spostamenti lavoroQuale mezzo utilizzare per coprire gli spostamenti casa-lavoro nella Fase 2? In che modo si configurerà la mobilità aziendale post Covid-19? I mobility manager e i fleet manager delle grandi aziende stanno vagliando le ipotesi migliori per fronteggiare l’emergenza. Le loro risposte sono contenute nella ricerca “Le flotte non si fermano?” promossa a metà aprile da Top thousand, l’osservatorio sulla mobilità aziendale composto da fleet e mobility manager di grandi aziende, in collaborazione con Sumo publishing.

Mobilità aziendale e Covid-19

È stato analizzato un campione di 35 fleet e mobility manager di grandi e medie aziende italiane con un parco totale di 56.240 veicoli. L’aspetto più rilevante riguarda l’elettrificazione dei veicoli. Circa il 33% dei fleet manager ritiene che il processo di sostenibilità della flotta rallenterà. La conversione dei mezzi passa in secondo piano, con il 48% dei fleet manager che dichiara di non aver ancora adottato soluzioni per la ricarica dei mezzi elettrici e ibridi plug-in.

Leggi anche “Fase 2 sostenibilità a rischio nel trasporto pubblico locale”

La massima attenzione è rivolta alla sanificazione dei veicoli, soprattutto quelli in pooling e sharing. Il 76% ha dichiarato che i veicoli saranno sanificati prima dell’utilizzo, il 20% che lo effettuerà dopo ogni utilizzo.

Il 61% del campione è propenso a prolungare le durate dei contratti in essere, il 12% a ridurre il numero di vetture in sharing aziendale e sempre il 12% ad adottare mezzi più piccoli. L’emergenza coronavirus ha indubbiamente prodotto un impatto sulla gestione delle flotte: il 12% degli intervistati ha dichiarato che l’azienda ha vissuto un blocco totale. Il 64% uno stop parziale e solo il 24% non ha vissuto cambiamenti. In generale, il 44% dei fleet manager non ha potuto svolgere il proprio lavoro, con molte auto rimaste parcheggiate a lungo, anche se il 56% ha approfittato dello smart working per continuare a operare.

Leggi anche:”Ripensare la mobilità e il trasporto pubblico dopo il Covid-19″

Spostamenti casa-lavoro nella Fase-2

Per evitare che le città siano intasate dal traffico, la Fiab promuove la campagna #primalabici e ricorda che si può usare la bicicletta per gli spostamenti casa-lavoro-casa nella Fase 2. Per aiutare le aziende a capire come incentivarne l’uso tra i dipendenti ha redatto un Decalogo per aziende bike friendly. La guida è suddivisa in 4 voci: “parcheggiare”, “cambiarsi”, “incentivi” e “comunicazione”. Ognuna prevede 3 livelli di difficoltà. La voce “parcheggiare” suggerisce alle aziende di costruire una rastrelliera, operazione più semplice, o un locale al chiuso dotato di attrezzature per le riparazioni, scelta più impegnativa. Alla voce “incentivi” suggerisce come minimo di offrire sconti nei negozi di bici oppure di offrire ai dipendenti la copertura assicurativa RC per tutti i loro spostamenti in bici aderendo al Club imprese amiche della bicicletta.

A Palermo i benefici della Ztl

Il servizio di Mobilità urbana del comune di Palermo ha elaborato i primi dati relativi allo stato della qualità dell’aria nella Ztl. Il Comune ha raccolto le informazioni di tre centraline poste sul confine e in prossimità degli accessi alla zona a traffico limitato. I dati, aggiornati ad aprile 2020, mostrano che dal 2015 al 2019 si è registrata una riduzione media del 30% delle concentrazioni di ossido di carbonio, del 20% del PM10 e di oltre il 43% del NO2.

Questi risultati, si legge nel documento, sono frutto dell’“azione della limitazione al traffico veicolare portata avanti dall’Amministrazione comunale di Palermo peraltro in linea con le direttive europee in termini di riduzione del traffico veicolare nelle aree urbane”. Anche il Covid-19 ci avrà messo lo zampino. Con l’allentamento delle misure di contenimento del virus previste dal 18 maggio, avverte in una nota stampa l’assessore alla Mobilità e all’ambiente, Giusto Catania“vi è il rischio che si perdano i benefici che il blocco ha portato sotto il profilo della qualità dell’aria e che si facciano pericolosi passi indietro sul fronte dell’inquinamento atmosferico e acustico in città”.

Sharing monopattini a Roma

A pochi giorni dalla pubblicazione del bando per l’avvio del servizio di sharing a flusso libero di monopattini elettrici a Roma, il Campidoglio ha ricevuto le prime manifestazioni d’interesse. Per essere un candidato idoneo ogni operatore deve possedere una flotta di almeno 750 mezzi fino a un massimo di 1.000. Sul territorio sarà consentita la circolazione di 16.000 monopattini. I mezzi dovranno essere geolocalizzati e assicurati. “Con questa manifestazione d’interesse abbiamo promosso un nuovo modello di sharing. Di fatto Roma si candida a capofila nell’offerta di questo servizio”, commenta soddisfatto in una nota l’assessore alla Città in movimento, Pietro Calabrese.

Print Friendly, PDF & Email

Per ricevere quotidianamente i nostri aggiornamenti su energia e transizione ecologica, basta iscriversi alla nostra newsletter gratuita

Tutti i diritti riservati. E' vietata la diffusione
e riproduzione totale o parziale in qualunque formato degli articoli presenti sul sito.
Un team di professionisti curioso e attento alle mutazioni economiche e sociali portate dalla sfida climatica.