Materia Viva, il nuovo docu-film sul riciclo dei RAEE

Prodotta da Libero Produzioni in collaborazione con Erion WEEE, è una pellicola divertente, ma capace di farci riflettere.

La tecnologia è ormai parte integrante delle nostre vite. A una maggiore diffusione dei dispositivi elettronici, corrisponde inevitabilmente un aumento dei rifiuti che ne derivano, i cosiddetti RAEE: nel 2030, secondo il Global E-Waste Monitor, arriveremo a generarne oltre 74 milioni di tonnellate. Cos’ha, tutto questo, a che fare con il cinema? Ebbene, dato che quello cinematografico è un linguaggio universale, può contribuire a sensibilizzare i consumatori sull’importanza del riciclo.

Ed è proprio questo l’obiettivo del docu-film Materia Viva, patrocinato dal MASE e prodotto da Libero Produzioni in collaborazione con Erion WEEE, il consorzio del sistema Erion che si occupa della gestione dei RAEE. Il film, presentato il 10 maggio a Roma, inizia e si chiude con un omaggio a Piero Angela e vanta un cast d’eccezione, che comprende Susan Sarandon, Carlo Conti, Federica Pellegrini, Alessandro Del Piero, Sonia Peronaci e l’astrofisico Luca Perri.

Materia Viva, RAEE
L’attrice Susan Sarandon in una scena del film © Libero Produzioni

Dai RAEE all’economia circolare, tutti noi possiamo contribuire alla transizione ecologica

Scritto da Andrea Frassoni e Marco Falorni, che ne hanno curato la regia insieme a Stefania Vialetto, Materia Viva è stato girato tra fine dicembre 2022 e marzo 2023 in diverse location tra Italia, Spagna e Stati Uniti. Sarà trasmesso sulla RAI e, successivamente, sarà fruibile gratuitamente da parte degli studenti di tutta Italia.

“Da una ricerca che abbiamo condotto con IPSOS emerge che due italiani su tre non sanno come conferire correttamente i propri rifiuti elettrici ed elettronici. Grazie ai numerosi testimonial che hanno deciso di sostenerci, con questo docu-film vogliamo cercare di spiegare ai cittadini (e in particolare ai più giovani) l’importanza di cambiare i comportamenti quotidiani per rendere concreta quella transizione ecologica di cui il nostro Pianeta ha urgentemente bisogno”, commenta Giorgio Arienti, direttore generale di Erion WEEE.

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Materia Viva e il nostro rapporto con la tecnologia

Il docu-film, infatti, racconta in maniera semplice il rapporto di tutti noi con i nostri amati dispositivi elettrici ed elettronici nel momento in cui giungono a fine vita, mettendo in luce anche le potenzialità che, in ottica di economia circolare, possono derivare dal corretto conferimento e dal riciclo di questo tipo di rifiuti. Per farlo, sceglie una modalità “pop”, ponendo al centro della narrazione non solo i volti e le voci di esperti, ma anche quelli di personaggi di spicco del mondo della cultura, dello sport e dello spettacolo, italiani e internazionali. Tra i temi affrontati anche il rapporto tra tecnologia e arte, con Jago e Vittorio Sgarbi.

Restart
Foto di Eirik Solheim/Unsplash

La risata come strumento di riflessione

La scienza stessa offre spunti di riflessione curiosi: sapevate che in uno smartphone ci sono ben 69 elementi della tavola periodica? A spiegarlo è la climatologa Serena Giacomin. “Se pensiamo che sia importante ridurre la dipendenza dell’Italia dalle importazioni di materiali critici da Paesi extraeuropei, rendendo più sicuro, sostenibile e competitivo il loro approvvigionamento, allora non ci resta che migliorare i tassi di raccolta dei RAEE e investire sul riciclo”, aggiunge Danilo Bonato, membro del comitato Materie prime critiche UE.

“La transizione ecologica si costruisce anche attraverso una cultura del cambiamento che, avvalendosi di strumenti come la tv e il cinema, contribuisce a sviluppare valori comuni e condivisi. È il caso di ‘Materia Viva’, il docufilm sul riciclo dei rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE) che, coniugando arte e formazione, si rivela un ottimo prodotto per sensibilizzare i giovani, e non solo, sul riciclo dei RAEE e, in generale, sull’economia circolare e sulla tutela del capitale naturale”. Lo afferma la deputata del Movimento 5 Stelle, Patty L’Abbate, vicepresidente della Commissione Ambiente della Camera, dopo aver preso parte alla prima a Roma del docu-film. “È una sfida che l’Italia può e deve raccogliere. Ci sono delle enormi possibilità che possono derivare dal corretto conferimento e dal riciclo di questo tipo di rifiuti. Oltre a far bene all’ambiente, investire sul riciclo di questi materiali significa anche ridurre le importazioni dai Paesi extraeuropei, rendendo l’approvvigionamento più sicuro e più sostenibile”, conclude.

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Insomma, come spesso accade, la risata si trasforma in uno strumento capace di farci riflettere, di farci davvero capire quanto contino i piccoli gesti per la salute del Pianeta. Anche perché, come sottolinea la giornalista Marica Di Pierri, “nei prossimi cinquant’anni se non cambia qualcosa avremo bisogno di tre Pianeti per soddisfare la nostra domanda di materie prime”. Tuttavia, ne abbiamo uno solo. E se il cinema può contribuire a proteggerlo, perché non cogliere una simile opportunità?

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