Rinnovabili sono la causa del blackout nella penisola iberica?

Troppo presto per isolare le cause: l'analisi dell'Iea

Sebbene sia ancora troppo presto per isolare le cause del recente blackout nella penisola iberica di aprile, che ha colpito decine di milioni di persone in Spagna e Portogallo, gran parte dell’opinione pubblica si è concentrata sulla quota di fonti di energia rinnovabile nella produzione di elettricità al momento dell’interruzione. Tuttavia, “non ci sono ancora informazioni sufficienti per stabilire se questo possa essere stato un fattore determinante e in quale misura”. Lo sottolinea l’Iea in un’analisi di approfondimento sul tema, ribadendo che saranno essenziali valutazioni ufficiali per comprendere appieno l’accaduto.

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Foto di Claudio Schwarz su Unsplash.

Tali informazioni saranno fornite dalle autorità nazionali e dal gruppo di esperti convocato dalla Rete europea dei gestori dei sistemi di trasmissione dell’energia elettrica (Entso-E), con la partecipazione di autorità di regolamentazione, tra cui l’Agenzia europea per la cooperazione fra i regolatori nazionali dell’energia  (Acer). “Le indagini, previste dalla legislazione dell’UE, forniranno gli approfondimenti basati sui dati necessari per comprendere appieno l’incidente e orientare le azioni successive per ridurre al minimo il rischio che si ripeta” commenta Iea.

Blackout: “Attenzione costante per la sicurezza elettrica”

I recenti blackout, in diverse parti del mondo, dimostrano le significative conseguenze delle interruzioni dell’elettricità. Un malfunzionamento del sistema di trasmissione in Cile, nel febbraio 2025, ha colpito il 99% della popolazione del Paese, pari a 20 milioni di persone, per 17 ore. Mentre il rigido inverno in Texas, nel 2021, ha lasciato quasi 5 milioni di persone senza elettricità per giorni. L’Australia meridionale ha subito un blackout causato da una tempesta che ha colpito 850.000 utenti nel 2016. E ancora, un terremoto sull’isola giapponese di Hokkaido ha innescato un blocco completo regionale che ha interessato 3 milioni di famiglie dopo che una singola grande centrale elettrica a carbone è rimasta fuori servizio.

In questi diversi contesti, i tempi di ripristino sono variati da ore, come nel caso del blackout iberico, a giorni, con impatti economici complessivi per miliardi di euro. “Ciò dimostra che la sicurezza elettrica richiede un’attenzione costante nei diversi contesti nazionali e nelle diverse configurazioni dei sistemi energetici in un’economia globale sempre più elettrificata” avvisa l’Agenzia.

Nuova domanda: consumo di energia crescerà sei volte

Come osserva l’Iea, “il mondo si sta muovendo rapidamente verso una nuova era dell’elettricità”. Nel prossimo decennio, il consumo globale di elettricità è destinato a crescere a un ritmo sei volte superiore alla domanda totale di energia, trainato non solo dagli usi convenzionali dell’elettricità che alimentano le economie in crescita, ma anche da nuove fonti di domanda come veicoli elettrici e data center basati sull’intelligenza artificiale.

Il blackout nella penisola iberica si è verificato in un contesto di crescente elettrificazione e di rapida crescita della domanda di elettricità. “Nel giro di pochi secondi, milioni di cittadini e aziende possono essere colpiti da un’interruzione di corrente in abitazioni, scuole, reti di comunicazione, servizi finanziari, trasporti e molto altro, con conseguenti sconvolgimenti economici e della vita quotidiana”.

Iea: “Resilienza dei sistemi energetici è una necessità strategica”

Allo stesso tempo, si stanno verificando importanti cambiamenti sul lato dell’offerta del settore elettrico, dovuti alla rapida diffusione di tecnologie come il fotovoltaico e l’eolico. Dal 2010, la capacità installata globale del solare è aumentata di oltre 50 volte, mentre quella eolica è aumentata di sei volte e la capacità di produzione di bioenergia è quasi triplicata.

“In questo contesto, garantire la sicurezza e la resilienza dei sistemi energetici non è solo una sfida tecnica, ma anche una necessità strategica” fa sapere l’Agenzia. “La resilienza si riferisce alla capacità di riprendersi dalle interruzioni, mentre la sicurezza si concentra innanzitutto sulla prevenzione delle interruzioni”. Nel frattempo, la crescente attenzione internazionale che il blackout ha portato alle problematiche di sicurezza elettrica offre l’opportunità di rivisitare alcuni elementi.

Prevenire i blackout elettrici nel mondo: quattro pilastri fondamentali

L’analisi dell’Iea ha individuato quattro pilastri fondamentali applicabili a diverse aree geografiche e circostanze:

  1. infrastrutture e catene di approvvigionamento solide: interconnessioni regionali, forniture energetiche diversificate, catene di approvvigionamento sicure per i componenti critici e riserve strategiche per proteggersi dalle interruzioni;
  2. diverse risorse di flessibilità adottando meccanismi di risposta alla domanda, sviluppando e mantenendo una capacità di generazione distribuibile, impianti di stoccaggio e progettando mercati che valorizzino e incentivino adeguatamente questi servizi;
  3. soluzioni per la stabilità tecnica, tra cui batterie con servizi di risposta in frequenza rapida, condensatori sincroni o convertitori innovativi con capacità di formazione della rete, insieme ai generatori convenzionali;
  4. adattamento delle operazioni anche aggiornando e migliorando i codici di rete, i requisiti di riserva, i meccanismi di bilanciamento e le nuove strutture normative.

Dopo essere rimasta pressoché invariata per un decennio, la spesa annuale per le reti è aumentata di circa il 10% nel 2023 e di nuovo nel 2024, superando i 345 miliardi di euro lo scorso anno, “il che suggerisce che alcuni Paesi stanno iniziando a rispondere alle sfide che i loro sistemi elettrici si trovano ad affrontare”.

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