Povertà energetica un fenomeno che non si arresta

Aumenta la spesa per famiglie e il rischio psicologico e sanitario

Non c’è tregua per i poveri energetici. I dati sono in preoccupante crescita. Redditi, condizioni abitative e conoscenza delle misure di sostegno i maggiori scogli (solo il 31% sa di cosa si sta parlando).

E’ quanto emerge da una indagine del progetto CircE e condotta dalla Fondazione Giuseppe Di Vittorio per UNC (Unione Nazionale Consumatori), ADOC (Associazione Difesa e Orientamento Consumatori) e Udicon (Unione per la Difesa dei Consumatori), con il contributo del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.

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Stando all’analisi in Italia oltre 2,2 milioni di famiglie vivono in condizioni di povertà energetica. Si tratta di un 25% in più negli ultimi due anni a causa dell’aumento dei costi e della stagnazione dei redditi. La spesa media per luce e gas delle famiglie vulnerabili è aumentata del +35% tra il 2021 e il 2023 e in molti casi l’incidenza supera il 15% del reddito disponibile, ben oltre la soglia di sostenibilità stimata al 10%.

Chi sono i poveri energetici

Tra i nuclei in povertà energetica, il 70% dichiara di aver ridotto la spesa alimentare o sanitaria per poter pagare le utenze, con effetti diretti sul benessere e sulla qualità della vita.
Donne e anziani soli risultano le categorie più esposte.

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L’incidenza della povertà energetica si attesta in media tra l’8% e il 10% delle famiglie italiane, ma raggiunge oltre il 20% nel Mezzogiorno e nelle aree interne.

  • Le situazioni più critiche riguardano i nuclei monoreddito, le famiglie numerose con figli minori e gli anziani soli, spesso costretti a ridurre o rinunciare al riscaldamento.
  • Il 46% delle famiglie vulnerabili dichiara di non riuscire a mantenere la casa calda d’inverno o fresca d’estate, mentre il 22% ha dovuto limitare l’uso degli elettrodomestici per contenere la spesa.
  • Il 58% vive in abitazioni costruite prima del 1980, prive di adeguato isolamento.
  • Solo il 28% ha effettuato lavori di efficientamento negli ultimi cinque anni, in gran parte grazie a bonus o incentivi pubblici.
  • Il 40% non ha mai ricevuto informazioni da enti locali o fornitori di energia.

Un disagio anche psicologico

Stando all’analisi oltre il 60% delle famiglie coinvolte segnala stress e ansia legati all’impossibilità di far fronte alle bollette.


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