oceani

Una nuova coalizione internazionale per proteggere la biodiversità marina, un progetto informatico su grande scala che consenta ai ricercatori di creare simulazioni degli oceani con un gemello digitale, una missione di ricerca dell’UE per la resilienza dei nostri oceani e le nostre acque entro il 2030. Sono queste le iniziative chiave annunciate dalla presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, al vertice One Ocean Summit organizzato dalla Francia e che si è svolto a Brest l’11 febbraio.

Obiettivo comune: avviare una cooperazione internazionale composta dai 27 paesi UE e da altri 13 membri per la redazione di un trattato finalizzato a conservare e rinnovare il polmone blu del Pianeta.

Von der Leyen: “Proteggere il mare dall’inquinamento”

Gli oceani sono un’arena geopolitica ma rappresentano anche una frontiera per l’espansione della cooperazione e del diritto internazionale. Lo ha affermato la presidente von der Leyen intervenendo al vertice: “Gli studi dimostrano che abbiamo bisogno di almeno il 30% dell’oceano protetto affinché sia ​​sano. Il nostro programma oceanico si concentrerà sui cinque mari d’Europa e testerà soluzioni specifiche a problemi definiti. Ad esempio, nel Mediterraneo, la nostra missione è prevenire ed eliminare l’inquinamento, in particolare quello plastico, nutritivo e chimico”.

Per vincere questa sfida globale, c’è bisogno di un “obiettivo chiaro e ambizioso. Abbiamo bisogno di una missione, come il Green deal europeo”, ha ammesso. Ecco perché l’UE ha lanciato la Mission to restore our ocean and waters by 2030 con 500 milioni di euro di finanziamenti provenienti dal più grande programma di ricerca e sviluppo del mondo, Horizon Europe, e altri strumenti.

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Il gemello digitale degli oceani

Un gemello digitale degli oceani dovrebbe essere operativo entro il 2024. Renderà la loro stessa conoscenza ad accesso libero, a disposizione di cittadini, scienziati e responsabili politici di tutto il mondo. Sarà una piattaforma per la cooperazione globale.

Lo ha annunciato la presidente von der Leyen: “Stiamo collegando le nostre risorse come i satelliti Copernicus, le infrastrutture marine, boe e droni sottomarini e l’elaborazione ad alte prestazioni. Raccoglieremo i dati grezzi e li trasformeremo in conoscenza in tempo reale e previsioni a lungo termine. Mettiamo la potenza della rivoluzione digitale al servizio del nostro clima”.

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