Scuola Co2
Foto di StockSnap da Pixabay

La Società italiana di medicina ambientale (Sima) ha scelto la Puglia per testare il progetto pilota “Misuriamo la CO2 a scuola”. La Sima vuole controllare l’aerazione nelle classi e il rischio di trasmissione del Sars-Cov-2, il virus all’origine della Covid-19.

Misurare la CO2 a scuola per prevenire nuovi contagi

Dodici le scuole del territorio pugliese che negli ultimi mesi sono state coinvolte nella sperimentazione del progetto: Lecce, Taranto, Brindisi, Bari, Molfetta, Bisceglie e Foggia. Molto importante in questa fase la collaborazione dell’amministrazione comunale e delle dirigenze scolastiche.

A supportare Sima la start up innovativa di Taranto Befreest che ha usato il dispositivo intelligente “nose” per effettuare il monitoraggio continuo della qualità dell’aria indoor attraverso la tecnologia IoT. Le informazioni raccolte sono state caricate in un’applicazione per analizzare lo storico dei dati e decidere la tipologia di azioni da mettere in campo.

Categorie di rischio, formazione agli operatori e monitoraggio continuo

I valori registrati hanno aiutato a suddividere le classi in quattro categorie di rischio a seconda della quantità di CO2 presente nell’aria. Classificazione che aiuta a capire se è sufficiente aprire porte e finestre o se bisogna installare sistemi di purificazione e ventilazione. Un processo veloce: in meno di una settimana i dirigenti e i docenti hanno potuto classificare 15 aule a basso rischio.

Il progetto prevede anche una fase di formazione agli operatori scolastici, che avranno libero accesso alla piattaforma Hub per controllare i parametri degli agenti inquinanti negli ambienti confinati.

A coordinare i lavori il professore Gianluigi De Gennaro, chimico dell’ambiente dell’università di Bari. È lui a verificare l’efficacia dei protocolli Sima e ad attivare azioni tempestive se richiesto dai valori di concentrazione della CO2.

Il sistema sperimentato da Sima punta a fare prevenzione e a ridurre il potenziale rischio di contagio negli ambienti chiusi, soprattutto quando non ben aerati e purificati. Presto sarà esteso ad altri territori, spiega in una nota stampa il presidente Alessandro Miani. Oltre a protocollo e indicazioni operative, il progetto mette a disposizione i sistemi per purificare e ventilare le aule grazie alla collaborazione delle aziende Sdp Italia e Hyla Gmbh. “Non lasceremo le scuole da sole: stiamo sensibilizzando il mondo produttivo del settore aria e apprestando accordi con i nostri partner industriali per poter consentire al mondo scuola di accedere alle migliori tecnologie di purificazione dell’aria e di Vmc a costi di fabbrica”, afferma Miani in nota.

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