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Foto di Alexas_Fotos da Pixabay

Riduzione della domanda di energia, un mix energetico con più rinnovabili e idrogeno, potenziamento e miglioramento delle superfici verdi. Sono queste le tre direttrici sulle quali si sviluppa la Strategia nazionale di lungo periodo dell’Italia al 2050, trasmessa oggi dal ministero dell’Ambiente alla Commissione europea.

La strategia nazionale al 2050

La stesura della Strategia nazionale rientra negli impegni assunti con la firma dell’Accordo di Parigi del 2015, seppure il termine fosse fissato al 2020. Prevede, per ogni paese firmatario, una strategia di sviluppo a basse emissioni di gas serra fino al 2050.

La Strategia inviata dal ministero guarda con decisione al calo della mobilità privata e dei consumi in ambito civile e all’incremento della superficie verde per l’assorbimento della CO2. Prolunga le azioni previste dal Piano nazionale integrato energia e clima (Pniec) al 2030. Un primo passo è stato compiuto con la trasformazione del Cipe, Comitato interministeriale per la programmazione economica, in Cipess, Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile e con l’avvio del Green deal.

Il raggiungimento di questo nuovo “paradigma energetico italiano” toccherà, inevitabilmente, investimenti e tecnologie, infrastrutture, politiche pubbliche, la vita stessa dei cittadini. Il punto d’arrivo è rappresentato da raggiungimento della neutralità climatica , in linea con l’impegno assunto dall’Unione europea nello sviluppo del green deal.

Dinamismo e resilienza

“Ferme restando le tendenze di fondo individuate, la Strategia, elaborata in linea con il Piano nazionale integrato energia e clima (Pniec) deve essere considerata uno strumento ‘dinamico’, che avremo modo di aggiornare e integrare, anche per tenere pienamente conto dei processi di revisione degli obbiettivi energetico-ambientali nazionali attualmente in corso a livello europeo, e delle scelte conseguenti che si faranno per un rilancio economico in chiave sostenibile con il Piano per la ripresa e la resilienza”, riporta il ministero in una nota stampa.

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