energia Commisisone UE

Ieri 14 dicembre la Commissione UE ha fatto la sua prima mossa contro il caro-bollette: nel “Pacchetto su energia e ambiente” si prevede di poter acquistare e stoccare collettivamente il gas e apre anche a idrogeno e biogas.

Il sistema di acquisto e stoccaggio del gas come misura preventiva

Il sistema di acquisto e stoccaggio del gas sarà costruito su base volontaria ed è finalizzato ad essere utilizzato nei casi di emergenza, per scongiurare situazioni come quella in cui l’Europa si è trovata negli ultimi mesi.

Sostanzialmente, la Commissione vuole mettere a disposizione degli operatori, come Snam in Italia, un meccanismo che consenta di acquistare e poi stoccare il gas in depositi comuni. La riserva verrebbe quindi utilizzata come fosse un dispositivo di sicurezza e potrebbe essere attivata nel caso in cui un paese ne abbia bisogno, chiedendo di potervi attingere. La necessità potrebbe derivare dalla difficoltà oggettiva di approvvigionarsi o perché il prezzo è troppo elevato oppure ancora, perché la fornitura viene bloccata.

Ci sono però due vincoli richiesti affinché lo stoccaggio e l’acquisto comune si azionino, ovvero: alla Commissione deve pervenire una notifica iniziale e il sistema deve essere aperto, cioè altri Stati membri devono potersi associare in un secondo momento.

Nessun intervento sulla struttura tariffaria del gas

Invece, nessun intervento sarà fatto sulla struttura tariffaria del gas, in quanto la Germania è contraria. Il pacchetto della Commissione è concepito per ridurre progressivamente la dipendenza dal gas russo e favorire le rinnovabili, oggetto tra l’altro di molti dei provvedimenti che sono orientati a sostituire il gas naturale con il biogas e l’idrogeno.

Biogas

É stato stabilito che sul biogas si applicheranno degli sconti obbligatori e chi trasporta gas avrà il dovere di dare accesso ai produttori. Inoltre, si introducono tariffe uniche in tutta Europa, al momento invece, più si è prossimi alla Russia, meno si paga, ovvero il prezzo del gas aumenta ogni volta che si attraversa un confine. Il biogas attualmente rappresenta il 9% di tutta la produzione, entro il 2030 si vuole arrivare almeno al 25%.

Idrogeno

Per la prima volta, viene introdotta una vera e propria regolamentazione sulla catena di produzione e gestione e sulle tariffe. Fondamentale il fatto che si stabilisca che, a partire dal 2030, la rete strutturale sarà di interesse pubblico, perciò la regolamentazione che la riguarderà riconoscerà di fatto il monopolio.
La conseguenza principale di questa scelta sarà che, la rete non potrà più essere dei distributori e ciò interesserà sia l’idrogeno verde che quello blu, anche se l’Unione è più orientata ad accettare solo quello verde. Pertanto, questa struttura dovrebbe riuscire a far aumentare esponenzialmente il ricorso a questo due fonti di energia entro il 2050.

La direttiva sugli immobili

Sarà obbligatorio passare dalla classe energetica minima a quella successiva entro il 2030 per i privati ed entro il 2027 per il pubblico, in caso contrario, non si potranno rendere vendibili gli edifici, infatti solo il 15% degli immobili potranno trovarsi in classe G. Escluse le seconde case, quelle inferiori ai 50 metri quadrati e che appartengono al patrimonio storico o artistico. Questo perchè la Commissione vuole che vengano utilizzati al meglio i 61 miliardi che sono stati messi a disposizione proprio per rinnovare l’edilizia europea.

Il premier riferisce alla Camera sulle misure del governo contro il caro energia

Il presidente del Consiglio Mario Draghi, intervenuto stamani alla Camera dei deputati afferma che, l’obiettivo di ridurre le emissioni a livello globale determina un minor utilizzo di fonti fossili come il carbone, ma il risultato è la dipendenza dei combustibili da transizione come il gas con i rischi di aumento dei prezzi come in questi mesi. Per aumentare rapidamente la produzione da fonti rinnovabili il governo ha stanziato fondi ingenti e semplificato le procedure amministrative. Nell’immediato la priorità è limitare la volatilità dei prezzi dell’energia che rischia di avere un impatto significativo sui bilanci delle famiglie e delle imprese.

Gli interventi in favore di vulnerabili, famiglie e microimprese

“In particolare, dichiara il premier, vogliamo proteggere le fasce piu deboli della popolazione che risentono maggiormente di questi aumenti. Da giugno ad oggi il governo ha stanziato più di quattro miliardi di euro per contenere l’aumento delle tariffe (1,2 miliardi a giugno e più di tre miliardi a settembre). Per l’anno prossimo abbiamo previsto di spendere altri 3,8 miliardi e siamo pronti ad aggiungere nuove risorse se l’andamento dei prezzi non dovesse stabilizzarsi. Per il primo trimestre del prossimo anno: annulliamo gli oneri generali di sistema per le utenze elettriche domestiche, per le piccole attività commerciali e per le microimprese. Riduciamo al 5% l’aliquota Iva e abbattiamo gli oneri generali di sistema per il gas e, sempre nel primo trimestre, per i cittadini più poveri e per quelli in gravi condizioni di salute, stanziamo quasi un miliardo per rafforzare le agevolazioni sulle bollette elettriche”.

L’obiettivo di una soluzione strutturale al caro-energia

“L’Italia, continua il premier, è impegnata a trovare una soluzione strutturale al problema dei prezzi dell’energia a livello europeo, come la proposta di integrare stoccaggi comuni a livello UE di scorte strategiche di gas, che migliorerebbe la capacità di tutti i paesi europei di far fronte a un rialzo di prezzi improvvisi, come quello attuale. Al momento, manca un accordo su come procedere, ma è opportuno che il Consiglio continui ad occuparsene nelle prossime riunioni. Auspichiamo che il terzo pacchetto gas presentato ieri 14 dicembre dalla Commissione UE venga attuato rapidamente. Inoltre, questa settimana si terrà anche l’Euro summit in cui ci confronteremo anche sullo stato della ripresa economica”, conclude il presidente Draghi.

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