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Foto di BarBus da Pixabay

Joe Biden firma l’ordine esecutivo per rientrare nell’Accordo di Parigi sul clima. Ed è pronto a bloccare il gasdotto Keystone XL, un controverso progetto transfrontaliero che porterebbe 830.000 barili di petrolio greggio ogni giorno da Alberta, in Canada, verso un oleodotto sulla costa statunitense del golfo del Messico.

Per Joe Biden la crisi climatica è la “minaccia esistenziale del nostro tempo”

Nelle prime ore come presidente degli Stati Uniti, riporta il Guardian, si dimostra pronto ad agire per combattere la crisi climatica e firma 17 ordini esecutivi, che comprendono appunto il rientro degli Stati Uniti nell’accordo sul clima di Parigi. Biden ha già scelto i candidati per guidare gli Usa nella lotta ai cambiamenti climatici, ritenuti di gran lunga il team climatico più esperto e di alto livello della storia degli Stati Uniti”.

Il nuovo inquilino della Casa Bianca ha definito la crisi climatica “la minaccia esistenziale del nostro tempo”. La sua azione politica sarà dunque incisiva e articolata, prevede una serie di misure volte a contenere l’inquinamento che sono state bloccate durante il quadriennio di presidenza di Donald Trump.

Nei primi mesi alla Casa Bianca, Biden ha dichiarato di voler convocare un vertice internazionale sul clima. Per dimostrare la volontà di unirsi alla lotta globale contro l’uso di idrofluorocarburi, Hfc, usati nel settore della refrigerazione e che contribuiscono al riscaldamento del pianeta. Inoltre, ha promesso di sostenere gli scienziati del governo federale tormentati da anni di negazionismo e di emarginazione durante l’amministrazione Trump.

Un approccio diametralmente opposto a quello di Donald Trump

“Sarà un approccio completamente diverso rispetto a quello dell’amministrazione Trump su quasi tutti i fronti”, ha dichiarato al Guardian Helen Mountford, vicepresidente per il clima presso il World resources institute. Per non dire diametralmente opposto. “La scienza guiderà ancora una volta la definizione delle politiche americane e il giorno dell’inaugurazione segnerà una nuova era per l’ambizione climatica negli Stati Uniti”, ha aggiunto la Mountford.

Recuperare il tempo perso negli ultimi quattro anni non sarà facile. Bisognerà assumere impegni più ambiziosi per contenere gli effetti degli eventi meteorologici estremi, come le ondate di calore o le inondazioni. Il 46esimo presidente ha annunciato un piano di 2 trilioni di dollari per azzerare le emissioni degli Stati Uniti entro il 2050. Sostiene la creazione di nuovi posti di lavoro grazie alla riqualificazione degli edifici e all’adozione di tecnologie rinnovabili. Ha dichiarato di voler aiutare le persone più povere e più esposte all’inquinamento dell’acqua e dell’aria, che vivono vicino alle centrali a carbone o alle autostrade.

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