L’efficienza energetica prima di tutto: lo studio CESEF 2022

Nonostante la crescente attenzione all’efficienza energetica, non è sempre facile passare dalle parole ai fatti. Le proposte del CESEF, il centro studi specializzato di Agici.

  • Di fronte alla crisi energetica, sono state varate misure volte al risparmio di energia.
  • Ora è necessario passare da una logica emergenziale a un approccio sistematico.
  • Di questo si è parlato il 3 marzo a Milano alla presentazione dello studio CESEF 2022.
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Il programma dell’evento © Elisabetta Scuri/Canale Energia

“L’energia meglio utilizzata è quella non consumata”. Queste le parole di Nicola Lanzetta, direttore di Enel Italia, alla presentazione dell’ultimo rapporto del Centro Studi sull’Efficienza Energetica (CESEF) di Agici Finanza d’Impresa, la cui realizzazione ha visto il coinvolgimento di Intesa Sanpaolo. Dal convegno, tenutosi a Milano il 3 marzo, è infatti emersa l’importanza del principio Energy Efficiency First, “l’efficienza energetica prima di tutto”, ma sono venute alla luce anche le criticità legate alla sua applicazione.

Una visione a lungo termine

Nel periodo 2014-2020, l’Italia non ha raggiunto gli obiettivi di riduzione del Piano nazionale integrato energia e clima (PNIEC). Il calo di 1,13 Mtep/annui registrato nel 2021, comunque insufficiente, è derivato principalmente da strumenti incentivanti come i certificati bianchi, il conto termico e le detrazioni fiscali per la riqualificazione edilizia, fra cui il Superbonus.

Di fronte alla crisi energetica del 2022, la risposta dell’Unione europea si è tradotta nell’adozione del piano REPowerEU, cui è seguita una revisione della direttiva sulla prestazione energetica nell’edilizia per garantire la neutralità climatica degli edifici. Le misure varate nel nostro Paese sono state principalmente di natura emergenziale, mentre ora servirebbe una visione a lungo termine.

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Uno dei momenti del convegno © Elisabetta Scuri/Canale Energia

“Ciò di cui abbiamo bisogno è una transizione giusta, equilibrata e inclusiva, che garantisca la sicurezza energetica e che sia sostenibile dal punto di vista economico e ambientale. L’efficienza energetica, in questo senso, può dare un contributo trasversale. Regalandoci maggiore indipendenza e contribuendo a colmare l’energy divide”, ha commentato Stefano Venier, amministratore delegato di Snam, evidenziando la necessità di combattere il fenomeno della povertà energetica e garantire a tutti l’accesso all’energia pulita (il settimo Obiettivo di sviluppo sostenibile).

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L’approccio suggerito dal CESEF

Il nuovo approccio suggerito dal CESEF, volto a garantire il rispetto della strategia Energy Efficiency First, si basa su quattro passaggi: definizione dei principi di policy making; revisione dei principali strumenti incentivanti; identificazione degli interventi nei macrosettori di riferimento (residenziale, terziario, industria e trasporti); misurazione degli impatti energetici, economici, ambientali e sociali.

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I quattro passaggi volti a garantire l’applicazione del principio Energy Efficiency First © Elisabetta Scuri/Canale Energia

Facendo riferimento al primo punto, sono quattro i principi di policy making identificati. “Per qualsiasi politica energetica bisogna partire dall’efficientamento energetico: prima riduco i consumi, e poi li decarbonizzo. Per questo, bisogna ripensare le politiche sulla base di: integrazione (abbinando per esempio efficienza e rinnovabili, o efficienza e idrogeno); semplicità (facilitando l’accesso agli incentivi); continuità (guardando ad un orizzonte temporale di medio-lungo termine); premialità (immaginando forme di incentivo che siano proporzionali al raggiungimento degli obiettivi”. A spiegarlo è Stefano Clerici, direttore del CESEF.

I benefici legati all’efficienza energetica

Il settore residenziale e quello industriale vantano il maggior potenziale di efficienza al 2030, con 9,1 Mtep/anno e 3,2 Mtep/anno rispettivamente. Proprio su questi due settori si sono concentrate le tavole rotonde che hanno coinvolto aziende come Edison Next, Hera Comm, Terna-Avvenia, Alperia Green Future, CVA, Iren e Plenitude.

Gli interventi proposti porterebbero a una riduzione dei consumi energetici al 2030 di 15 Mtep l’anno, con un risparmio di 10 miliardi di mc di gas naturale, oltre a un taglio di 36,5 milioni di tonnellate di emissioni di CO2. Il tutto generando investimenti per 405 miliardi di euro e un beneficio complessivo per il Paese di 594 miliardi di euro, con benefici netti per 189 miliardi.

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Il premio Manager Efficienza Energetica 2023

Dopo le conclusioni a cura della viceministra dell’Ambiente Vannia Gava, è stato assegnato il premio Manager Efficienza Energetica 2023 di Agici. A riceverlo Cristian Acquistapace, amministratore delegato di Renovit: la società, nata dall’iniziativa di Snam e CDP Equity, è divenuta in soli quattro anni uno dei principali operatori del panorama italiano in grado di fornire servizi di riqualificazione e di efficientamento energetico in tutti i segmenti di mercato.

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Nata in provincia di Sondrio, ha studiato a Milano e Londra. Giornalista pubblicista, si occupa di questioni legate alla crisi climatica, all’economia circolare e alla tutela di biodiversità e diritti umani.