Kellogg supporta i risicoltori per promuovere colture sostenibili

Shutterstock 269852897Implementazione di pratiche volte a ridurre i gas serra e sviluppo di una maggiore efficienza nell’uso dei nutrienti (concimi). Sono questi i due elementi cardine del programma Kellogg’s Origins per il 2017. L’iniziativa, introdotta in Italia nel 2015 dopo il riscontro già ottenuto in Gran Bretagna e Spagna, ha l’obiettivo di aiutare i risicoltori a focalizzarsi su pratiche di Climate Smart Agriculture in modo da aumentare le produzioni e ridurre impatto in termini di uso delle risorse naturali. Nel nostro Paese, in particolare, l’azienda si è avvalsa del supporto delle riserie Mundi Riso, Euricom e di un partner chiave come Ente Nazionale Risi- Settore di Agronomia del Centro Ricerche sul Riso.

“Con questo progetto Kellogg punta a migliorare la qualità delle materie prime – i cereali – in maniera sostenibile e aiutare i produttori a migliorare le loro pratiche agronomiche e garantire così ai propri consumatori un alimento per la prima colazione di alta qualità, sano e prodotto nel rispetto dell’ambiente” – commenta in nota Haaye Boonstra Responsible Sourcing Manager Kellogg Europe – “Origins è un progetto a lungo termine parte del programma BreakfastsTM for Better Days, da poco rilanciato, che ha l’obiettivo di donare 3 miliardi di better days, giorni migliori, entro il 2025; e un obiettivo specifico di questo progetto è proprio il supporto a 500.000 coltivatori nel mondo”. 

Il progetto SAIRISI  

Nell’ottica di sviluppare ancora di più il supporto della risicoltura in Italia, nella primavera del 2016 Kellogg ha aderito al progetto SAIRISI, promosso da SAI Platform – organizzazione creata dall’industria alimentare per comunicare e sostenere attivamente lo sviluppo di un’agricoltura sostenibile. Questa partnership, che coinvolge le diverse aziende  di SAI Platform e Ente Nazionale Risi, ha come obiettivo principale quello di promuovere il riso sostenibile che viene coltivato attraverso la collaborazione con gli agricoltori, riserie, rivenditori e aziende alimentari nell’area sud-ovest di Milano.

Ma più in concreto cosa prevede il programma? L’iniziativa, si legge in una nota dell’azienda,  ha coinvolto 20 risicoltori,  di cui due stanno portando avanti campi sperimentali per comparare la produzione “standard” con quella effettuata con le pratiche agronomiche suggerite da Kellogg ed Ente Risi. Un percorso che ha portato a una serie di risultati positivi. A seguito dei training, dei monitoraggi e delle pratiche implementate, dopo il primo anno (2015-16), infatti, i raccolti hanno evidenziato un incremento nella produzione tra il 4 e l’8% rispetto alla resa media e una riduzione nell’utilizzo dei fertilizzanti chimici.

La creazione di un network 

L’iniziativa non si limita solo alla promozione di cun approccio green alla coltivazione, ma punta alla creazione di un vero e proprio network e di una condivisione di informazioni e casi di successo tra i risicoltori, Ente Risi, Mundi Riso ed Euricom.  L’idea è infatti quella di permettere ai ricercatori di condividere dati e best practice.  Un percorso che è culminato in un incontro di aggiornamento tenutosi il 29 marzo in cui sono state affrontate  le difficoltà incontrate, i risultati ottenuti e si sono svolte delle visite alla riserie, 

 


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