. La data è stata scelta per ricordare l’adozione della Convenzione sulla diversità biologica, che ha avuto luogo il 22 maggio 1992 a Nairobi. Questo accordo internazionale fissa tre obiettivi: conservare la biodiversità, fare un uso sostenibile degli elementi costitutivi della stessa e ripartire in modo giusto ed equo i benefici derivanti dall’uso delle risorse genetiche.

Il tema dell’edizione 2021 sarà “Siamo parte della soluzione”, dopo l’edizione dello scorso anno “Le soluzioni sono nella natura”, dominata dalla pandemia, che sarebbe derivata proprio dal fenomeno di zoonosi (trasmissione delle malattie dall’animale all’uomo), fenomeno che sarà sempre più probabile se l’uomo non rispetta il naturale equilibrio degli ecosistemi.

Già da qualche tempo, assistiamo ad una progressiva perdita di biodiversità, dovuta al fatto che l’uomo con il suo intervento invasivo ha alterato i tre quarti degli ambienti naturali. Gli ecosistemi sono in calo del 47%, gli ecosistemi marini del 66% e sono più di 31 mila le specie animali e vegetali a rischio estinzione. Si pensi che, tra il 2001 e il 2014, si sono estinte 173 specie, 25 volte in più rispetto a quanto accadrebbe in condizioni di normalità.

Alcune iniziative concrete a sostegno della biodiversità

BNP Paribas Asset Management (BNP AM) e la no-profit CDP (Carbon Disclosure Project) hanno annunciato una partnership per approfondire e favorire lo sviluppo di parametri comuni sulla reportistica aziendale relativa alla biodiversità. Secondo una analisi internazionale svolta da BNP AM sui propri portafogli, risulta che solo il 17% delle aziende quotate in cui la società investe, divulgano dati sull’esposizione allo stress idrico e all’intensità idrica. Per quanto riguarda le foreste, l’esposizione ai settori che contribuiscono maggiormente ai rischi di deforestazione è costituita per più di un terzo da società con una tracciabilità insufficiente o del tutto assente. Ecco perché CDP, con il supporto di BNPP AM, svilupperà un quadro condiviso a livello globale di parametri aziendali di reportistica sulla biodiversità, in grado di intensificare l’impegno in favore della natura. CDP, che gestisce un sistema globale di disclosure ambientale, sta espandendo il suo lavoro per rafforzare la protezione e il recupero delle risorse naturali. Attraverso questa partnership, si spera che il percorso di diffusione della rendicontazione aziendale ambientale diventi la prassi, tramite: l’incentivazione delle aziende a ridurre l’impatto sulla biodiversità causato dalle pratiche commerciali e la sensibilizzazione delle imprese e delle istituzioni finanziarie sui rischi di perdita della biodiversità per incrementare l’utilizzo della rendicontazione.

Slowfood, in occasione della Giornata, presenta il suo documento di posizione “Se la biodiversità vive, vive il pianetachiedendo ai decisori politici che se ne occupino con fatti concreti. Il messaggio di Slow Food è: “la biodiversità è ovunque e proteggerla attraverso l’agroecologia è l’unica soluzione che abbiamo per preservare il pianeta. Conservare una vasta varietà è indispensabile per mantenere un sistema agricolo resiliente”. La biodiversità di cui si occupa Slow Food riguarda  il cibo che mangiamo: ciascuno può scegliere di acquistare e consumare o produrre, alimenti che la mettano in risalto. L’agroecologia è l’unica pratica agricola che può rigenerare la terra e l’ambiente circostante e va di pari passo con la biodiversità e la transizione ecologica. Ecco perché non si può attuare una transizione ecologica senza salvaguardare la biodiversità degli ecosistemi e per farlo occorre abbandonare l’approccio intensivo alla produzione alimentare, imboccando la via dell’agroecologia. Se si pensa alla biodiversità coltivata, il 75% delle colture agrarie esistenti all’ inizio del ’900 è stato perso e mais, riso e grano, oggi forniscono il 60% delle calorie necessarie. Quattro multinazionali gestiscono il 63% del mercato dei semi e ne possiedono anche i brevetti e sono le stesse società leader nella produzione di pesticidi e fertilizzanti.

Coldiretti dà appuntamento nei mercati contadini e negli agriturismi di Campagna Amica, disseminati in tutta la penisola, a partire da quello in via San Teodoro 74 a Roma. Qui, gli agricoltori portano le specialità custodite da generazioni, che si possono scoprire grazie a un tutor della spesa e per di più, i cuochi contadini degli agriturismi di Campagna Amica saranno ai fornelli per insegnare a valorizzare questi prodotti con le ricette della tradizione contadina. Si potrà trovare l’elenco completo delle iniziative su www.campagnamica.it

Ritter Sport, nota azienda produttrice di cioccolato, si impegna a favorire e mantenere la biodiversità ambientale partendo da El Cacao, una piantagione sostenibile di 2.500 ettari avviata nel 2012 in Nicaragua. Qui, metà degli ettari sono dedicati alla fauna, dove vengono ospitate 100 specie animali e 120 tipi di piante. In Germania invece, dove ha sede l’azienda, nel 2020 è stato realizzato il Parco naturale di Schelmenbiegel. Il tipo di coltivazione praticata su El Cacao fa la differenza: si tratta di un sistema agroforestale, sviluppato secondo criteri di agricoltura integrata che incoraggia la biodiversità. Questa coltura mista agevola la fertilità del suolo ma anche le caratteristiche di resistenza del cacao, consentendo in questo modo di ridurre al minimo l’uso di fertilizzanti. Il progetto comprende anche il rimboschimento di terreni e il mantenimento delle foreste primarie. Gli alberi permettono di assorbire CO dall’atmosfera, contribuendo alla riduzione dell’effetto serra e del surriscaldamento globale. Il progetto di El Cacao ha ottenuto la certificazione Utz e la certificazione carbon gold standard, ora si pone l’obiettivo di generare 110.000 tonnellate di crediti di carbonio nel corso di 30 anni. L’obiettivo aziendale è di azzerare la propria carbon footprint e avere un impatto ambientale positivo.

Schneider Electric in tema di biodiversità ha preso i suoi impegni nel quadro di Act4nature International, un’alleanza di aziende internazionali, organizzazioni non governative, istituzioni accademiche e pubbliche nata per accelerare l’impegno del settore privato a supporto della conservazione della natura. Tra le azioni intraprese: rendere pubblico regolarmente il suo impatto sulla biodiversità, reso noto lo scorso ottobre. E’ stata la prima al mondo a farlo, attraverso lo strumento “global biodiversity tool”, che calcola l’impronta di biodiversità di un’azienda prendendo in considerazione tutta la sua catena del valore. L’azienda vuole arrivare ad essere net zero in termini di perdita di biodiversità entro il 2030 e vuole sviluppare soluzioni e tecnologie che contribuiscano a preservare la biodiversità ottimizzando l’uso delle risorse durante tutto il loro ciclo di vita. Inoltre, i siti che si trovano in aree dove le risorse idriche sono sotto stress devono adottare piani di conservazione dell’acqua.

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