G20
Foto di Massimiliano De Giorgi

I leader mondiali trovano al G20 l’intesa per adottare una serie di risultati ambiziosi, inclusi quelli presenti nell’Accordo di Parigi, e spianare la strada a una COP26 di successo. Nel rilanciare l’impegno collettivo per la tutela del clima e la promozione della transizione energetica, attraverso l’utilizzo di tecnologie a ridotto impatto ambientale, i protagonisti della scena internazionale hanno, in primo luogo, riconosciuto all’unanimità che questo sarà il decennio dell’azione per rispondere all’avvertimento della comunità scientifica globale sugli effetti dei cambiamenti climatici.

È stato infatti riconosciuto il contributo dell’industria energetica alla produzione di gas a effetto serra, nonché il legame tra distruzione della biodiversità e cambiamenti climatici. L’auspicio è un ritorno alla normalità che scongiuri ulteriori danni ambientali e alle risorse del pianeta.

In cima all’agenda politica, la volontà di accantonare il carbone nello scenario energetico internazionale, trovando un accordo sul termine di utilizzo e sulla cancellazione dai finanziamenti internazionali. Le fonti rinnovabili hanno raccolto ulteriore credito nel processo di transizione energetica. Tra i temi più innovativi la sicurezza delle fonti di produzione energetica, lo stoccaggio di energia a fronte della crisi climatica e la maggiore frequenza degli eventi meteorologici estremi.

Bussola di ogni discussione il mantenimento dell’aumento della temperatura globale al di sotto di 1,5°C. Alla COP26 i Paesi che ancora non l’hanno fatto presenteranno nuovi impegni nazionali di riduzione delle emissioni e nuove strategie volte alla neutralità climatica. A ciò si aggiunge l’adozione di un “Piano d’azione per città intelligenti, resilienti e sostenibili” con una maggiore attenzione alle soluzioni rispettose degli ecosistemi presenti in città.

A tal fine i Paesi sviluppati si impegneranno a mobilitare 100 miliardi di dollari l’anno per i prossimi cinque anni, fino al 2025. L’istituzione di finanziarie internazionali punterà a mobilitare maggiori flussi economici per la tutela del pianeta e l’accelerazione del passaggio a fonti di energia più pulite. L’integrazione dei processi di bilancio e la pianificazione nazionale sono le leve individuate per facilitare l’accesso ai finanziamenti sostenibili.

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