A pochi giorni dalla chiusura di Capraia Smart Island torniamo a parlare di progetti interessanti legati al mare. Per il terzo anno consecutivo, Nivea rinnova il progetto “Oasi Marina” per la riforestazione subacquea di Posidonia oceanica nell’Area Marina Protetta “Regno di Nettuno” nell’Isola di Ischia, nel Golfo di Napoli. Qui si interverrà con la messa a dimora di circa 2.000 talee di Posidonia oceanica in una prateria marina degradata di circa 200 metri quadrati, nella località Lacco Ameno. Attività volta a favorire la sostenibilità ambientale e della salvaguardia del nostro territorio italiano. “Questa iniziativa si inserisce in un percorso più ampio che da anni ci vede protagonisti nel promuovere pratiche sostenibili, a partire dalla scelta di ingredienti e formulazioni rispettose non solo della pelle ma anche della natura. I solari NIVEA SUN, infatti, garantiscono una protezione sicura dai raggi UV dannosi e contengono ingredienti di origine naturale pensati per ridurre l’impatto sull’ecosistema marino” – afferma Anna Grassano, general manager Beiersdorf Southern Europe.

Intanto Quattro tartarughe marine, salvate e curate grazie all’impegno di Plastic Free Onlus e del Centro di Recupero Tartarughe Marine – CRTM di Calimera, sono tornate oggi a nuotare nel loro habitat naturale, il mare di Castro, in Salento.
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Le altre edizioni del progetto Oasi Marina
Le attività di riforestazione subacquea di Posidonia oceanica. Si tratta di potenziare un vero e proprio “polmone del Mar Mediterraneo” data sua grande capacità di produrre ossigeno in quantità fino a quattro volte superiori rispetto alle foreste terrestri.
- La prima edizione nel 2023 ha portato alla piantumazione di 5.000 piante tra l’Isola di Palmaria e l’Isola dell’Elba, con risultati positivi in termini di sopravvivenza delle talee piantumate e di miglioramento del microclima locale.
- Nel 2024 il progetto il progetto ha interessato l’Area Marina Protetta e Riserva Naturale di Torre Guaceto, in provincia di Brindisi, dove è stato avviato un intervento sperimentale che ha permesso la semina di oltre 1.000 semi prodotti dalle fioriture di Posidonia oceanica.
I lavori della nuova edizione di “Oasi Marina” saranno coordinati dalla Fondazione MEDSEA, l’organizzazione con sede a Cagliari specializzata nel ripristino degli ecosistemi marini e costieri di tutto il Mar Mediterraneo, con particolare focus sul recupero delle praterie di Posidonia oceanica.
“La nostra tecnica di trapianto, perfezionata in anni di interventi in diverse aree del Mediterraneo, prevede l’utilizzo esclusivo di talee scalzate naturalmente, per esempio a seguito di forti mareggiate, che vengono fissate al fondale marino grazie a piccoli picchetti di ancoraggio che possono essere rimossi successivamente una volta che le talee stesse hanno radicato” spiega Francesca Frau, Biologa marina e Responsabile dell’Unità Mare di MEDSEA. “In questo modo le talee possono radicare secondo i loro tempi biologici, garantendo la massima efficacia nel lungo termine. Sono previste attività di monitoraggio successive al ripopolamento, con le quali si potrà verificare il successo dell’intervento e lo stato dell’impianto”.
Il ritorno in mare delle tartarughe
La liberazione delle tartarughe marine lo scorso 25 maggio è stata resa possibile dal sostegno di Plastic Free Onlus al centro di Calimera ed è parte di un complesso percorso di recupero.
“Quella che ci ha emozionato di più è una tartaruga di circa 30 anni, trovata spiaggiata e immobile, disidratata, con il carapace completamente sbiancato e in condizioni disperate – racconta Piero Carlino del CRTM di Calimera – Non ci siamo arresi: dopo sette mesi di cure, oggi è tornata finalmente a nuotare libera. Insieme a lei abbiamo liberato anche una giovane tartaruga verde, di 4-5 anni, rimasta impigliata in una busta di plastica sintetica in riva al mare, e un esemplare Caretta caretta con un amo da 9,5 cm conficcato in gola, che aveva sviluppato un ascesso infetto. Infine, una tartaruga recuperata proprio qui a Castro, che ha superato un lungo periodo di riabilitazione per problemi di assetto e nuoto dopo aver inghiottito tanta plastica scambiata per cibo”.
“Sono 230 le tartarughe salvate e curate da Plastic Free, e ben 6.722 quelle accompagnate alla nascita – aggiunge Luca De Gaetano, fondatore e presidente di Plastic Free Onlus – Ma la strada è ancora lunga: ogni anno si stima che 40.000 tartarughe marine muoiano a causa dell’uomo, tra plastica, pesca illegale e inquinamento. Continueremo a fare la nostra parte, con azioni concrete e con il coinvolgimento delle comunità, come avvenuto oggi a Castro, dove grandi e piccoli hanno partecipato a laboratori educativi per imparare a difendere il mare e i suoi abitanti”.
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