Le temperature sopra la norma costringono gli agricoltori ad anticipare le irrigazioni

L’inverno siccitoso e i rischi per il comparto agricolo. I timori di Anbi

Emergenza sull’emergenza. L’esplosione del Covid 19 ha modificato le nostre abitudini: poche uscite, utilizzo di strumenti per lavorare da remoto e vita sociale azzerata. L’unica attività che non possiamo interrompere è quella nutritiva: dobbiamo mangiare. Ecco che, oltre ai medici, paramedici, forze dell’ordine e commercianti, esiste una categoria di lavoratori che non si ferma: gli agricoltori. Che, oltre ai problemi sanitari, hanno a che fare con la scarsità di pioggia che obbliga a fare scelte precise. L’Anbi, Associazione nazionale consorzi gestione e tutela del territorio e delle acque irrigue, ha diffuso, il 17 marzo scorso, un comunicato in cui spiega la situazione e le scelte da portare a termine da parte dei vari attori.

La situazione al sud

Le preoccupazioni più pressanti vengono, come normale, dal meridione. Qui è già emergenza: negli invasi mancano circa 400 milioni di metri cubi d’acqua rispetto allo scorso anno, ne abbiamo circa 2.100 Se analizziamo i dati per regione, vediamo come in Basilicata oggi abbiamo circa 260 milioni, 153 in meno rispetto al 2019 (nel 2010 ne avevamo a disposizione 711…); in Puglia, con una disponibilità di 147 milioni di metri cubi, le riserve si sono dimezzate in un anno; in Calabria c’è la situazione più critica: con neanche 6 milioni in meno rispetto allo scorso anno, registra un calo del 40% che sale alo 75% se lo paragoniamo al 2010. In Sicilia il calo è di 83 milioni, mentre più lieve è la sofferenza degli invasi umbri e marchigiani.

Al nord va meglio. Per ora

L’Osservatorio sulle risorse idriche di Anbi ha rilevato come, le riserve del nord Italia, pur non risultando in crisi, necessitano di un monitoraggio continuo. Soprattutto perché è previsto un aumento delle temperature medie annuali nel futuro prossimo. In Piemonte, i fabbisogni idrici sono garantiti, sia per le attività di produzione di energia idroelettrica, sia per quelle dell’industria. In caso di un precoce scioglimento delle nevi, si verificherà un imponente deflusso di acqua a valle che andrà dispersa.

Il presidente e il dg dell’Anbi

Le parole di Francesco Vincenzi, presidente dell’Anbi, spiegano le scelte fatte per monitorare lo stato delle risorse idriche: “Risponde a questa esigenza, l’opportuna scelta, operata dall’Autorità distrettuale del fiume Po, che ha reso permanente l’Osservatorio sulla carenza idrica”. Anche il direttore generale dell’Anbi, Massimo Gargano, conferma l’attenzione verso un modello preventivo: “E’ un’ulteriore dimostrazione della necessità di un Piano nazionale invasi per trattenere le acque sul territorio ed utilizzarle al bisogno con evidenti benefici anche di carattere ambientale. Senza considerare le criticità idrogeologiche, che possono derivare da forti ed improvvisi afflussi idrici dalle aree di montagna”.

I laghi alpini sono una riserva ancora fruibile

Mentre in Veneto la situazione non presenta criticità, vediamo la situazione nel resto del settentrione. Il lago Maggiore, con i suoi 315 milioni di mq, che arrivano a 420 d’inverno, è essenziale per il fabbisogno idrico dell’agricoltura nelle pianure servite, sia in Piemonte, quelle di vercellese e novarese che in Lombardia, in particolare del milanese, pavese e in Lomellina. In Lombardia, mentre il lago di Garda è notevolmente sopra la media, i bacini di Como e Iseo sono in carenza, e questo potrebbe causare qualche difficoltà al mondo agricolo. In particolare, preoccupano i distretti serviti dai fiumi Adda, Oglio, Brembo, Serio e Cherio che potrebbero risentire anche dell’abbassamento del livello freatico, causato dai mesi di gennaio e febbraio siccitosi. In Emilia Romagna, infine, il bacino del Po non desta preoccupazioni, mentre il flusso dei fiumi romagnoli e del Reno ha un andamento diversificato e non desta particolari allarmi. Solo i fiumi appenninici Lamone, Parma, Panaro, Savio, Taro e Trebbia risultano avere una portata scarsa.

Print Friendly, PDF & Email

Per ricevere quotidianamente i nostri aggiornamenti su energia e transizione ecologica, basta iscriversi alla nostra newsletter gratuita

Tutti i diritti riservati. E' vietata la diffusione
e riproduzione totale o parziale in qualunque formato degli articoli presenti sul sito.
Un team di professionisti curioso e attento alle mutazioni economiche e sociali portate dalla sfida climatica.