22 maggio, Giornata Mondiale Biodiversità: accelerare l’azione

Tema di quest'anno: Armonia con la natura e sviluppo sostenibile

Oggi 22 maggio si celebra la Giornata Mondiale della Biodiversità, istituita dalle Nazioni Unite, dedicata quest’anno al tema Armonia con la natura e sviluppo sostenibile. In particolare, la campagna 2025 punta a focalizzare l’attenzione mondiale sui collegamenti tra i goals dell’Agenda 2030 e i traguardi attesi dal Quadro globale di Kunming-Montreal sulla Biodiversità (Kmgf), come due agende universali che devono essere perseguite di pari passo.

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Foto di Sreenivas su Unsplash.

I progressi nell’arrestare e invertire la perdita di biodiversità sono cruciali per il raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo sostenibile. Il loro perseguimento, nella visione delle Nazioni Unite, catalizza le trasformazioni che, secondo le ultime valutazioni della Piattaforma intergovernativa scientifico-politica sulla biodiversità e i servizi ecosistemici (Ipbes), sono necessarie per realizzare la visione adottata nell’ambito del Quadro globale. Cioè, vivere in armonia con la natura.

Tema 2025: infondere senso di urgenza

La campagna 2025 è ambiziosa e mira a infondere un senso di urgenza e a promuovere un’attuazione accelerata. Sia il Kmgf che l’Agenda 2030 hanno ancora cinque anni di tempo prima che i 23 obiettivi d’azione, del primo, e i 17 goals, del secondo, giungano al termine del periodo concordato a livello mondiale per la loro attuazione.

Gli obiettivi specifici che quest’edizione della Giornata Mondiale della Biodiversità vuole promuovere sono:

  • rafforzare la consapevolezza pubblica della centralità della biodiversità per ogni forma di vita sul Pianeta comprese le sfide socioeconomiche quali povertà e disuguaglianza, nell’ambito degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile.
  • sollecitare la rapida elaborazione di strategie e Piani d’azione nazionali per la biodiversità che siano effettivamente allineati con il Kmgf e integrati nelle Strategie nazionali per lo sviluppo sostenibile guidate dall’Agenda 2030.
  • sottolineare l’importanza di cogliere sinergie a tutti i livelli, anche attraverso un’attuazione che coinvolga governi e società, tramite il sistema delle Nazioni Unite che fornisce supporto agli attori nazionali attraverso quadri consolidati di cooperazione allo sviluppo sostenibile.
  • incoraggiare iniziative più audaci da parte di tutti gli attori, compresi il settore privato, società civile e media: iniziative che possono spaziare dalla comunicazione scientifica sulla biodiversità, alla promozione accelerata degli Sdgs dell’Onu e del Kmgf.

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Giornata Mondiale della Biodiversità: grido di allarme dell’Enpa

La perdita di biodiversità minaccia tutti, compresa la nostra salute. Un recente rapporto dell’Ipbes dimostra che la perdita di biodiversità potrebbe espandere le malattie trasmesse dagli animali all’uomo, mentre se la manteniamo intatta può offrire ottimi strumenti per combattere pandemie come quelle causate dai coronavirus. Sebbene vi sia una crescente consapevolezza del fatto che la diversità biologica sia un bene globale di enorme valore per le generazioni future, il numero di specie si sta riducendo significativamente, anche a causa delle attività antropiche.

L’Enpa (Ente nazionale protezione animali), in occasione delle celebrazioni, lancia un grido d’allarme: “La biodiversità globale è sotto attacco, sempre più compromessa da attività distruttive riconducibili direttamente all’essere umano”. Allevamenti intensivi, cementificazione, inquinamento, deforestazione e perdita di habitat naturali “continuano a erodere la ricchezza biologica del nostro Pianeta, rendendo il rischio di estinzione per molte specie sempre più concreto” afferma l’associazione animalista.

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Foto di Josh Felise su Unsplash.

Recentemente ha attirato molte critiche dal mondo ambientalista la proposta di modifica, da parte della Commissione EU, degli allegati IV e V della direttiva Habitat relativamente allo status di protezione del lupo: da “strettamente protetto” a “protetto” ai sensi della Convenzione di Berna entrata in vigore il 6 marzo. La proposta, negli intenti della stessa Commissione, garantirebbe maggiore “flessibilità agli Stati membri nella gestione delle loro popolazioni locali di lupi, in modo che possano adottare misure ben adattate alle circostanze regionali”. Per l’Enpa si tratta di una “scelta che risponde più ai consensi elettorali di frange estremiste di cacciatori, allevatori, armieri e agricoltori, che non a un reale bisogno di gestione della fauna”.

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Anbi: progetti per salvare la biodiversità; Slow Food: sistema agroalimentare colpevole

Per salvaguardare la biodiversità serve un approccio ambientalista sostenibile, che salvaguardi gli ecosistemi ed incentivi la permanenza, nonché lo sviluppo delle attività agricole, “contrastando in Italia l’imperante cementificazione ad iniziare dall’approvazione della legge contro l’indiscriminato consumo di suolo”. È questo il punto di vista di Anbi ribadendo che sono tante le iniziative dei Consorzi di bonifica ed irrigazione per salvaguardare le specie autoctone, animali e vegetali, “la cui sopravvivenza è minacciata da oltre 3.500 varietà aliene, la cui presenza è già stata documentata e si stima aumenti ogni anno di altre 200, favorita dalla crisi climatica e dalla globalizzazione”.

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Foto di cassandra correa su Unsplash.

Per Slow Food Italia “la sete del profitto di una parte dell’industria sta uccidendo la biodiversità, l’unica ricchezza in grado di salvarci”. Si punta il dito sull’attuale sistema agroalimentare, “responsabile dell’estinzione e della distruzione dell’80% di specie e habitat”. Per il movimento, “questo modello produttivo ci ha resi fragili, esposti agli shock climatici e sanitari, e dipendenti da fertilizzanti chimici e pesticidi che inquinano e danneggiano gli ecosistemi”. Per proteggere la biodiversità non basta “confinarla in aree protette”, serve piuttosto riportarla “al centro delle nostre vite e dare dignità e sostegno a quei territori dove diversità biologica e culturale convivono da millenni”. Occorre, cioè, promuovere quelle pratiche, anche agricole, che tutelano e valorizzano la biodiversità.

Oltre a porre un freno alle pratiche che la distruggono, per Slow Food Italia è urgente occuparsi di un altro grande tema che riguarda la biodiversità, ossia lo sfruttamento commerciale delle risorse genetiche: “Diventa quindi essenziale trovare regole armonizzate affinché i popoli indigeni e le comunità locali, in quanto custodi della biodiversità e detentori delle preziose conoscenze tradizionali associate alle risorse genetiche, possano godere dei benefici e proseguire il loro indispensabile lavoro di tutela”.

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