L’efficienza energetica dei porti che si affacciano sulle sponde del mare Adriatico riceve un nuovo impulso con l’approvazione del progetto Susport: Sustainable ports dal Programma di cooperazione transfrontaliera Interreg Italia-Croazia. L’iniziativa prevede lo sviluppo di iniziative pubbliche e private per misurare il rumore, la qualità dell’aria e l’emissione di CO2 nelle aree portuali.
Susport è l’unico progetto strategico nell’ambito del trasporto merci marittimo approvato dal Programma. A promuoverlo le Autorità di sistema portuale italiane della sponda adriatica Trieste, Venezia, Ravenna, Ancona e Bari, Porto Nogaro, i principali porti croati Fiume, Zara, Spalato, Ploče, Dubrovnik, enti di ricerca e agenzie di promozione di ambo i Paesi. Riceve un finanziamento di 7 milioni di euro e dura 34 mesi. È cofinanziato dal Fondo europeo per lo sviluppo regionale (Fesr) all’interno della Cooperazione territoriale europea.
Efficienza energetica, capofila il porto di Trieste
L’Autorità di sistema portuale del mare Adriatico orientale, in cui rientrano i porti di Trieste e Monfalcone, beneficerà di 753.000 euro. Si occuperà di implementare gli studi sull’impronta carbonica del Sistema portuale, completare la sostituzione delle fonti luminose nelle aree pubbliche con impianti a Led e favorire la mobilità sostenibile con l’acquisto di un veicolo elettrico. Un lavoro a 360° per spingere l’efficienza energetica nei porti dell’Adriatico.
Il porto di Trieste sarà capofila del progetto. Le risorse messe a disposizione nel progetto Support si sommano ai 5,6 milioni di euro di fondi europei e saranno sfruttate per implementare 7 progetti dedicati al settore ambientale. A questi si aggiungono 9 progetti per infrastrutture e Ict, 4 per infrastrutture fisiche e 1 per la tutela del patrimonio culturale. Il budget complessivo è di 129 milioni di euro.
Il presidente dell’Autorità di sistema portuale, Zeno D’Agostino, commenta in una nota stampa: “Insieme si può fare molto di più, scambiando buone pratiche e unificando protocolli. I porti del futuro devono e possono essere green”.
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