caro energia

Il caro energia e gas sta decimando famiglie e imprese: le prime, si ritrovano a fronteggiare aumenti che rispetto al 2020, per il biennio 2021-2022, ammontano a più del 90%.

Ogni famiglia italiana, secondo uno studio dell’Associazione Consumatori Assoutenti, si ritrova oggi a pagare 1.231 euro in più rispetto al 2020, solo per le bollette di luce e gas.

Nel 2020, una famiglia media ha speso 785euro per il gas, 542 euro per la luce, per un totale di 1.327 euro. Nel 2021, a causa dei forti aumenti scattati a partire dall’ultimo trimestre dell’anno, la bolletta del gas ha raggiunto i 1.162 euro a famiglia, 802euro quella della luce (per un totale di 1.964 euro a famiglia). 

Energia Elettrica 1

Nel 2022, per effetto dei rincari delle tariffe e nonostante le misure adottate dal Governo, la spesa complessiva per l’energia sale a 2.558euro (1.516 euro per il gas, 1.042 euro per la luce).

Il 2023 non appare più roseo, se non si adotteranno delle misure a livello europeo, secondo lo studio dell’Associazione, si potrebbe arrivare a 5.266euro a famiglia, così ripartiti: 3.052euro per la bolletta del gas, 2.214euro per quella della luce, con una crescita della spesa energetica del +300% rispetto al 2020.

GAS

Le proposte delle Associazioni consumatori

L’Associazione Consumatori Aduc consiglia alle piccole imprese di arginare il danno attraverso la verifica delle offerte dei gestori, considerando il proprio trend di consumi e, modificare le proprie abitudini nell’uso del servizio. E, per chi ha una struttura dell’esercizio commerciale che glielo consente, valutare il passaggio all’autoproduzione di elettricità: considerando incentivi pubblici e vendita del surplus energetico prodotto al gestore nazionale. 

L’Associazione Federconsumatori sottolinea come, da tempo suggeriscano al Governo di scollegare il prezzo dell’energia elettrica da quello del gas, misura contenuta anche nella piattaforma unitaria delle Associazioni dei consumatori. Quest’ultima propone l’adozione della media ponderata dei costi di approvvigionamento delle diverse fonti per la determinazione del prezzo medio nazionale sul mercato tutelato dell’energia. Favorita anche l’applicazione di un tetto agli aumenti dei prezzi dell’energia e il rafforzamento delle misure di sostegno ai soggetti deboli, insieme all’estensione della platea dei beneficiari.

La critica situazione delle aziende italiane: caro energia e mancato rinnovo dei contratti

Nel caso delle aziende del comparto del turismo e del terziario, si parla di una stangata da 11 miliardi di euro, circa 8 miliardi in più rispetto ai dodici mesi precedenti. Una situazione insostenibile, che rischia di mettere fuori mercato 90mila attività, come dichiarato da Confesercenti in nota stampa.

La spiegazione del presidente dell’Autorità dell’energia

Inoltre, un altro problema, su cui ha risposto il presidente dell’Autorità per l’energia – Arera, Stefano Besseghini, intervenendo lo scorso 23 agosto al programma Agorà, è relativo al fatto che: le aziende che hanno i contratti in scadenza, si vedono rifiutare i rinnovi dalle società erogatrici.

Questa situazione si sta determinando come effetto degli elevati prezzi del gas, perché anche coloro che si occupano di approvvigionamento hanno delle difficoltà  ad esporsi nelle coperture necessarie a garantire i contratti a termine, che sono quelli di natura industriale”, ha dichiarato il presidente Arera. 

“Questo tema non può prescindere dal lavoro da fare sul costo del gas a livello europeo, perché non è una questione che si risolve con un intervento nazionale. L’aspetto che va preso in considerazione è che, il costo del gas non deve essere in grado di creare delle situazioni in cui un Paese viene tagliato fuori dagli approvvigionamenti”. 

Ha continuato: “Caratteristica importante che abbiamo cercato di intercettare, anche modificando, nel settore civile, le modalità di approvvigionamento, per fare in modo che il prezzo che si forma sia il più vicino possibile a quello che sta esprimendo il mercato in questa fase, evitando che la difficoltà dell’approvvigionarsi riguardi il consumatore civile”. 

Ha concluso Besseghini:“Il Governo Draghi ha messo in campo degli strumenti quali la “gas release” ovvero la possibilità di utilizzare parte della produzione nazionale per soddisfare soprattutto i bisogni industriali. Questa è una manovra che si sta definendo, il Gse sta fisicamente implementando lo strumento ed ha recentemente pubblicato le richieste di fornitura”.

Le posizioni della politica

Il senatore del M5S Gianni Pietro Girotto, sui suoi canali social ha dichiarato: “Il costo dell’energia è drammatico, noi M5S siamo arrivati al Governo e abbiamo governato negli ultimi cinque anni, ma in così poco tempo, e in compagnia di Partiti che spingono ancora per il gas e per il nucleare, non ci è stato possibile fare tutto quello che volevamo, affatto. Ora è chiaro a tutti che l’unica soluzione strutturale sono le rinnovabili, unitamente all’efficienza energetica”. 

Il senatore della Lega Paolo Arrigoni ha sottolineato che: “la Lega per prima aveva avanzato proposte concrete per contenere il caro energia, chiedendo a più riprese anche uno scostamento di bilancio per affrontare l’emergenza. La situazione richiede di agire con determinazione e tempestività e la Lega, a differenza di altri che chiacchierano e litigano fra loro, è al lavoro perché famiglie e imprese non possono più aspettare. Per fortuna il 25 settembre è sempre più vicino e si potrà voltare pagina”.

La deputata di Green Italia, Rossella Muroni, intervenuta a Radio24 sul tema lo scorso 25 agosto, ha detto: “La dipendenza dalle fonti fossili, gas in primis, ci sta insegnando che la nostra economia è debole: dobbiamo andare verso un modello di sviluppo più sostenibile. L’emergenza gas è la dimostrazione più forte che le questioni ambientali riguardano la vita di tutti i giorni”. 

Lo spiraglio del Price cap europeo dopo l’apertura della Germania

Ieri 29 agosto, la presidente della Commissione europea Ursula Von Der Leyen è intervenuta al forum di Bled, tradizionale meeting di discussione in Slovenia, affermando:“Bisogna prepararsi a un possibile stop totale del gas russo e si deve porre fine alla nostra dipendenza dagli sporchi combustibili fossili russi, continuando a diversificare la fornitura di gas come fatto per 31 miliardi di metri cubi da gennaio 2022. Occorre dunque un nuovo modello di mercato per l’elettricità, che potrebbe potenzialmente includere il disaccoppiamento del gas dalla formazione del prezzo di mercato”.

Inoltre, lannuncio di un’apertura al tetto europeo del gas da parte della Germania, ha determinato un calo del suo prezzo che è sceso sotto i 260euro. 

Appuntamento fissato al 9 settembre prossimo per il Consiglio dei ministri dell’Energia, durante il quale l’Europa si confronterà per approntare una riforma strutturale del mercato dell’elettricità e fronteggiare l’aumento del costo del gas. 

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Professionista delle Relazioni Esterne, Comunicazione e Ufficio Stampa, si occupa di energia e sostenibilità con un occhio di riguardo alla moda sostenibile e ai progetti energetici di cooperazione allo sviluppo. Possiede una solida conoscenza del mondo consumerista a tutto tondo, del quale si è occupata negli ultimi anni.