Le banche dimenticano i mutui e prestiti green

L’inchiesta di Altroconsumo

banche e prestiti green
Foto di Gerd Altmann da Pixabay

La transizione verso un mondo più sostenibile viaggia mediante finanziamenti e mutui soprattutto se sostenibili. Altroconsumo, associazione a difesa dei consumatori, ha condotto un’indagine presso 257 agenzie in 12 città per verificare quanto gli operatori finanziari siano disposti a offrire prodotti sostenibili a coloro che vogliono ristrutturare la propria abitazione o acquistare una nuova caldaia e sostituire gli infissi.

I particolari dello studio

L’indagine è stata promossa analizzando le richieste di un prestito da 20.000 euro, della durata di 7 anni, per l’acquisto di una caldaia di ultima generazione e la sostituzione degli infissi per efficientare energicamente l’immobile. In seguito, si è andati alla ricerca di un mutuo di 120.000 euro, per ristrutturare un immobile a uso abitativo, anche in questo caso con un efficientamento energetico, della durata decennale a fronte di un valore della casa di 400.000 euro.

Mutui e prestiti green per le banche

Gli istituti bancari del nostro paese hanno tutti nei loro portafogli prestiti e mutui finanziati in modo sostenibile; 6 di queste hanno anche aderito al progetto europeo Eempa (Energy efficiency mortgages action plan), destinato a implementare un meccanismo di finanziamento bancario comunitario per promuovere l’efficienza energetica del patrimonio immobiliare.

Quando si è richiesto il prestito per acquistare la caldaia e sostituire gli infissi, le banche hanno mostrato un atteggiamento “torbido”, evitando di offrire gli strumenti sostenibili; non consegnando, nel 79% dei casi, il modulo con i costi e le condizioni; applicando un Taeg più alto di quello pubblicizzato. Oltre a questo comportamento banditesco, pretendono l’apertura di un conto corrente (96% delle banche e il 68% delle finanziarie); l’accredito dello stipendio (29%) e la sottoscrizione di una polizza a copertura del credito proposta dalla banca stessa (56%). Addirittura un istituto su quattro rifiuta il confronto con il cliente. La situazione non cambia nel caso di richiesta di un mutuo. Il 79% propone mutui tradizionali; il 21% di tipo Sal (Stato avanzamento lavori) che copre massimo l’80% del costo dei lavori; l’86% chiede l’apertura di un conto corrente; il 22% l’accredito dello stipendio; il 61% non ha consegnato il preventivo scritto con costi e condizioni; infine, il 31% pretende l’acquisto di azioni o quote della banca, soprattutto tra gli istituti di credito cooperativo.

Efficienza energetica elemento strategico

La realizzazione degli obiettivi fissati dallAgenda 2030 dell’Onu prevede anche la partecipazione dei proprietari degli immobili, affinché rendano le abitazioni più efficienti dal punto di vista energetico. In Italia il patrimonio immobiliare deve essere migliorato, creando un rapporto fecondo tra proprietari e banche. Potrebbe essere una relazione “win-win” se migliorassimo la cultura finanziaria dei cittadini e imponessimo un bagno di trasparenza agli istituti.

Leggi anche:”Banche, progetti e obiettivi green”

 

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