Cambiamento Comportamentale Efficienza 1La Commissione europea ha pubblicato oggi la strategia “Ondata di ristrutturazioni”. L’obiettivo è quello di migliorare le prestazioni energetiche degli edifici. Il tutto “arrivando almeno a raddoppiare i tassi di ristrutturazione nei prossimi dieci anni, per ridurre il consumo di energia e risorse negli edifici”.

Obiettivi della strategia “Ondata di ristrutturazioni”

La commissione punta a migliorare la qualità della vita delle persone all’interno degli edifici. Ma anche a diminuire le emissioni di gas serra rilasciate in Europa e a potenziare la digitalizzazione. Il tutto in un contesto in cui s’intensificherà il riutilizzo e il riciclaggio dei materiali.

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Le azioni chiave della strategia

La strategia sulle ristrutturazioni si articola nelle seguenti azioni chiave:

  • rafforzare le norme, gli standard e le informazioni sulle prestazioni energetiche degli edifici. Per fornire al settore pubblico e privato un incentivo più forte a ristrutturare. Anche introducendo gradualmente standard minimi obbligatori di prestazione energetica per gli edifici esistenti. E aggiornando le norme per gli attestati di prestazione energetica ed estendendo eventualmente gli obblighi di ristrutturazione del settore pubblico;
  • assicurare l’accesso a finanziamenti mirati, in particolare attraverso le iniziative faro “Renovate” e “Power up” del dispositivo per la ripresa e la resilienza nel quadro di NextgenerationEU, semplificare le regole per combinare vari flussi di finanziamento e offrire molteplici incentivi per i finanziamenti privati;
  • aumentare le capacità necessarie a preparare e attuare i progetti di ristrutturazione, dall’assistenza tecnica prestata alle autorità nazionali e locali alla formazione e allo sviluppo di competenze per chi occuperà i nuovi posti di lavoro verdi;
  • espandere il mercato dei prodotti e dei servizi sostenibili da costruzione, anche integrando nuovi materiali e soluzioni basate sulla natura e rivedendo la legislazione sulla commercializzazione dei prodotti da costruzione e gli obiettivi di riutilizzo e recupero dei materiali;
  • creare una nuova Bauhaus europea, vale a dire un progetto interdisciplinare codiretto da un comitato consultivo di esperti esterni tra i quali figureranno scienziati, architetti, designer, artisti, urbanisti ed esponenti della società civile. Da qui all’estate 2021 la Commissione condurrà un ampio processo partecipativo che sfocerà nella creazione, nel 2022, della rete delle prime cinque Bauhaus in diversi paesi dell’UE;
  • sviluppare soluzioni di prossimità in modo che le comunità locali integrino rinnovabili e digitale e si creino così distretti a energia zero in cui i consumatori diventano prosumatori che vendono energia alla rete. La strategia include anche un’iniziativa volta a promuovere alloggi a prezzi accessibili per 100 distretti.

Qualche numero

Secondo le previsioni, entro il 2030 potrebbero essere ristrutturati 35 milioni di edifici. E si potrebbero creare fino a 160 mila nuovi posti di lavoro verdi nel settore edile. Gli edifici consumano circa il 40% dell’energia e rilasciano il 36% delle emissioni di gas serra dell’UE. Ma ogni anno solo l’1% è sottoposto a lavori di ristrutturazione a fini di efficientamento energetico. “È perciò indispensabile mettere in campo interventi efficaci per rendere l’Europa climaticamente neutra entro il 2050″.

Una risposta alla povertà energetica

“Considerato che quasi 34 milioni di europei non possono permettersi di riscaldare adeguatamente le loro abitazioni – si legge in nota – le politiche pubbliche che promuovono l’efficienza energetica mediante la ristrutturazione sono anche una risposta alla povertà energetica. Un sostegno alla salute e al benessere delle persone vulnerabili e un aiuto a ridurre le bollette dell’energia. Inoltre la Commissione ha pubblicato oggi anche una raccomandazione destinata agli stati membri sulla lotta alla povertà energetica”.

“Se vogliamo ricostruire meglio servono costruzioni migliori”

“Vogliamo che in Europa tutti possano illuminare la propria casa, riscaldarla o raffrescarla senza rovinarsi né rovinare il pianeta”, spiega in nota Frans Timmermans, vicepresidente esecutivo responsabile per il Green deal europeo. “L’ondata di ristrutturazioni migliorerà i luoghi in cui lavoriamo, viviamo e studiamo, riducendo nel contempo il nostro impatto sull’ambiente. E creando posti di lavoro per migliaia di europei. Se vogliamo ricostruire meglio servono costruzioni migliori”.

“La ripresa verde comincia dalla casa”

 “La ripresa verde comincia da casa”, sottolinea in nota la commissaria per l’Energia Kadri Simson commentato la strategia sulle ristrutturazioni. “Con questa iniziativa affronteremo i numerosi ostacoli che oggi rendono la ristrutturazione complessa, costosa e lenta, frenando molti interventi necessari. Proporremo modi migliori per misurare i benefici della ristrutturazione, standard minimi di prestazione energetica, finanziamenti UE più consistenti e maggiore assistenza tecnica, incoraggeremo i mutui verdi e sosterremo l’aumento della quota di rinnovabili nel riscaldamento e nel raffrescamento: tutti elementi che creeranno un nuovo contesto per i proprietari di abitazioni, i locatari e le autorità pubbliche”.

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