L’IRENA e l’azienda emiratense Masdar hanno firmato un accordo per la transizione energetica

L’obiettivo dell’iniziativa, che sarà presentata alla Cop 28, è di accelerare la diffusione delle fonti energetiche rinnovabili.

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La firma del memorandum © Climate Tech Forum

L’azienda Masdar, anche nota come Abu Dhabi Future Energy Company, ha firmato un memorandum d’intesa con l’Agenzia internazionale per le energie rinnovabili (IRENA). Grazie a questo accordo, raggiunto l’11 maggio al Climate Tech Forum degli Emirati Arabi Uniti, le due realtà collaboreranno a un progetto volto a triplicare la capacità rinnovabile su scala globale prima della fine del decennio.

Il progetto sarà presentato alla Cop 28, la conferenza sul clima delle Nazioni Unite che si terrà negli Emirati dal 30 novembre al 12 dicembre di quest’anno. Si concentrerà sull’energia eolica, solare, idroelettrica, geotermica e su altre tecnologie utili, fra cui le batterie, fornendo dati specifici e soluzioni su misura per ogni area geografica. L’obiettivo di Masdar e IRENA è di delineare una roadmap che diventi punto di riferimento a livello internazionale per la transizione energetica.

L’energia pulita contro la crisi climatica

“Il mondo deve impegnarsi a triplicare la capacità rinnovabile entro il 2030, e quadruplicarla entro il 2040. La Masdar si è già posta l’obiettivo di quintuplicare la sua capacità totale, arrivando a 100 GW, entro la fine del decennio. E questo progetto di ricerca con l’IRENA sarà un mezzo per porre nuovamente l’accento sul ruolo vitale dell’energia pulita contro la crisi climatica, in occasione della Cop 28”, ha dichiarato Sultan bin Ahmed Al Jaber, Ministro emiratense dell’Industria e della Tecnologia, oltre che presidente della Masdar.

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“La transizione alle fonti energetiche rinnovabili rappresenta una soluzione sostenibile a molte delle sfide che dobbiamo affrontare oggi, e ci sono i presupposti per un’accelerazione. Grazie a un record di 300 GW installati nel 2022, le FER oggi rappresentano il 40 per cento della capacità installata su scala globale. In base alle nostre stime, tuttavia, bisognerebbe arrivare a 1.000 GW annui per mantenere vivi gli obiettivi dell’Accordo di Parigi”, ha concluso Francesco La Camera, direttore generale dell’IRENA.

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