L’allevamento di animali da macello ha un importante impatto nell’uso di risorse primarie come l’acqua, il consumo di energia e carburanti nella logistica e la produzione di CO2. Nonostante ciò è possibile fare molto in questo settore guardando alle nuove tecnologie senza dimenticare la tradizione. E’ quanto sta accadendo in Irlanda con il Bord Bia, Irish food board, dove lo standard di lavoro degli allevatori ha portato a una riduzione delle emissioni di CO2 per unità di carne bovina e lattiero-casearia prodotte, salvaguardando la salute degli animali e delle persone. Si tratta solo di uno dei successi di un piano di sostenibilità di una filiera che rappresenta un asset importante dell’export.

Canale Energia ha intervistato James O’Donnell, direttore Italia di Bord Bia l’ente governativo per la promozione dei prodotti Food & Beverage irlandesi che illustra gli asset e i successi della filiera zootecnica del Paese. 

Come la filiera alimentare irlandese guarda alla sostenibilità e come Bord Bia sta agendo per intervenire sul carbon footprint della filiera?

Secondo l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura, entro il 2050 dovremo produrre il 60% in più di cibo per nutrire una popolazione mondiale di 9,6 miliardi di persone. Inoltre, nell’ultimo mese, con la guerra in Ucraina, abbiamo visto l’importanza della sicurezza alimentare nelle nostre vite e l’impatto delle interruzioni dell’approvvigionamento da un punto di vista economico.

Produrre cibo in armonia con la natura, in modo sostenibile è sempre stato un obiettivo chiave della strategia dell’industria alimentare irlandese. Quest’anno festeggiamo 10 anni di Origin Green – il programma nazionale di sostenibilità alimentare. La nostra organizzazione è responsabile dell’attuazione di questo programma. Il programma promuove il miglioramento della sostenibilità in tutta la catena di approvvigionamento, dalla fattoria al piatto. Lavoriamo con oltre 55.000 agricoltori e 300 aziende leader nel settore alimentare per certificare e migliorare la sostenibilità del cibo prodotto, al fine di soddisfare le esigenze in evoluzione dei consumatori di oggi.

Siamo orgogliosi che oltre il 90% del cibo che esportiamo faccia parte di questo programma, i cui obiettivi sono verificati in modo indipendente e ci prefiggiamo di misurare ciò che ha un peso nella riduzione dell’impronta di carbonio associata alla produzione alimentare.

Gli allevamenti animali sono imputati di essere una delle maggiori fonti di consumo delle risorse del pianeta. Come è strutturata la filiera della produzione di carne in Irlanda e come state affrontando la transizione ecologica?

Sì, la produzione di cibo impiega le risorse del nostro pianeta, ma dobbiamo comunque mangiare. Ciò che è importante è produrre cibo nel modo più sostenibile possibile, usando la natura e la scienza per ridurre l’impatto ambientale. Questo è ciò che ci proponiamo di fare con Origin Green. Innanzitutto la produzione di cibo a partire dall’erba è a basso impatto. Negli ultimi 10 anni abbiamo lavorato con i nostri agricoltori per stabilire l’impronta di carbonio di ogni allevamento. La nostra organizzazione sorella Teagasc, la Gov Farm Advisory Organization, lavora con questi agricoltori per assicurare le migliori pratiche e le nuove tecnologie per ridurre ulteriormente la loro impronta. E stiamo avendo successo. La carne bovina e il latte sono le due componenti principali della nostra industria.
Negli ultimi dieci anni Origin Green ha raggiunto una riduzione di oltre il 6,3 % delle emissioni di CO2 per unità di carne bovina e lattiero-casearia prodotta in Irlanda dai nostri membri partecipanti. La nostra industria ha lanciato oltre 13.600 iniziative di sostenibilità da quando abbiamo iniziato. Alcuni risultati di queste iniziative: i produttori alimentari hanno ottenuto in media una riduzione dell’11% nell’uso di energia per unità di produzione e una riduzione del 17% nell’uso di acqua.

Gli agricoltori più virtuosi inoltre vengono premiati per le migliori pratiche: i membri dei nostri programmi per la carne di manzo, latte e agnello ricevono un bonus per punto di vendita per aver partecipato con successo a queste iniziative legate alla produzione di qualità in modo sostenibile.

Cosa è lo standard Grass Fed e perchè lo avete introdotto? Si tratta di erba a km0 o importata?

La carne di manzo prodotta da sistemi con alimentazione ad erba è tra le più sostenibili al mondo, con un’impronta di carbonio pari alla metà della media globale e l’Irlanda è sempre stata sinonimo di distese di prati verdi, aria fresca e pulita e pioggia abbondante. Questo è un vantaggio naturale fondamentale che crea l’ambiente perfetto per l’allevamento del bestiame con una dieta a base di erba che, da sempre, è stato il sistema di produzione dell’Irlanda. Gli allevatori irlandesi continuano a lavorare con cura, impegno e rispetto delle tradizioni, quindi per quanto riguarda lo standard Grass Fed, l’Irlanda è all’avanguardia.

Il Grass Fed Standard, sviluppato da Bord Bia, è il primo protocollo al mondo che verifica in modo indipendente la carne bovina Grass Fed e garantisce la dieta a base di erba di ciascun animale. È la garanzia di quanto abbiamo da sempre saputo: è l’erba l’ingrediente fondamentale che rende il manzo e l’agnello irlandesi una carne di prima qualità e in Irlanda questa è presente in grandissime quantità.

Lo Standard definisce le specifiche di Bord Bia per poter classificare la carne bovina come “Grass Fed”: deve provenire da animali nutriti per almeno il 90% ad erba o foraggio a base d’erba, che pascolano all’aperto per una media di 220 giorni all’anno, per tutta la loro vita. Il protocollo utilizza i dati raccolti durante i controlli effettuati nell’ambito del programma di Bord Bia Sustainable Beef and Lamb Assurance Scheme, adottato su base volontaria all’interno di “Origin Green”, programma nazionale irlandese per la sostenibilità nella produzione agroalimentare. Grazie allo Standard, i produttori irlandesi sono ora in grado di dimostrare che la carne di manzo proviene da allevamenti al pascolo.

Nel complesso di quanto avete ridotto l’impatto della filiera e in quanto tempo? Vi siete dati target di miglioramento futuri da raggiungere?

Siamo completamente aperti e trasparenti in ciò che stiamo facendo nell’ambito del nostro programma Origin Green e potete trovare il rapporto completo dei progressi sul nostro sito.

Siamo impegnati come paese a produrre cibo in armonia con la natura. Permettetemi di evidenziare alcuni dei risultati del nostro rapporto: collaboriamo con oltre 55.000 agricoltori, per ciascuna di queste aziende ogni 18 mesi viene eseguita una misurazione dell’impronta di carbonio.

ogni 18 mesi viene eseguita una misurazione dell’impronta di carbonio

Nessun altro paese misura l’impatto ambientale in modo così preciso. Fanno parte del nostro programma ben 300 aziende leader nel settore alimentare e delle bevande che hanno fissato 2780 obiettivi di sostenibilità e implementato 13.600 iniziative di sostenibilità da quando abbiamo lanciato il programma. Queste aziende hanno raggiunto una riduzione media dell’11% nell’uso di energia per unità di produzione e una riduzione del 17% nell’uso di acqua. I produttori hanno piantato circa 10.000 alberi nei loro siti e hanno donato 4.700 tonnellate di cibo in eccesso a FoodCloud e 8 milioni di euro a comunità e organizzazioni di beneficenza. Come paese stiamo piantando circa 22 milioni di alberi all’anno con l’obiettivo di raggiungere i 440 milioni entro il 2040. Il programma continua ad evolversi ed è allineato all’Ireland National Climate Plan. Nel 2016, Bord Bia ha dimostrato l’allineamento della Origin Green Charter con 9 dei 17 SDGs (Sustainable Development Goals) delle Nazioni Unite, oggi siamo allineati con 15 dei 17.

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I risultati, confermati dall’Origin Green Progress Report del 2021, sono molto positivi: ad oggi, oltre 1 milione di alberi sono stati piantati per preservare la biodiversità; inoltre, sono state effettuate oltre 290.000 valutazioni dell’impronta di carbonio da cui il dato della riduzione media del 6.3% di CO2 per unità di carne bovina prodotta. I produttori di Origin Green stanno lavorando insieme a Bord Bia, agli attori dell’industria e ad altre organizzazioni per sostenere i più ampi sforzi di sostenibilità nella produzione irlandese di cibo e bevande e raggiungere gli obiettivi di sviluppo sostenibile definiti dall’Organizzazione delle Nazioni Unite.

Oltre al benessere degli animali negli allevamenti e all’attenzione agli sprechi della filiera, le aziende agricole hanno anche un impatto come imprese sul territorio, su questo c’è una attenzione e un programma di contenimento dei consumi in atto?

L’agricoltura e la produzione di cibo giocheranno un ruolo importante nell’Ireland Overall Climate Action Plan, la blue print per soddisfare i nostri impegni di riduzione delle emissioni di CO2. Gli agricoltori conoscono la terra meglio di chiunque altro e questo piano darà loro il potere con un approccio basato sulla scienza, sostenuto da una solida ricerca. Le pratiche agricole che permettono agli agricoltori di produrre cibo di prima qualità con una minore impronta di carbonio sono fondamentali.

aumento della crescita delle siepi, la piantagione di alberi, prati multi-specie

Il piano si impegna a usare meno azoto chimico e garantire un uso più mirato dei fertilizzanti, mantenendo lo stesso livello di crescita dell’erba attraverso i prati multi-specie. L’obiettivo è di ridurre le emissioni del 30% entro il 2030. Cambiamenti significativi nell’ambito del “Green Deal” vedranno gli agricoltori ricompensati finanziariamente per le iniziative sull’agricoltura biologica, l’aumento della crescita delle siepi, la piantagione di alberi.

In che relazione vi ponete con la filiera italiana ed europea? Ci sono best pratices replicabili?

Sviluppi politici innovativi sono emersi dall’implementazione del Green Deal europeo che stabilisce un’ambiziosa e ampia agenda di sostenibilità per trasformare l’economia dell’UE. Le iniziative politiche chiave per l’industria agroalimentare irlandese e italiana seguono la strategia “dal produttore al consumatore”, la strategia della biodiversità e il piano d’azione per l’economia circolare che, insieme, porteranno a oltre 120 iniziative legislative e non legislative nei prossimi quattro anni.

neutralità climatica entro il 2050

Nel 2020, il governo irlandese ha promulgato una legislazione storica per imporre legalmente la riduzione delle emissioni di carbonio. Il Climate Action and Low Carbon Development Bill impegna l’Irlanda a raggiungere l’obiettivo della neutralità climatica entro il 2050. Food Vision 2030, la nuova strategia decennale per il settore agroalimentare irlandese, fissa un obiettivo ambizioso per l’Irlanda diventando “leader mondiale nei sistemi alimentari sostenibili” e Origin Green giocherà un ruolo chiave nel guidare questo cambiamento.

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Giornalista, video maker, sviluppo format su più mezzi (se in contemporanea meglio). Si occupa di energia dal 2009, mantenendo sempre vivi i suoi interessi che navigano tra cinema, fotografia, marketing, viaggi e... buona cucina. Direttore di Canale Energia; e7, il settimanale di QE ed è il direttore editoriale del Gruppo Italia Energia dal 2014.