Domenica 31 marzo, oltre a celebrare la Pasqua, bisognerà spostare gli orologi avanti di sessanta minuti: alle due di notte tornerà infatti l’ora legale, che resterà in vigore fino al 27 ottobre.
I vantaggi dell’ora legale
Nei sette mesi di ora legale, secondo le stime di Terna, l’Italia risparmierà circa 370 milioni di kWh di energia elettrica, equivalenti al fabbisogno medio annuo di oltre 150mila famiglie. Ciò si tradurrà, tenendo conto dei dati dell’ARERA, in un risparmio economico di circa 90 milioni di euro. Si eviterà, inoltre, l’emissione in atmosfera di circa 170mila tonnellate di anidride carbonica.
🕑#oralegale: domenica 31 marzo lancette avanti di 60 minuti! Secondo le stime #Terna circa 90 milioni di € di risparmi per il #sistemaelettrico nazionale e 170 mila tonnellate di CO2 non immesse in atmosfera. Dal 2004 al 2023 l’Italia ha risparmiato circa 2,2 miliardi di €.
— TernaSpA (@TernaSpA) March 29, 2024
La petizione a favore dell’ora legale permanente
Dal 2004 al 2023, l’ora legale ha permesso al nostro Paese di risparmiare approssimativamente 11,7 miliardi di kWh e 2,2 miliardi di euro. È per questo che la Società italiana di medicina ambientale (SIMA) ha avviato insieme a Consumerismo No Profit una raccolta firme per chiedere al governo l’ora legale permanente.
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Parliamo di “una possibilità prevista dall’Unione europea che, già nel 2019, ha approvato una Direttiva per porre fine al doppio cambio orario durante l’anno, lasciando ampia discrezionalità agli Stati membri”, spiega Alessandro Miani, presidente della SIMA.
L’impatto del cambio dell’ora sulla salute umana
Il passaggio determina inoltre “ripercussioni negative sulla salute umana: diversi studi hanno attestato una correlazione tra cambio di orario e patologie cardiache, con l’Università di Stoccolma che ha riportato un’incidenza del +4% di attacchi cardiaci nella settimana successiva al passaggio al nuovo orario”, prosegue Miani.
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“Si registrano poi problemi del sonno in una consistente fetta di popolazione, con conseguenze negative su concentrazione e umore e, quindi, su rendimento scolastico, efficienza sul lavoro, relazioni personali, eccetera”, conclude il presidente della SIMA.
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