Aumentano le comunità rinnovabili per contrastare la povertà energetica

Sono diverse le comunità energetiche per contrastare la povertà energetica che stanno prendendo il via in questi giorni. A dare forte seguito certamente l’approvazione del Decreto CER. Tra nord e sud Italia diverse sono le iniziative in cantiere.

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L’obiettivo comune condividere energia prodotta da fonti rinnovabili grazie alla messa a servizio di spazi comunali e privati, per alcuni anche un attenzione maggiore a quello che vuol dire condividere l’energia con chi ha meno possibilità.

comunità energetiche per contrastare la povertà energetica
Foto di Alexandra_Koch da Pixabay

La Comunità Solidale di Energia Rinnovabile di Baranzate

Nel nord Italia a Baranzate, nella periferia nord di Milano è stata istituita la Comunità Solidale di Energia Rinnovabile, CSER, nominata  SOL – SOLARI e SOLIDALI. Nasce su iniziativa della associazione La Rotonda e il sostegno di Banco dell’energiaFondazione AEM e NextEnergy Foundation. L’impegno è diventare un sostegno per le famiglie in difficoltà economica. Nel piano di sviluppo della CSRE si legge che “i membri della CSER continuano a pagare la bolletta, ma ricevono annualmente dalla CSER un contributo economico che ammonta a oltre il 30% della bolletta elettrica media annua per famiglia”.

Di fatto funzionerà così: grazie alla vendita di energia e al consumo condiviso si metterà da parte un ricavo che potrà alimentare il Fondo Cap (Capitale di attivazione Personale). Tale fondo realizzato da la Rotonda in partenariato con il Comune di Baranzate sarà la base per aiutare le famiglie vulnerabili presenti sul territorio.

Inoltre la comunità di SOL prevede che a ciascun socio sarà anche installato un Sunny Energy Meter, così da monitorare tutti i flussi energetici domestici e riconoscere in modo automatico i potenziali risparmi energetici facendo efficienza.
Monitorano quindi i carichi elettrici delle utenze associate alla comunità energetica costituita inizialmente da 20 consumers, il sistema favorirà l’ottimizzazione
dell’autoconsumo prevedendo i potenziali risparmi. Sarà possibile integrare apparecchi domotici intelligenti abbinabili a macchinari ed elettrodomestici.

Nel Meridione aumentano i progetti di comunità per contrastare la povertà energetica

Fondazione con il Sud ha annunciato l’avvio di nove comunità energetiche e sociali nelle regioni meridionali che interesseranno 525 nuclei familiari. L’impegno è sostenere processi partecipati di transizione energetica e combattere la povertà energetica. I progetti saranno finanziati dalla Fondazione CON IL SUD con oltre 1,3 milioni di euro.

In Toscana c’è GECO

Nasce invece in Toscana nella Valbisenzio per iniziativa di Comuni di Vaiano, Vernio e Cantagallo.  Si chiama Geco che sta per Green energy community. In questo caso per farla partire i tre Comuni hanno dato vita a un’associazione lo scorso 22 dicembre in cui sono esplicitati gli obiettivi della Comunità: produrre benefici ambientali, sociali ed economici con un’attenzione a chi è in povertà energetica.

Ai nastri di partenza si avvicendano altri progetti

Anche il Comune di Castel Maggiore insieme all’ACER Bologna si sono attivati partecipando al bando per il sostegno allo sviluppo di comunità energetiche rinnovabili della Regione Emilia – Romagna. grazie a questo hanno ottenuto un importante contributo economico per lo Studio di fattibilità e la partecipazione dei cittadini.

A pieno regime il progetto vorrebbe arrivare all’installazione di undici impianti fotovoltaici, dieci su edifici pubblici e uno in area privata. Un progetto che mira a realizzare una potenza complessiva intorno ai 1.451 KWp, per una quantità di energia condivisa dalla CER stimata pari a 1.578.841 Kwh/anno. La partecipazione alla comunità energetica sarà aperta e su base volontaria ed è rivolta a singoli cittadini, condomini e imprese.

Non sono poche inoltre le indicazioni di intenti. Ad esempio è stato siglato ufficialmente un accordo quadro per potenziare la loro collaborazione nei settori dell’autoconsumo collettivo e delle energie rinnovabili tre realtà che vedono ricerca, patrimonio immobiliare e innovazione. Si tratta di Confabitare, associazione proprietari immobiliari, il Centro per le Comunità Solari (CSL) spin-off dell’Università di Bologna, che ha ideato nel 2010 la prima piattaforma nazionale per condividere l’energia prodotta dagli impianti fotovoltaici in una comunità e la Solar Info Community srl SB (SIC), start-up tecnologica che ha raccolto l’idea di CSL e insieme al Tecnopolo di Rimini ha sviluppato ed è proprietaria della più grande piattaforma tecnologica nazionale per la condivisione dell’energia rinnovabile che oggi è presente in 28 comuni italiani. 

Altre le iniziative in corso in Basilicata ad esempio l’Amministrazione regionale ha  pubblicato un avviso pubblico per incentivare i Comuni del territorio e le associazioni tra Comuni con meno di 5 mila abitanti a realizzare Comunità Energetiche Rinnovabili che prevedano anche modelli di inclusione e collaborazione e di contrasto alla povertà energetica.

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