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L’Autorità per l’energia – Arera aveva già deciso e, annunciato a fine luglio 2022, che si sarebbe sganciata completamente dalla Borsa di Amsterdam, e quindi non avrebbe più avuto come riferimento le quotazioni a termine del mercato all’ingrosso internazionale, decidendo così di calcolare il costo del gas sulla base della media dei prezzi reali del mercato italiano all’ingrosso Psv (Punto di scambio virtuale) e non più del Ttf (Title transfer facility) di Amsterdam.

Tutte le novità dell’aggiornamento tariffario ex post

Questa novità parte proprio oggi 29 settembre 2022, giorno in cui saranno aggiornate esclusivamente le tariffe della luce, mentre per sapere quale sarà il prezzo del gas del solo mese di ottobre, bisognerà attendere i primi giorni di novembre. Un aggiornamento tariffario che dunque sarà ex post e non più ex ante come è sempre stato, scindendo così le variazioni di prezzo relative all’elettricità da quelle sul gas.

Prendere in considerazione il prezzo ex post, da parte di Arera prevede che: nel caso in cui vengano ricalcolati gli importi del costo della materia prima fatturati precedentemente, gli operatori siano tenuti a darne opportuna informazione ai clienti. Sostanzialmente, se la bolletta non dovesse rispecchiare il prezzo effettivo del gas, la differenza verrebbe poi messa a conguaglio nella bolletta del mese successivo. 

Le motivazioni della scelta da parte dell’Autorità per l’energia 

L’Autorità riporta in un comunicato ufficiale di oggi 29 settembre che: “Il nuovo metodo, legato alla situazione di emergenza, sarà in vigore fino al termine della tutela gas, ad oggi previsto a gennaio 2023, termine che l’Autorità ha chiesto più volte venga allineato a quello del fine tutela elettrico, previsto per gennaio 2024”.

Il presidente dell’Autorità, Stefano Besseghini, dichiara: “Prezzi troppo elevati, una guerra in corso ed un chiaro uso del gas come leva geopolitica ci chiamano ad interventi straordinari, per cercare di garantire la difesa del consumatore e la sicurezza della fornitura. Il ricorso ad un meccanismo più dinamico di formazione del prezzo permetterà di non trasferire al consumatore i costi di copertura del rischio e di trasferirgli invece, immediatamente, i vantaggi derivanti da eventuali decisioni, come il tetto al prezzo del gas, che si dovessero assumere a livello europeo”.

Inoltre, l’Autorità tiene a ribadire che: “Con il meccanismo deliberato dall’Autorità, si riduce il rischio che i venditori non siano in grado di garantire la propria operatività e quindi le forniture ai propri clienti, minimizzando il pericolo che le famiglie siano costrette a ricorrere ai servizi di ultima istanza e gli stessi venditori al servizio default, pregiudicando l’intero equilibrio economico della filiera gas italiana con costi aggiuntivi che verrebbero socializzati”. 

Il nuovo metodo di aggiornamento, si specifica in nota, facilita il reperimento dei volumi necessari per soddisfare la domanda, grazie alla riduzione dei rischi oggi legati alle differenze tra le quotazioni forward utilizzate per l’attuale aggiornamento di tutela e il prezzo spot a cui è possibile approvvigionare la parte di consumi non prevedibile in vista dell’inverno.

La posizione favorevole al provvedimento di Unione nazionale consumatori

Secondo Marco Vignola, responsabile energia dell’Associazione consumatori Unc, sentito da Canale Energia, bisogna fare chiarezza, comprendendo che ci sono tre temi diversi: “Il primo, la modalità di calcolo della componente per i clienti in tutela gas che è agganciata al Ttf  o meglio, ai forward Ttf, che è una cosa ben diversa. Ora invece è agganciata al Psv italiano, modifica fatta a fine luglio con una delibera di urgenza con cui è stata modificata la modalità di definizione della componente della materia prima gas che riguarda i clienti del mercato tutelato. 

Dai dati Arera, ad oggi, nel mercato tutelato risulta il 35% dei contratti, mentre il restante 65% si trova nel mercato libero, contro il quale Unc si schiera da tempo e, qui, la stragrande maggioranza dei contratti sono già mensili ed agganciati al Psv ex post.

“Proprio sulla questione ex ante-ex post, continua Vignola: “Siamo stata l’unica Associazione consumatori ad aver inviato un documento scritto all’Autorità di ben cinque pagine, in cui siamo stati gli unici a denunciare proprio questo, ovvero che il problema di questa riforma che ha dei vantaggi, sta nel fatto che mentre prima avevamo almeno una indicazione di prezzo ex ante, cioè l’Arera a settembre ci diceva il prezzo del trimestre successivo, ora essendo ex post, lo scopriremo nel mese di novembre, ma non è specificato quando”. 

Tanto è vero che, Unc ha chiesto che venga comunicato immediatamente  qual è questo prezzo e infatti, nell’aggiornamento della delibera Arera è stato specificato che ora: l’indicazione del prezzo deve essere fatta entro il secondo giorno lavorativo del mese successivo a quello di definizione, nel caso di specie entro il 3 novembre. 

“Inoltre, sempre su questo punto, abbiamo chiesto che venga fatta un’indicazione di prezzo prima, ma Arera dice che pur potendolo fare, le stime comunque non possono superare la media del Psv giornaliero con i dati fino al momento in cui vale la stima. Questo è specificato nella delibera pubblicata la settimana scorsa”.

Tutti i vantaggi della bolletta mensile

Vignola ha fatto un elenco dei vantaggi della bolletta mensile, soprattutto in questo momento storico: “Il primo, per un consumatore che vive del suo stipendio, è molto più agevole pagare due bollette da 500 euro, piuttosto che una da mille euro. Inoltre, i consumatori in questo modo potranno accorgersi subito, ad ottobre, di quanto stanno pagando il gas con i riscaldamenti non ancora al massimo e quindi, ciò potrebbe influire positivamente sulla consapevolezza dei propri consumi e la loro gestione, così da non ricevere la maxi bolletta a dicembre. La fatturazione mensile è quindi banale e sinceramente non comprendo i motivi di chi si oppone”.

Inoltre, confrontare Ttf e Psv non ha senso perché sono indici diversi, poiché al Ttf va applicata la quota di trasporto QT che invece non si applica al Psv, perché prende già prezzo al confine di scambio virtuale, comprensivo della quota di trasporto. 

Continua Vignola, “Il vantaggio di mettere il cap al prezzo del gas e scorporare il prezzo tra rinnovabili e altre fonti, con l’aggiornamento ex post sul Psv, può essere immediatamente intercettato, se invece si lasciasse l’aggiornamento sulle soglie Ttf non avrebbe lo stesso effetto. Dunque, se a metà ottobre si decidesse per il cap, con il vecchio metodo, questo cap di fatto si sarebbe andato ad intercettare nel trimestre successivo, quindi a gennaio, con tre mesi di riscaldamento già acceso. Mentre, con la bolletta mensile si intercetta subito”.

“Infine, il fatto di consentire alle imprese di emettere delle fatture ex post Psv, rende possibile alle aziende di essere meno esposte alla copertura del rischio che, ricordo, nel mercato tutelato si paga in bolletta. Abbiamo chiesto all’Autorità di dirci eventualmente che vantaggio si ha passando al Psv in termini di copertura del rischio e, il risultato, è che questo vantaggio viene subito scaricato sui consumatori”.

“Quindi, conclude Vignola, sono queste le considerazioni che ci hanno portato a dire che la bolletta mensile, l’aggiornamento Ttf e Psv ed ex post ex ante, vanno ad impattare positivamente sui consumatori”. 

Le motivazioni di chi si oppone

Invece, c’è chi avversa la misura dell’Autorità, come l’Associazione Consumerismo, su cui Luigi Gabriele dichiara: “Esprimiamo tutta la nostra indignazione verso la decisione di Arera di rendere mensili le bollette del gas e di modificare i criteri di calcolo delle tariffe. Inviare le bollette mensilmente, aggiornare le tariffe del gas ogni mese e cambiare il mercato di riferimento, sono tutte misure che provocheranno un rincaro delle bollette e un danno per le famiglie italiane. Si tratta di provvedimenti “capestro” che favoriranno unicamente le società fornitrici di gas, senza avere alcun effetto sul fronte delle tariffe, ma anzi mettendo le famiglie di fronte al rischio di subire ulteriori aumenti a causa dei nuovi criteri di calcolo decisi da Arera”. 

Gabriele sostiene inoltre che in questo modo venga del tutto eliminata la trasparenza, con i consumatori che non potranno conoscere in anticipo il prezzo del gas ma lo sapranno solo dopo averlo consumato, con una conseguente valanga di maxi-conguagli.

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Professionista delle Relazioni Esterne, Comunicazione e Ufficio Stampa, si occupa di energia e sostenibilità con un occhio di riguardo alla moda sostenibile e ai progetti energetici di cooperazione allo sviluppo. Possiede una solida conoscenza del mondo consumerista a tutto tondo, del quale si è occupata negli ultimi anni.